Il nuovo pronto soccorso infettivologico dell’ospedale Sacco di Milano è finalmente operativo. Realizzato grazie al contributo di Eni e a diverse donazioni, questo centro nasce per rispondere alle criticità emerse durante la pandemia da Covid-19. La struttura si presenta come un punto di riferimento avanzato per la gestione delle malattie infettive nel Nord Italia, con spazi progettati per garantire sicurezza e rapidità negli interventi.
Inaugurazione del pronto soccorso infettivologico: chi c’era e cosa è stato detto
La cerimonia d’inaugurazione si è svolta alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci, del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso. Durante l’evento Schillaci ha ricordato le difficoltà vissute in Lombardia durante la pandemia, sottolineando come questa nuova struttura rappresenti una risposta concreta alle sfide affrontate dal sistema sanitario regionale. Ha definito il pronto soccorso un segno tangibile della capacità di ripresa e rafforzamento della sanità pubblica.
L’assessore Bertolaso ha evidenziato i tempi rapidi con cui l’opera è stata realizzata: la prima pietra era stata posata nel febbraio 2022, meno di due anni fa. Questo dimostra che quando esiste volontà politica e organizzativa i risultati arrivano in breve tempo. Il presidente Fontana ha ribadito che l’ospedale Sacco resta un punto nevralgico nell’ambito dell’infettivologia per tutto il Nord Italia.
Caratteristiche tecniche del nuovo pronto soccorso infettivologico
Il reparto occupa circa 1.500 metri quadri ed è stato studiato per ottimizzare gli spazi disponibili garantendo percorsi separati tra pazienti affetti da malattie contagiose e operatori sanitari. Sono stati installati sistemi avanzati di biocontenimento classificati livello 2 e 4; questi impianti sono essenziali nella gestione sicura dei patogeni altamente trasmissibili.
La struttura comprende una camera calda dedicata ai pazienti più critici, locali attrezzati per le procedure di bonifica ambientale dopo ogni intervento su casi sospetti o confermati, oltre ad ampie aree destinate all’osservazione clinica prolungata degli assistiti prima delle decisioni terapeutiche definitive.
Questi elementi permettono non solo un trattamento efficace ma anche una protezione elevata contro possibili contaminazioni incrociate all’interno dell’intero ospedale Sacco, evitando così rischi ulteriori sia agli altri degenti sia al personale medico.
Importanza strategica del centro nell’ambito regionale norditaliano
L’ospedale Sacco rappresenta da sempre un polo fondamentale nella lotta contro le malattie infettive nel Nord Italia; ora con questo ampliamento può offrire servizi ancora più specializzati ed efficaci sul fronte emergenziale ma anche nella routine quotidiana dei casi complessi.
Questo hub consente inoltre una migliore organizzazione degli accessi urgenti legati a infezioni gravi o epidemie localizzate senza sovraccaricare altre strutture sanitarie presenti sul territorio lombardo o nelle regioni limitrofe.
Grazie a queste nuove dotazioni sarà possibile intervenire tempestivamente su focolai epidemici futuri riducendo i tempi necessari alla diagnosi precoce ed evitando diffusione incontrollata dei patogeni più insidiosi a livello comunitario o ospedaliero.
L’apertura conferma quindi come l’esperienza maturata durante la crisi pandemica abbia portato a investimenti mirati sulla salute pubblica capaci non solo di rispondere all’emergenza ma anche migliorare stabilmente la capacità assistenziale regionale nei prossimi anni.
