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Anzio revoca la cittadinanza onoraria a benito mussolini con voto del consiglio comunale

Il consiglio comunale di Anzio revoca la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, segnando un distacco dal passato fascista e riaffermando i valori democratici in occasione degli 80 anni dalla liberazione.

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Il consiglio comunale di Anzio ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, riaffermando i valori democratici e rendendo omaggio alle vittime del nazifascismo in occasione degli 80 anni dalla liberazione. - Unita.tv

Il consiglio comunale di Anzio ha deciso di cancellare la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini nel 1924 dal commissario prefettizio. L’atto, approvato con 16 voti favorevoli e 5 contrari, è stato proposto da Pd, #unaltracittà, Movimento 5 Stelle e Apa. L’intenzione è stata quella di correggere un gesto imposto da un regime autoritario, restituendo dignità alla memoria collettiva della città, gravemente segnata dagli eventi della Seconda guerra mondiale.

La decisione del consiglio e il contesto storico

Il voto del consiglio comunale ha ribadito la volontà di Anzio di distanziarsi dall’epoca fascista, affermando di voler celebrare i valori della democrazia e della pace. La cittadinanza onoraria a Mussolini, conferita nel maggio del 1924, fu frutto di una scelta in un contesto autoritario e imposta da un commissario prefettizio. Oggi, a distanza di quasi un secolo, il consiglio ha espresso un giudizio diverso, riportando la decisione all’esito di una consultazione democratica.

La città di Anzio, durante la guerra, ha subito conseguenze pesanti. Il sindaco Aurelio Lo Fazio ha sottolineato come le sofferenze patite dalla popolazione – ricordate dalla medaglia d’oro al merito civile – non possano lasciar spazio a celebrazioni di figure che rappresentano regimi responsabili di quegli eventi. Le vittime nazifasciste rimangono impresse nella memoria collettiva e questa revoca rappresenta per la comunità un ulteriore riconoscimento nei loro confronti.

Un voto importante

L’atto approvato con 16 voti favorevoli e 5 contrari dimostra il netto orientamento del consiglio comunale nel prendere le distanze da un passato che ancora oggi suscita molteplici riflessioni.

Il ruolo simbolico della revoca nella memoria di Anzio

Il gesto della revoca assume forte peso simbolico, inserendosi nel quadro delle celebrazioni per gli 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo. Anzio, infatti, è legata alla storia dello sbarco alleato avvenuto nel 1944, che segnò una svolta decisiva verso la fine del conflitto in Italia. La liberazione di Roma pochi mesi dopo fu strettamente connessa a questi eventi, durante i quali la città fu martoriata dalle truppe tedesche e dalle milizie fasciste.

Il sindaco ha rimarcato lo stacco netto tra il passato dittatoriale e l’attuale percorso democratico. La revoca, votata in modo trasparente e libero, evidenzia come la città abbia superato un periodo di oppressione sofferto da molti cittadini. La scelta di cancellare un riconoscimento imposto da un regime autoritario è un modo per riaffermare i valori costituzionali e democratici che oggi regolano la vita di Anzio.

Liberazione e memoria

Il riferimento agli 80 anni dalla liberazione sottolinea il legame profondo tra il territorio e la sua storia, rinnovando il senso di appartenenza e identità democratica.

L’invito a Edith Bruck e il riconoscimento alle vittime del nazifascismo

A coronare questo passaggio simbolico, il sindaco Aurelio Lo Fazio ha annunciato l’intenzione di invitare Edith Bruck, nota scrittrice e testimone diretta della Shoah, che aveva già rifiutato un invito precedente ad Anzio. La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini dovrebbe riaprire la sua disponibilità a incontrare la comunità, sottolineando un percorso di accoglienza e riconciliazione.

Inoltre, è stata ricordata Adele Di Consiglio, residente a Anzio, la cui famiglia è stata sterminata dal nazifascismo. La amministrazione locale intende darle un riconoscimento per il peso della sua storia personale, che rappresenta tante altre vicende simili. Si tratta di un gesto che punta a consolidare l’attenzione sulle vittime di quella terribile stagione.

Un gesto verso la riconciliazione

La scelta di invitare testimoni diretti e riconoscere le vittime rafforza il messaggio di memoria storica e impegno civico.

La revoca è stata infine collegata alle celebrazioni imminenti della Festa della Repubblica del 2 giugno, una data simbolica in cui tutta Italia ricorda il passaggio definitivo dalla dittatura alla democrazia con il referendum del 1946. Anzio, con questo provvedimento, si allinea al forte richiamo di quei valori fondamentali.