Nel quartiere di tor bella monaca, periferia est di roma, un giovane è stato fermato dopo due episodi di violenza sessuale ai danni di donne sulla ventina. Le aggressioni, avvenute in un arco di tempo ravvicinato, hanno fatto scattare le indagini dei carabinieri, che hanno agito velocemente grazie alla pronta denuncia di una delle vittime. Un caso che riporta l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di attesa pubblici nella capitale.
L’aggressione alla fermata metro “due leoni-fontana candida”
Sabato pomeriggio, in una tiepida giornata della fine di aprile, una giovane di vent’anni aspettava la metro nella zona di due leoni-fontana candida, a tor bella monaca. Mentre si trovava sui marciapiedi la ragazza è stata sorpresa all’improvviso da un uomo che le ha palpato le parti intime con violenza. Il gesto è arrivato con tale rapidità da lasciare poco tempo per reagire. Ma la ragazza non si è lasciata sopraffare: ha gridato con forza, si è difesa difatti con determinazione e ha costretto l’aggressore a fuggire.
Non si trattava della prima volta che il 24enne albanese si faceva notare in quella zona. La vittima aveva già osservato quella stessa presenza qualche giorno prima, con un atteggiamento insistente e inquietante. Stavolta, stanca e impaurita, ha deciso di chiamare i carabinieri e denunciare quanto accaduto. Il coraggio di quella ragazza ha accelerato il corso degli eventi.
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La denuncia e l’avvio immediato delle indagini
Subito dopo l’aggressione, con ancora il timore addosso, la giovane ha raggiunto la stazione dei carabinieri di tor bella monaca per raccontare l’accaduto. Ha fornito la descrizione precisa dell’uomo: volto, corporatura e anche il modello dell’auto che lui usava per allontanarsi. Questi dettagli si sono rivelati fondamentali per mettere in moto una risposta rapida da parte degli investigatori.
L’auto è stata trovata in breve tempo parcheggiata in via partanna, all’angolo con via valledolmo. Sebbene chiusa e dall’aspetto anonimo, era sotto controllo. Poche ore più tardi il 24enne si è presentato a riprendere il veicolo, ma è stato subito fermato dai carabinieri, che lo attendevano. Quel momento ha sancito l’inizio della fine per l’uomo, già noto agli inquirenti per i sospetti raccolti.
Il legame con una precedente aggressione simile avvenuta quattro giorni prima
Durante ulteriori accertamenti, è emerso che lo stesso volto corrispondeva alla descrizione fornita da un’altra giovane vittima. Il 4 aprile, una ragazza di 23 anni era stata aggredita in via augusto casciani, sempre nella stessa zona della periferia est. Anche in quel caso l’aggressore l’aveva sorpresa alle spalle, cercando di denudarla con le mani.
La donna aveva opposto resistenza e l’uomo aveva poi abbandonato la scena. Il modus operandi risultava identico a quello dell’ultima aggressione: un approccio furtivo, senza parole, finalizzato a colpire rapidamente e poi sparire nel quartiere. Questa sovrapposizione di eventi ha confermato l’attività di un predatore seriale, creando un clima di allarme tra le residenti.
Il fermo e il trasferimento in carcere di regina coeli
Con le testimonianze raccolte, la descrizione chiara dell’aggressore e l’identificazione del mezzo usato, la procura di roma ha richiesto e ottenuto il fermo del 24enne con l’accusa di violenza sessuale. L’uomo è stato quindi tradotto al carcere di regina coeli, dove attende la convalida del provvedimento giudiziario.
Il caso si inserisce nel contesto della crescente attenzione verso la sicurezza delle aree periferiche di roma. La prontezza con cui la vittima ha denunciato e la rapidità dell’operato dei carabinieri hanno permesso che un possibile aggressore venisse bloccato negli atti, evitando ulteriori episodi di violenza. La vicenda resta segnata da una nota di tensione su quanto accade nelle fermate e nelle zone di transito, spazi che spesso appaiono vulnerabili e poco sorvegliati.