Arrestati a Roma due uomini e una donna per rapine con annunci hot su siti di incontri online
Tre italiani arrestati a Roma per rapine tramite annunci falsi su siti di incontri. Utilizzavano la tecnica del “marito geloso” per intimidire le vittime e derubarle.

Tre italiani sono stati arrestati a Roma per rapine organizzate tramite falsi annunci su siti di incontri, usando minacce e violenza per derubare le vittime nel quartiere Casal Bruciato. - Unita.tv
Due uomini e una donna italiani sono stati arrestati a Roma con l’accusa di aver rapinato diverse persone utilizzando annunci falsi sui siti di incontri online. I tre, che operavano nella zona di Casal Bruciato, ora sono in carcere con l’accusa di diversi reati, tra cui rapina aggravata, estorsione, lesioni personali e utilizzo indebito di strumenti di pagamento. La polizia ha portato alla luce un sistema ben organizzato per attirare le vittime, grazie alla pubblicazione di falsi annunci di prostituzione.
Il sistema messo in piedi per organizzare le rapine tramite siti di incontri
La tecnica usata dal gruppo era semplice ma efficace. Dopo aver pubblicato annunci di incontro con la donna che si offriva in cambio di denaro, le vittime venivano convinte a raggiungere l’abitazione dei tre nella periferia romana. Tutto sembrava una normale trattativa, ma chi entrava in casa non immaginava di cadere in una trappola. Poco dopo che la persona aveva pagato la visita, uno dei complici faceva irruzione fingendo di essere il marito geloso, creando uno stato di paura e confusione.
In questa situazione, le vittime venivano minacciate di violenza fisica e spinte ad allontanarsi. Una volta usciti, i rapinatori agivano indisturbati, impossessandosi dei beni lasciati nella casa. Il contesto e la modalità di agire hanno reso difficile per le vittime reagire o chiamare subito aiuto. Questo metodo ha permesso agli arrestati di mettere a segno più colpi senza destare sospetti immediati.
Leggi anche:
I reati contestati e le modalità degli episodi di rapina
Le indagini, coordinate dal Tribunale di Roma e confermate dal Giudice per le Indagini Preliminari, hanno portato alla custodia cautelare in carcere dei tre sospetti. I capi d’accusa vanno dalla rapina aggravata all’estorsione, passando per lesioni personali aggravate, ricettazione, indebito uso di strumenti di pagamento, violenza privata e danneggiamento. Si tratta di accuse pesanti che si basano su gravi indizi raccolti durante mesi di indagini.
Gli investigatori hanno identificato almeno quattro episodi accertati di violenze commesse dal gruppo. In uno di questi, la vittima è stata immobilizzata e malmenata con pugni e calci. In un altro caso, a un cliente è stata sottratta anche l’auto. Sono stati segnalati inoltre episodi di minacce contro un tassista, un’aggressione diretta alla titolare di una farmacia nel quartiere Casal Bruciato e una rapina messa in atto fingendosi agenti di polizia impegnati in un controllo antidroga. Questo insieme di episodi mostra la varietà dei metodi e un livello di pericolosità elevato per le vittime.
Le indagini e il ruolo delle autorità nel fermare il gruppo
L’ordinanza del tribunale di Roma non arriva a caso. Dietro all’azione della polizia c’è un lavoro complesso di raccolta prove e testimonianze. Gli investigatori hanno esaminato filmati, interrogato le persone coinvolte e ricostruito le dinamiche degli incontri e delle rapine. Le descrizioni delle vittime coincidono tutte con il meccanismo del “marito geloso” per spaventare e rapinare i clienti.
Non si tratta di casi isolati. Con un minimo di attenzione, si può osservare come i gruppi criminali sfruttino piattaforme online per aggirare i controlli, creando annunci ingannevoli. Qui, a Casal Bruciato, la strategia è stata ben studiata per sfruttare la fiducia di chi cerca un incontro, trasformandola in una trappola. La reazione degli inquirenti è stata rapida e precisa, portando i responsabili davanti al giudice e togliendo dalla strada persone coinvolte in attività criminali violente.
Impatto sociale e attenzione ai rischi della vita online
Questi fatti mettono in evidenza anche un problema più ampio legato alla sicurezza nelle relazioni virtuali. Molte persone usano i siti di incontri senza valutare i rischi connessi o senza sapere come riconoscere segnali di pericolo. Gli episodi noti anche in altre città mostrano che non sempre il mondo digitale è un luogo sicuro.
Le forze dell’ordine invitano quindi a una particolare cautela quando si incontrano persone conosciute online, soprattutto in circostanze simili a quelle di cui si parla qui. Riconoscere situazioni sospette e segnalare subito comportamenti anomali può evitare che episodi simili si ripetano. Il caso di Casal Bruciato rimane un monito per tutta Roma e per chi nella vita reale incontra sconosciuti conosciuti su internet.