Anpi sestese rilancia intitolazione giardini villa Zorn a annunziata cesani la ceda

L’associazione partigiani di Sesto San Giovanni richiede l’intitolazione dei giardini di Villa Zorn ad Annunziata Cesani, simbolo della Resistenza, ma la proposta è bloccata da ostacoli burocratici.
L’Anpi di Sesto San Giovanni chiede da anni l’intitolazione dei giardini di Villa Zorn ad Annunziata Cesani, partigiana e figura chiave della città, ma la proposta è bloccata da ritardi burocratici nonostante il sostegno popolare. - Unita.tv

L’associazione partigiani di Sesto San Giovanni torna a chiedere con forza l’intitolazione di un luogo pubblico in memoria di Annunziata Cesani, detta la Ceda. Partigiana e figura centrale per la città, la Ceda ha lasciato un segno nelle istituzioni e nel sociale, ma a quasi un decennio dalla sua scomparsa la dedica attesa non si è ancora concretizzata. La proposta segna un tentativo di mantenere vivo il ricordo di una donna che ha attraversato momenti cruciali della storia locale.

Annunziata cesani la ceda, un simbolo della resistenza e della comunità sestese

Annunziata Cesani, conosciuta come la Ceda, è stata una giovane staffetta partigiana durante la seconda guerra mondiale e, una volta terminato il conflitto, ha continuato a dedicarsi alla città di Sesto San Giovanni in diversi ruoli. Nel dopoguerra ha diretto l’ospedale cittadino, si è impegnata come assessore alla Salute del Comune e ha promosso iniziative culturali, come il concorso “Sesto e i suoi studenti”. In seguito è diventata presidente dell’Associazione nazionale partigiani italiani di Sesto San Giovanni, guidandola fino alla sua morte nel 2013, a 86 anni. Il suo impegno politico e civile ha segnato un’intera generazione, mantenendo forti legami con la memoria della Resistenza.

Proposta per i giardini di villa Zorn

Proprio per questi motivi, l’Anpi locale chiede da tempo di intitolare a lei un luogo significativo della città. La proposta riguarda i giardini di Villa Zorn, spazio che ha ospitato le riunioni dei partigiani durante la Resistenza ed è stato legato all’attività della Ceda in maniera profonda. Per l’associazione il valore di questa intitolazione risiede non solo in un riconoscimento pubblico, ma anche nella continuità con la storia di Sesto San Giovanni e nella fedeltà ai valori dell’antifascismo.

La proposta di intitolazione e il lungo iter burocratico

Nonostante la portata simbolica e il sostegno popolare, la richiesta di dedicare a Annunziata Cesani i giardini di Villa Zorn resta bloccata da anni. L’Anpi sestese ha denunciato una serie di ritardi e difficoltà da parte degli organi comunali. Dopo l’apertura di alcuni spazi pubblici nel 2025 – come uno slargo intitolato a Sergio Ramelli e Enrico Pedenovi in via Cavallotti – l’associazione ha voluto riportare l’attenzione sulla sua proposta, ora più attuale che mai.

In campo ci sono commissioni toponomastiche e la giunta comunale. Secondo l’Anpi, la decisione potrebbe essere presa in tempi rapidi, ma a oggi si sono presentati ostacoli di varia natura. Si parla di riferimenti a leggi inesistenti e di continui rinvii nel programmare un incontro con i rappresentanti dell’associazione, nonostante sia stata raccolta una petizione con centinaia di firme a sostegno del progetto. Questa situazione ha rallentato l’intitolazione di un giardino che, per molte persone, dovrebbe essere un riconoscimento dovuto a una figura di rilievo.

L’assenza di interventi concreti sulle richieste dell’Anpi scatena l’impressione che il rispetto verso la memoria partigiana rischi di perdere terreno in contesti istituzionali locali. La vicenda invece mette in luce la difficoltà di trasformare la memoria storica in un atto formale che coinvolga la città.

Ostacoli burocratici e petizioni

La difficoltà nel vedere avanzare la pratica è attribuita da alcuni a scelte burocratiche di dubbia validità, con continue rinvii e mancate convocazioni alle assemblee con i rappresentanti dell’associazione, nonostante la forte spinta della cittadinanza.

Le intitolazioni in città: confronto con altri luoghi pubblici

Sesto San Giovanni ha già dedicato spazi pubblici a personaggi storici e momenti importanti. Tra questi figurano i giardini intitolati a Fortunato Depero, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, aree dedicate alla caduta del muro di Berlino e spazi con il nome di don Sturzo, Oriana Fallaci e Norma Cossetto. Queste intitolazioni dimostrano una volontà di mantenere vivi ricordi diversi e di sottolineare eventi che hanno segnato la storia nazionale e internazionale.

L’anno scorso, nel 2024, era previsto uno spazio dedicato alla Ceda, ma la scelta è ricaduta su un’area verde tra via Tevere, via Arno e viale Italia, un punto però contestato da alcuni cittadini. La scelta ha acceso polemiche, probabilmente perché quella zona non aveva un legame diretto con l’attività della partigiana e con la storia cittadina. Per molti, uno spazio meno simbolico rischiava di non rendere il giusto onore alla memoria.

Il presidente della commissione toponomastica ha manifestato una posizione aperta sulla questione, precisando di non avere alcun pregiudizio nell’intitolare spazi a diverse figure, comprese quelle politiche controverse. Questo lascia presupporre che il nodo non sia di tipo personale ma forse legato ad altri fattori, che la politica locale sta cercando di gestire senza un esito chiaro finora.

Tensioni sul passato cittadino

Il dibattito sulla giusta collocazione di una targa o di un giardino svela anche tensioni su come la città interpreta il proprio passato e quali storie intende celebrare pubblicamente, coinvolgendo cittadini e istituzioni nel confronto sulle priorità da riconoscere.