Un uomo di 40 anni è finito in carcere con l’accusa di avere ucciso Marino Tatoli, trovato morto dentro una roulotte incendiata a Bisceglie il 22 maggio 2025. La scoperta risale a quella sera, quando le fiamme avevano completamente distrutto il mezzo parcheggiato in via Copenaghen. La vittima lavorava come custode in quell’autoparco e l’inchiesta ha portato al fermo dell’indagato grazie all’attività dei carabinieri del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani.
Le circostanze del ritrovamento e l’incendio della roulotte
La scoperta del corpo di Marino Tatoli è avvenuta durante un intervento dei vigili del fuoco chiamati per il rogo che aveva avvolto una roulotte nel parcheggio di via Copenaghen, a Bisceglie. L’uomo, cinquant’anni, svolgeva da tempo il ruolo di custode in quell’area. Dopo lo spegnimento delle fiamme, all’interno del mezzo è stato trovato il suo corpo senza vita. Le condizioni del cadavere e i segni rilevati hanno subito destato sospetti sulla natura della morte, originando così un’indagine più approfondita.
L’incendio non ha lasciato molte tracce facilmente interpretabili e i carabinieri si sono concentrati sugli elementi circostanziali, tra cui le testimonianze raccolte nella zona. La roulotte, infatti, era immobilizzata da tempo all’interno dell’autoparco e rappresentava il luogo di lavoro abituale di Tatoli. Questo ha reso urgente stabilire cosa fosse successo prima che l’incendio scoppiasse, per chiarire se si trattasse di un incidente o di un atto doloso.
Il ruolo delle indagini e il rinvio degli esami autoptici
La procura di Trani ha disposto inizialmente degli accertamenti di natura medico-legale per chiarire le cause effettive della morte di Tatoli. Gli esami autoptici, previsti la settimana scorsa, sono stati rinviati per permettere ai militari di approfondire alcune piste investigative emerse durante le prime fasi. Questo rinvio ha dato tempo agli inquirenti di raccogliere altri indizi utili, migliorando il quadro probatorio.
Sono state effettuate perquisizioni e interrogatori volti a ricostruire le ultime ore di vita della vittima. L’attenzione si è rivolta soprattutto alla dinamica che ha condotto al rogo e all’identificazione di eventuali responsabili. Non a caso, l’arresto dell’uomo di 40 anni sembra derivare proprio da questo lavoro sul campo. I dettagli delle prove raccolte verranno illustrati nella conferenza stampa organizzata dalla procura di Trani.
La custodia cautelare e la conferenza stampa della procura
Il giudice per le indagini preliminari di Trani, su richiesta della procura, ha emesso un decreto di custodia cautelare in carcere per l’indagato. La misura restrittiva è motivata dal pericolo di fuga e dalla gravità dei fatti contestati, che riguardano un omicidio aggravato dal ricorso al fuoco. Alla luce di questo provvedimento, l’arrestato è stato trasferito in una struttura penitenziaria del territorio.
Per fornire aggiornamenti ufficiali, la procura ha convocato una conferenza stampa a Trani alle 10:30 del 27 maggio 2025. In quell’occasione, gli investigatori e i magistrati presenteranno gli esiti completi dell’indagine, descrivendo le prove che hanno portato all’arresto e spiegando il contesto in cui si è consumato il delitto. La cittadinanza e i media locali attendono con attenzione questi chiarimenti per comprendere meglio il tortuoso svolgimento della vicenda.
