Un giovane di 22 anni, residente in Provincia Di Taranto, è finito in carcere dopo aver ignorato il Divieto di avvicinamento imposto dall’autorità giudiziaria. La vicenda è emersa solo oggi, anche se l’arresto risale al 30 maggio scorso.
Quando la legge si fa sentire: il caso del 22enne tarantino
Il protagonista della storia è un ragazzo italiano, che vive vicino a Taranto. Già noto alle forze dell’ordine per molestie nei confronti di una ragazza di 23 anni, sua coetanea e residente nello stesso comune. La vittima aveva già denunciato in passato gli atti persecutori subiti.
Dopo l’ennesima querela presentata dai Carabinieri Della Stazione Di Rozzol nella mattina del 30 maggio, il tribunale ha disposto il Divieto di avvicinamento per il giovane. Ma lui non si è fermato.
Tra la notte del 29 e quella del 30 maggio, il ragazzo si è presentato nuovamente vicino all’abitazione della vittima. Prima aveva inviato diversi messaggi via smartphone, ignorando completamente le restrizioni imposte.
I Carabinieri hanno raccolto prove video e informatiche inequivocabili che confermavano la violazione del provvedimento cautelare. Grazie a una recente innovazione legislativa, hanno potuto intervenire rapidamente: entro 48 ore dall’accertamento dei fatti hanno rintracciato e arrestato il giovane.
La notte che ha cambiato tutto: violazione e arresto lampo
La legge ora permette ai militari di procedere con l’arresto immediato se ci sono prove certe – come video o messaggi – che dimostrano la violazione del Divieto di avvicinamento. Questo accelera molto i tempi rispetto al passato e tutela meglio le vittime.
Nel caso specifico i Carabinieri hanno agito tempestivamente, portando il ragazzo direttamente in carcere a Trieste in attesa dell’udienza di convalida.
L’arresto rappresenta un passo importante nella lotta contro gli atti persecutori nella provincia tarantina. Le forze dell’ordine dimostrano così attenzione e rapidità nel proteggere chi subisce molestie o minacce.
La vicenda ricorda quanto sia fondamentale denunciare subito ogni comportamento molesto o intimidatorio. Solo così si possono attivare strumenti legali efficaci come il Divieto di avvicinamento o l’arresto immediato.