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Amatrice colpita da forti piogge e nubifragio, oltre 100 casette allagate e danni estesi

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Le forti piogge e il nubifragio di domenica sera hanno colpito duramente Amatrice, già segnato dal terremoto del 2016. L’acqua ha invaso strade, abitazioni di emergenza e attività commerciali, causando nuovi danni in un’area ancora fragile. Il Comitato civico 3e36, attivo dal sisma, segnala criticità e chiede interventi tempestivi per evitare ulteriori rischi.

Danni causati dal nubifragio a amatrice e zone circostanti

Il maltempo di domenica sera ha aggravato la situazione di Amatrice, comune del reatino già duramente provato dal sisma del 24 agosto 2016. Le intense precipitazioni hanno allagato più di 100 casette e diversi centri commerciali. Tra queste abitazioni ci sono i moduli abitativi rurali provvisori, noti come mapre, utilizzati per il ricovero degli animali dagli allevatori della zona.

La pioggia incessante ha colpito in particolare strade e infrastrutture di base, rendendo difficile la circolazione e l’accesso ai luoghi colpiti. Questi danni si aggiungono a una rete viaria già compromessa dagli eventi sismici precedenti, creando ulteriori ostacoli per le operazioni di soccorso e per la vita quotidiana dei residenti. Le condizioni meteo avverse hanno intensificato le difficoltà nel recupero e nella gestione degli spazi abitati.

Le aziende agricole e gli allevatori hanno visto compromessi i loro mezzi di sostentamento. Il danneggiamento delle mapre, strutture temporanee essenziali per il benessere degli animali, rappresenta un problema serio per chi vive di agricoltura e allevamento. Senza un tempestivo intervento, la situazione potrebbe peggiorare con effetti diretti sulla produzione e sulle attività locali.

Il ruolo del comitato civico 3e36 e la gestione dell’emergenza

Il Comitato civico 3e36, formato pochi giorni dopo il terremoto per tutelare i diritti della comunità colpita, ha riconosciuto gli sforzi del comune di Amatrice. Il centro operativo comunale è stato riattivato rapidamente per coordinare interventi d’emergenza. La collaborazione tra enti pubblici, cittadini e volontari ha permesso di affrontare i primi problemi causati dal nubifragio.

Tuttavia il comitato sottolinea come molte situazioni restino critiche. La viabilità in alcune zone continua a essere precaria e la perdita di coltivazioni mette a rischio l’economia locale, già compromessa dal terremoto. Gli abitanti vivono in condizioni precarie, affidandosi ancora a sistemi abitativi temporanei che non garantiscono riparo sufficiente di fronte a eventi come nubifragi o allagamenti.

Viene posto l’accento sulla necessità di interventi tempestivi e mirati, soprattutto per ridurre la vulnerabilità del territorio. Il comitato prende posizione per una gestione dell’emergenza che vada oltre la risposta momentanea e che passi attraverso una programmazione a lungo termine. La tutela del territorio è indispensabile per evitare che si ripetano danni simili in occasione di eventi climatici estremi.

Criticità idriche e infrastrutturali aggravano i disagi

Alle problematiche legate alle piogge si aggiungono quelle relative alle condizioni delle condotte idriche. Il comitato civico 3e36 denuncia che i danni sono stati aggravati da cedimenti delle tubature, provocati da scavi recenti per la posa di sottoservizi. Questo ha complicato la situazione, con interruzioni nell’erogazione dell’acqua e rischi ulteriori per gli abitanti.

In molti casi non sono stati effettuati ripristini adeguati dopo gli scavi, lasciando le reti idriche in condizioni instabili. La mancanza di interventi correttivi ha amplificato l’impatto delle piogge, creando problemi anche in zone lontane dalle aree inondate. Il malfunzionamento delle infrastrutture ha rallentato anche le operazioni di soccorso e di assistenza alle persone colpite.

Questi disagi evidenziano come la gestione delle reti idriche e dei sottoservizi necessiti controlli regolari e opere di manutenzione puntuali. Senza un piano di manutenzione continua, ogni dissesto del terreno o evento piovoso rischia di causare danni a catena con ripercussioni serie su popolazione e strutture. L’esperienza di Amatrice illustra la fragilità di territori con infrastrutture non completamente rimodernate.

Richieste per una protezione integrata del territorio e una programmazione futura

Il comitato civico ha invitato le istituzioni a mantenere alta l’attenzione nei giorni successivi all’emergenza. L’impegno deve superare il semplice contrasto al rischio sismico. Gli eventi recenti mostrano che anche fenomeni legati al cambiamento climatico, come nubifragi sempre più intensi, rappresentano minacce dirette.

Serve un progetto complessivo che includa la cura sistematica e la manutenzione del territorio. Bisogna considerare nuovi fattori di rischio e intervenire con continuità, non in modo episodico. La prevenzione passa da un approccio in cui si tiene conto di tutte le variabili ambientali e sociali, per evitare il ripetersi di calamità simili.

La gestione integrata del territorio è indispensabile a tutela dei residenti e per limitare danni futuri. Un’azione tempestiva e coordinata, con risorse adeguate e modelli aggiornati, potrebbe ridurre danni e rischi provocati da piogge intense e smottamenti. Il caso Amatrice è un esempio chiaro delle conseguenze di trascuratezza e della necessità di vigilanza costante.

Written by
Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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