Il caso del giovane travolto da un’auto mentre era in sella al suo scooter a Mondragone, in provincia di Caserta, ha avuto una svolta decisiva. I carabinieri hanno fermato l’uomo sospettato di essere il responsabile dell’incidente mortale avvenuto venerdì sera. Il ragazzo, appena sedicenne, è morto dopo essere stato trasportato all’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno. L’arresto è arrivato grazie alle indagini serrate e alle testimonianze raccolte sul luogo dell’incidente.
Dettagli sull’incidente e le condizioni della vittima
Venerdì sera a Mondragone un giovane sedicenne, Luigi Petrella, stava guidando il suo scooter Honda quando è stato travolto da un’auto. Dopo l’impatto il ragazzo è caduto violentemente ed è finito contro un palo della luce. Le ferite riportate sono state gravissime e hanno causato la sua morte all’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno dove era stato ricoverato d’urgenza.
I testimoni presenti sul posto hanno subito chiamato i soccorsi ma, nonostante gli interventi medici la situazione si è rivelata irreversibile. L’investitore si era dato alla fuga subito dopo lo schianto senza prestare aiuto alla vittima né fermarsi per capire cosa fosse successo.
L’arresto del presunto pirata della strada: chi è pietro cascarino
Le forze dell’ordine del reparto territoriale dei carabinieri di Mondragone hanno individuato e bloccato Pietro Cascarino, 53 anni, come principale sospettato dell’investimento mortale. L’uomo era fuggito dal luogo dell’incidente ma le immagini delle telecamere di videosorveglianza insieme alle testimonianze raccolte dai carabinieri intervenuti sono state decisive per ricostruire la dinamica dei fatti.
Cascarino risulta avere precedenti penali ed è considerato vicino al clan camorristico La Torre operante proprio nella zona di Mondragone. È inoltre fratello di Giovanni Cascarino che collabora con la giustizia come pentito.
L’arresto si è concretizzato a Perugia dove l’uomo si era rifugiato dopo aver fatto perdere le proprie tracce nel napoletano. Ora deve rispondere del reato grave di omicidio stradale aggravato dalla fuga dal luogo dell’incidente.
Ruolo delle indagini e prove raccolte dai carabinieri
Le forze dell’ordine hanno lavorato rapidamente sulle immagini registrate dalle telecamere pubbliche installate nei pressi del punto in cui lo scooter ha impattato contro l’automobile guidata da Cascarino. Questi video hanno mostrato chiaramente i momenti immediatamente precedenti allo scontro così come la fuga successiva all’investimento.
In aggiunta ai filmati, i militari hanno ascoltato diversi testimoni che erano presenti sulla scena. Le loro dichiarazioni confermano quanto emerso dalle registrazioni video, ricostruendo passo passo le azioni che portavano al tragico evento.
La combinazione tra prove visive dirette e testimonianze oculari ha permesso agli investigatori non solo di identificare velocemente il sospettato ma anche di fornire elementi solidi utili alla magistratura per procedere con una denuncia formale.
Contesto criminale legame con clan camorristici locali
Pietro Cascarino appartiene a una famiglia già nota alle autorità locali per legami con organizzazioni criminali radicate nella provincia casertana. Il clan La Torre rappresenta uno dei gruppi camorristici attivi nell’area intorno a Mondragone, coinvolti in attività illegali varie da decenni.
Il fatto che Pietro sia fratello diretto dello collaboratore giustizia Giovanni Cascarino aggiunge ulteriormente complessità alla vicenda. Questo collegamento potrebbe influenzare sia gli sviluppi giudiziari sia eventuale attenzione investigativa su possibili motivazioni o retroscena collegati all’incidente stradale.
Gli investigatori stanno valutando ogni pista senza escludere alcuna ipotesi mentre proseguono accertamenti più approfonditi sulla posizione personale e criminale del fermato o sull’ambiente circostante dove viveva.