Il fenomeno delle truffe ai danni di persone anziane torna a far parlare di sé a reggio emilia. Un giovane di 20 anni, arrivato dalla provincia di napoli, ha tentato un raggiro ben noto: spacciandosi per un carabiniere ha convinto una coppia di anziani a consegnargli soldi e preziosi. L’intervento tempestivo della polizia di stato ha però bloccato il truffatore e restituito il maltolto agli anziani. Gli episodi del genere rappresentano ancora oggi un rischio concreto per molte famiglie.
La tecnica del finto carabiniere al centro di numerose truffe
Il raggiro in questione si basa su una telefonata ingannevole, spesso rivolta a persone anziane. Mercoledì 7 maggio 2025, un 85enne ha ricevuto una chiamata da un uomo che si è presentato come maresciallo dell’arma dei carabinieri. Con voce preoccupata, il truffatore ha raccontato di un incidente stradale in cui sarebbe rimasta coinvolta la figlia dell’anziano, ora ricoverata all’ospedale santa maria nuova e senza telefono per comunicare. Successivamente ha spiegato che un collega sarebbe andato a casa dalla moglie per ritirare denaro necessario a risolvere le spese legali derivanti dall’incidente.
Meccanismi psicologici alla base del raggiro
Questa narrativa si appoggia su meccanismi psicologici forti, come la preoccupazione per i propri cari e la fiducia accordata a chi dice di appartenere alle forze dell’ordine. Il truffatore punta a generare ansia, fino a convincere la vittima a consegnare somme di denaro anche considerevoli o oggetti preziosi. In questo caso la coppia di anziani ha consegnato 750 euro in contanti e gioielli d’oro del valore stimato di circa 18mila euro.
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L’intervento della polizia e l’arresto del truffatore
Appena giunto in ospedale, l’85enne si è rivolto alla polizia presente al posto di polizia del santa maria nuova. L’agente lì di turno ha subito sospettato la truffa e ha inviato una volante a controllare presso l’abitazione dove si trovava la moglie, 80enne, dell’uomo. All’arrivo, gli agenti hanno notato un giovane uscire di corsa dal portone dell’edificio in via fratelli tondelli, zona ex polveriera di reggio emilia.
Fermo del truffatore
Il ragazzo, un ventenne originario di napoli, è stato fermato sul posto. Gli agenti hanno proceduto all’identificazione e alla perquisizione. Nel possesso del giovane c’erano il denaro contante e gli oggetti preziosi poco prima consegnati dall’anziana donna. Il sospetto è così stato confermato: il truffatore era nel mezzo dell’azione illecita. È stato arrestato e la refurtiva riconsegnata ai legittimi proprietari. Il giovane già risultava con precedenti specifici legati a reati contro il patrimonio e truffe.
Un fenomeno crescente e l’appello delle forze dell’ordine
Durante la conferenza stampa tenutasi in questura il 9 maggio 2025, il commissario carlo marino e la dirigente delle volanti angela cutillo hanno sottolineato l’aumento dei casi simili negli ultimi anni. Hanno spiegato che gruppi criminali specializzati attuano tecniche sempre più raffinate per colpire le persone anziane, sfruttandone la buona fede e la paura.
Gli agenti hanno lanciato un invito ai cittadini a mantenere alta la guardia e a rivolgersi subito alle forze dell’ordine quando si ricevono richieste di denaro telefoniche o a domicilio. Nessuno ha infatti autorizzazione a chiedere soldi in quelle modalità. Gli esperti raccomandano di non tenere grosse somme in casa e di affidare gioielli e oggetti di valore a cassette di sicurezza, evitando tentazioni per i truffatori.
L’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione nella comunità
Il caso di reggio emilia evidenzia quanto siano necessarie campagne di informazione dirette a fasce più vulnerabili della popolazione. La costante diffusione di truffe simili richiede strumenti efficaci per fare conoscere i metodi utilizzati dai malintenzionati. Le famiglie devono condividere informazioni e procedure di sicurezza, per prevenire episodi come quello accaduto.
Iniziative territoriali contro le truffe
Le autorità locali collaborano con enti e associazioni per seminari e incontri tematici, offrendo consigli pratici su come riconoscere tentativi di truffa. Anche l’uso di tecnologie come telefonate filtrate o dispositivi di allarme può limitare il rischio. La condivisione di esperienze tra vicini e la comunicazione trasparente aiutano a far scattare segnali d’allarme in tempo utile, rendendo più difficile il successo dei raggiri.
Questo episodio testimonia il lavoro delle forze dell’ordine nel contrastare un fenomeno ancora diffuso in molte città italiane, e invita a mantenere alta la vigilanza per proteggere soprattutto chi si trova in una condizione di maggiore fragilità.