
All’aeroporto di Linate sono stati arrestati due passeggeri con oltre 2,6 kg di cocaina nascosta in modi ingegnosi, tra cui bombolette spray e ovuli ingeriti. - Unita.tv
In un’operazione congiunta all’aeroporto di Linate, le autorità hanno fermato due passeggeri trovati in possesso di cocaina per un totale superiore a 2,6 chili. I corrieri hanno tentato di nascondere la droga in modi ingegnosi, suscitando l’attenzione dei funzionari doganali e dei finanzieri che operano sul territorio milanese.
Controlli e arresti all’aeroporto di linate
Nella mattina del 4 giugno 2025, gli agenti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, insieme ai finanzieri del Comando Provinciale di Milano, hanno eseguito due interventi distinti all’interno dell’aeroporto di Linate. Queste operazioni si sono concentrate su passeggeri sospetti provenienti da rotte internazionali, in particolare da aree note per il traffico di sostanze stupefacenti.
Il primo intervento ha riguardato l’ispezione dei bagagli di un uomo arrivato da Cancún, in Messico. Durante il controllo, gli agenti hanno scoperto sostanze illegali occultate in modo non convenzionale dentro degli oggetti di uso quotidiano. Nel secondo caso, invece, i militari hanno fermato un cittadino guineano in procinto di uscire dall’area dei controlli. Entrambi i passeggeri sono stati tratti in arresto con l’accusa di traffico di droga.
Modi insoliti per nascondere la cocaina purissima
Nel primo caso, i funzionari hanno trovato un pacco contenente oltre un chilo di cocaina purissima nascosta all’interno di bombolette spray, di un barattolo di crema corpo e di un pacchetto di salviette umidificate. Questi contenitori erano studiati per eludere i controlli, ma l’attenta ispezione ha permesso alla polizia giudiziaria di individuare la sostanza.
La tecnica di occultamento utilizzata si basa sul mimetizzare lo stupefacente in prodotti di uso comune, con la finalità di confondere il personale addetto ai controlli e i controlli strumentali. Questo stratagemma è noto nelle rotte di traffico internazionale di droga, ma compare ancora di frequente nelle operazioni di sequestro.
Il secondo arresto: ovuli ingoiati per oltre un chilo e mezzo
Nel secondo intervento, invece, è emersa una tecnica più rischiosa ma altrettanto diffusa: il passeggero proveniente dalla Guinea aveva ingerito 68 ovuli contenenti cocaina. La quantità totale superava il chilo e mezzo di droga pura, rendendo la pericolosità dell’operazione evidente.
Il trasporto interno tramite ovuli ingeriti rappresenta un metodo rischioso e dannoso per la salute, ma ancora utilizzato dai corrieri per evitare i controlli tradizionali sui bagagli. Gli accertamenti medici sono stati necessari per estrarre la sostanza ed evitare conseguenze fatali al detenuto.
Entrambi i responsabili sono stati portati direttamente nel carcere di San Vittore, dove resteranno in attesa degli sviluppi giudiziari. Le operazioni all’aeroporto di Linate continuano a mostrare grande attenzione verso il contrasto al traffico di sostanze stupefacenti.