Un’operazione della polizia postale di Catania, coordinata dalla procura locale, ha portato all’arresto in flagranza di un quarantenne residente nella provincia etnea. L’uomo è stato trovato con una grande quantità di materiale pedopornografico, scoperto grazie a un’indagine mirata che ha coinvolto strumenti tecnologici avanzati e la collaborazione internazionale tra forze dell’ordine e associazioni no profit.
L’indagine del centro nazionale contro la pedopornografia online
L’attività investigativa è stata condotta dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online , parte del servizio polizia postale. Questo organismo si occupa da tempo di monitorare e reprimere i crimini legati allo sfruttamento sessuale dei minori sul web. Nel caso specifico, le indagini sono iniziate dopo aver individuato un account sospetto utilizzato per condividere immagini e video illegali.
La collaborazione con child rescue coalition
La cooperazione con Child rescue coalition, organizzazione non governativa impegnata nella lotta contro la pedofilia digitale, ha permesso l’utilizzo di strumenti tecnici sofisticati per localizzare esattamente il luogo da cui venivano caricati o scaricati i contenuti illeciti. Questi tool hanno consentito agli investigatori di tracciare ogni movimento digitale dell’indagato fino al suo domicilio nel catanese.
Sequestro e arresto durante l’operazione sul territorio
Gli agenti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica insieme alla polizia postale hanno eseguito una perquisizione personale ed informatica presso l’abitazione dell’uomo. Durante questa fase cruciale sono stati sequestrati oltre 2.000 video contenenti pornografia minorile: si tratta complessivamente di più 52 ore consecutive di materiale audiovisivo illecito.
Il quarantenne è stato fermato immediatamente in flagranza mentre era ancora in possesso dei file incriminati. La gravità della situazione emerge anche dai numeri: il quantitativo rinvenuto rappresenta uno dei sequestri più consistenti effettuati recentemente nella zona etnea.
Impegno delle autorità locali per il contrasto al crimine digitale
La procura del capoluogo siciliano ha seguito da vicino tutta l’operazione evidenziando come sia fondamentale mantenere alta la guardia sui fenomeni criminali che sfruttano internet come mezzo principale per diffondere contenuti illegali ed estremamente dannosi soprattutto ai danni dei minori.
Le forze dell’ordine continuano a potenziare le capacità investigative attraverso collaborazioni nazionali ed internazionali che permettono interventi tempestivi su casi analoghi in tutto il territorio italiano. Il caso del catanese conferma quanto sia importante combinare competenze tecniche specializzate con azioni coordinate sul campo.