Un cittadino cinese di 33 anni è stato fermato il 3 luglio all’aeroporto di Malpensa su richiesta delle autorità statunitensi. Le accuse riguardano presunti atti di hackeraggio e spionaggio legati a ricerche su vaccini e terapie anti-Covid risalenti al 2020. L’uomo, che lavora come IT manager a Shanghai, ha respinto ogni addebito davanti al tribunale italiano.
Indagini e arresto a malpensa
Il 3 luglio scorso la polizia italiana ha eseguito l’arresto del trentatreenne Zewei Xu durante un controllo all’aeroporto internazionale di Malpensa. Il provvedimento è stato emesso dalle autorità americane nell’ambito di un’inchiesta sulla sottrazione illegale di dati relativi a protocolli medici contro il Covid-19. Secondo l’accusa, Xu avrebbe avuto un ruolo diretto in operazioni informatiche volte a compromettere sistemi digitali contenenti informazioni sensibili sui vaccini sviluppati nel periodo pandemico.
Le accuse di hackeraggio e spionaggio
Le indagini statunitensi puntano a dimostrare come certi account online siano stati utilizzati per accedere senza autorizzazione ai database ospedalieri o aziendali impegnati nella ricerca scientifica contro il virus Sars-CoV-2. L’episodio si inserisce in una serie più ampia di sospetti attività cyber-spionistiche che hanno interessato diversi paesi durante la crisi sanitaria globale.
Posizione difensiva di zewei xu: negazioni e possibili scambi di identità
Davanti alla giudice Veronica Tallarida, chiamata a valutare la richiesta d’estradizione avanzata dagli Usa, Zewei Xu ha rigettato le imputazioni sostenendo uno “scambio di persona”. Ha spiegato che non aveva alcun motivo per partecipare ad azioni clandestine legate allo spionaggio industriale o medico nel campo dei vaccini anti-Covid.
L’uomo ha inoltre riferito che nel biennio 2019-2020 gli era sparito un telefono cellulare personale. Questo dettaglio viene portato dalla difesa come possibile chiave per spiegare accessi non autorizzati effettuati tramite i suoi account digitali senza il suo consenso o conoscenza diretta. Secondo l’avvocato Enrico Giarda, incaricato della tutela legale del cinese, qualcuno potrebbe aver compromesso i profili informatici intestati al suo assistito sfruttandoli per attività criminali esterne alla sua volontà.
Lavoro e vita di zewei xu
Xu ricopre il ruolo tecnico in una società tecnologica con sede principale a Shanghai ed è sempre rimasto estraneo alle vicende contestategli nelle carte processuali inviate dall’estero. La sua posizione si basa sul fatto che nessuna prova concreta colleghi direttamente lui agli episodi denunciati dalle autorità americane.
Implicazioni legali e relazioni tra italia e stati uniti
La vicenda coinvolge procedure delicate tra Italia e Stati Uniti riguardo alla consegna temporanea o definitiva del sospettato alle forze giudiziarie straniere. La magistratura italiana deve verificare se sussistono elementi sufficienti per procedere con l’estradizione oppure se applicare garanzie specifiche previste dal diritto internazionale sui diritti umani e sulle condizioni detentive all’estero.
Spionaggio e diritto internazionale nell’era digitale
Questi casi mettono in luce le difficoltà nell’affrontare crimini transnazionali connessi al mondo digitale dove confini nazionali perdono spesso significato rispetto alle azioni compiute via web da soggetti residenti in paesi diversi. In particolare lo scambio d’informazioni tra agenzie investigative richiede attenzione affinché non vengano violati principi fondamentali quali la presunzione d’innocenza o il diritto alla difesa adeguata.
Nel contesto attuale della pandemia globale ancora viva nei ricordi collettivi, tutte le indagini relative allo sfruttamento illecito delle ricerche sanitarie assumono una rilevanza strategica nella protezione della salute pubblica ma anche nella salvaguardia dei diritti individuali coinvolti nelle controversie internazionali sul cyberspionaggio medico-scientifico.