Anm ancora contraria alla riforma della giustizia, parodi incontra i giornalisti a palermo
L’Associazione Nazionale Magistrati, guidata da Cesare Parodi, esprime forte opposizione alla riforma della giustizia durante il comitato direttivo centrale a Palermo, evidenziando criticità e necessità di dialogo.

L’Associazione nazionale magistrati, guidata da Cesare Parodi, ha espresso forte opposizione alla riforma della giustizia, evidenziando rischi per l’indipendenza e l’efficacia del sistema giudiziario, e ha invitato le istituzioni a rivedere il provvedimento. - Unita.tv
L’Associazione nazionale magistrati ha ribadito la sua ferma opposizione alla riforma della giustizia. Il presidente Cesare Parodi ha espresso il dissenso durante un incontro con i giornalisti a Palermo, dove si è svolto il comitato direttivo centrale dell’Anm. Le ragioni di questa contrarietà sono state illustrate con chiarezza, coinvolgendo anche i principali esponenti politici e gruppi parlamentari.
L’assemblea dell’anm a palermo e le ragioni di un dissenso netto
Lo scorso 24 aprile 2025, nell’aula magna della corte di appello a Palermo, si è riunito il comitato direttivo centrale dell’Anm. L’incontro è stato l’occasione per un confronto serrato sulle modifiche legislative in corso che riguardano la magistratura. Dal dibattito è emerso un dissenso che tocca diversi aspetti della riforma, giudicata da molti nel corpo giudiziario come un passo indietro per la funzionalità della giustizia.
Il presidente Cesare Parodi ha spiegato che l’Associazione ha fatto presente a vari livelli istituzionali — dal primo ministro al ministro della Giustizia — tutte le criticità riscontrate nel testo della riforma. Secondo Parodi, le disposizioni previste rischiano di complicare i tempi e i procedimenti, inficiare l’indipendenza giudiziaria e impoverire la qualità dell’azione giurisdizionale. L’attenzione non si è concentrata solo sulle parole, ma anche su dati e osservazioni concrete raccolti dalla magistratura sulle conseguenze pratiche attese.
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Nel far sentire la voce dell’associazione, Parodi ha sottolineato che l’opposizione alla riforma è stata indirizzata senza esclusione verso tutti i gruppi parlamentari, includendo così quelli che sostengono il governo. Questo ha generato un clima di tensione politica perché il dissenso non è stato confinato alle opposizioni, ma ha riguardato proprio chi ha promosso la legge.
L’Anm ha più volte richiesto un dialogo concreto e proposte alternative, tuttavia l’avanzamento del disegno di legge non ha tenuto conto delle osservazioni degli operatori della giustizia. Nel corso dell’incontro palermitano, Parodi ha voluto rimarcare che questa indisponibilità a modifiche rilevanti appare come un segnale che ignora l’esperienza e le necessità degli organi giudiziari a contatto con la quotidianità dei processi. Secondo l’Anm, questa disattenzione potrebbe tradursi in rallentamenti, compromessi alla trasparenza e all’efficacia del sistema giudiziario.
Il ruolo strategico dell’anm nel dibattito pubblico sulla giustizia
L’Associazione nazionale magistrati non ha mai smesso di svolgere un ruolo di osservatore critico e interlocutore nelle questioni riguardanti la giustizia. Nel corso dell’assemblea di Palermo ha ribadito questa posizione, mettendo in evidenza il compito del corpo della magistratura nel tutelare non solo l’efficacia processuale ma anche i principi di imparzialità.
In effetti, l’Anm rappresenta una delle voci più influenti e riconosciute nel dibattito nazionale e internazionale sui temi giudiziari. Le azioni e i messaggi di questo organismo spesso orientano le scelte politiche, specie quando si tratta di modifiche strutturali. Il presidente Parodi ha evidenziato come l’assenza di ascolto per il punto di vista dell’associazione può generare crisi non solo istituzionali ma anche sociali legate alla percezione della giustizia.
Comitato direttivo centrale di palermo: un segnale di attenzione
Il comitato direttivo centrale tenutosi a Palermo ha confermato quindi questa consapevolezza, invitando le istituzioni a riconsiderare in modo approfondito alcune parti della riforma, per non compromettere la funzionalità né la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario italiano. Dunque l’Anm mantiene alta l’attenzione e si prepara a nuove iniziative per difendere il ruolo e la dignità della magistratura.