Arrestati 11 uomini in una vasta operazione per la rapina da 3 milioni sulla statale aurelia
Undici uomini di origine sarda arrestati dai carabinieri per una rapina armata ai portavalori della ditta Battistolli, avvenuta il 28 marzo lungo la statale Aurelia, con un bottino di tre milioni di euro.

L’operazione dei carabinieri di Livorno ha portato all’arresto di 11 uomini di origine sarda, responsabili di una rapina armata ai danni di furgoni portavalori sulla statale Aurelia, durante la quale sono stati sottratti circa tre milioni di euro. - Unita.tv
Nella mattinata del 19 maggio 2025, i carabinieri del comando provinciale di Livorno, affiancati da reparti speciali, hanno portato a termine un’operazione che ha portato all’arresto di undici uomini di origine sarda, ritenuti responsabili di una rapina armata su furgoni portavalori lungo la statale aurelia. Gli arresti sono avvenuti tra le province di Nuoro, Pisa e Bologna. L’assalto contestato risale al 28 marzo e ha avuto come bersaglio i portavalori della ditta Battistolli, da cui sono stati sottratti circa tre milioni di euro.
Dettagli dell’assalto sulla statale aurelia
Il 28 marzo scorso, lungo la strada statale aurelia, in prossimità di San Vincenzo , si è consumato un assalto armato ai danni dei furgoni portavalori della Battistolli. La banda avrebbe bloccato il traffico utilizzando armi da fuoco, creando il panico tra gli automobilisti presenti. I criminali hanno sparato numerosi colpi d’arma da fuoco, diventando protagonisti di uno scontro a fuoco che per fortuna non ha causato feriti. Le telefonate disperate al 112 da parte di vari testimoni hanno descritto momenti di grande tensione: molti automobilisti sono stati costretti a fermarsi e si sono trovati sotto la minaccia diretta delle armi.
Il video e la ricostruzione dell’assalto
Il video diffuso dai carabinieri mostra chiaramente la dinamica dell’assalto: i membri della banda, armati e decisi, hanno imposto lo stop alla circolazione stradale per poi procedere con il furto dell’ingente somma custodita nei portavalori. La cifra sottratta è stimata intorno ai tre milioni di euro. L’efficacia dell’azione però non è bastata a nascondere le tracce lasciate dagli autori, che sono stati individuati e fermati solo dopo settimane di indagini serrate.
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Coordinamento operativo e arresti nelle province di nuoro, pisa e bologna
L’operazione di cattura si è svolta in modo simultaneo in diverse province italiane, a dimostrazione del coordinamento tra più sedi investigative. Undici persone tra i 33 e i 54 anni, tutte di origine sarda, sono state arrestate grazie al lavoro degli uomini del comando provinciale dei carabinieri di Livorno con il supporto di reparti specializzati. Le province coinvolte sono state Nuoro, Pisa e Bologna, segno che la rete criminale aveva ramificazioni importanti e una certa mobilità territoriale.
Metodi investigativi e sinergie tra procure
Gli arresti hanno bloccato un gruppo ben organizzato, che aveva pianificato con cura l’attacco ai portavalori. Le autorità hanno puntato sul lavoro di indagine legato a intercettazioni, analisi di video e testimonianze raccolte in base agli elementi emersi subito dopo la rapina, riuscendo a ricostruire i movimenti e i ruoli dei singoli componenti della banda. La sinergia tra le procure delle diverse province ha permesso di condurre l’intervento mantenendo un alto livello di riservatezza e tempestività.
Reazioni e impatto sull’area di san vincenzo e la sicurezza sulle strade
L’assalto sulla statale aurelia ha generato forte preoccupazione nella comunità di San Vincenzo e nelle zone limitrofe, toccate dall’evento criminale. Il fatto che la rapina sia avvenuta in pieno giorno e in un punto trafficato ha messo in evidenza un vuoto nella sicurezza lungo alcune tratte stradali, soprattutto per quanto riguarda la scorta ai mezzi portavalori.
La polizia e i carabinieri si sono attivati per aumentare i controlli e garantire una presenza più marcata. Il controllo del territorio ha coinvolto anche pattuglie mobili e l’installazione di telecamere in punti strategici lungo la statale aurelia per prevenire assalti simili. Le forze dell’ordine hanno anche lanciato un appello agli automobilisti a collaborare segnalando eventuali comportamenti sospetti.
L’operazione del 19 maggio ha dimostrato che gli apparati di sicurezza possono agire con rapidità anche in presenza di gruppi criminali con ramificazioni geografiche complesse. La popolazione resta però vigile e attenta su quello che succede sulle vie principali intorno alle province toscane e oltre, in attesa di un ritorno alla normalità dopo mesi di allerta.
Andamento delle indagini e prossimi sviluppi giudiziari
Dopo l’arresto dei 11 sospettati, le indagini restano aperte per chiarire tutte le fasi della rapina e individuare eventuali complici rimasti ignoti. Le autorità cercano di ricostruire i dettagli della pianificazione criminale e se ci sono altre persone coinvolte nella logistica e nel sostegno all’azione armata.
Il fascicolo giudiziario punta a definire con precisione la responsabilità di ogni uomo fermato, verificando anche i collegamenti con altri episodi di criminalità organizzata nella regione e oltre. L’accusa principale, oltre alla rapina aggravata, include l’uso improprio di armi da fuoco e l’interruzione della circolazione stradale con modalità violente.
Le udienze preliminari si svolgeranno nelle prossime settimane nelle sedi competenti delle province coinvolte. Gli esperti sostengono che il peso delle prove raccolte durante le indagini sia significativo, in particolare grazie anche alla registrazione del video e alle testimonianze degli automobilisti testimoni oculari.
La vicenda avrà certamente un impatto sulle procedure di scorta ai portavalori, spingendo le ditte a rivedere le misure di sicurezza per evitare nuovi assalti simili lungo le strade italiane.