La recente riapertura dell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi ha suscitato forti emozioni in Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere per il delitto. In un’intervista rilasciata a “Le Iene“, Stasi ha espresso la sua speranza che la verità possa finalmente venire a galla. La nuova inchiesta, condotta dalla procura di Pavia e dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano, ha portato all’indagine di Andrea Sempio, un amico del fratello della vittima, Marco Poggi, per concorso in omicidio. Stasi ha condiviso i suoi pensieri e le sue aspettative riguardo a questa evoluzione del caso.
Le emozioni di Alberto Stasi
Alberto Stasi ha descritto la riapertura del caso come un “tsunami di emozioni”. La sua dichiarazione riflette un profondo desiderio di giustizia e chiarezza. “Ho fiducia e speranza che tutto possa essere chiarito e accertato”, ha affermato, sottolineando l’importanza di far emergere ogni dettaglio che possa contribuire a fare luce sulla verità . Stasi, che ha sempre mantenuto la sua innocenza, ha espresso il desiderio che non ci sia paura di affrontare la verità , qualunque essa sia.
La sua posizione è chiara: nonostante la condanna, egli si considera “assolutamente garantista”. Questo approccio indica una volontà di affrontare le indagini senza timori, auspicando che ogni aspetto del caso venga esaminato con attenzione. La sua determinazione a scoprire la verità è palpabile, e Stasi sembra pronto a sostenere qualsiasi accertamento necessario per chiarire la sua posizione.
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La nuova indagine e il ruolo di Andrea Sempio
La nuova inchiesta ha portato alla luce il nome di Andrea Sempio, un amico di Marco Poggi, il quale è stato indagato per concorso in omicidio. Stasi ha dichiarato di non aver mai avuto contatti con Sempio, se non in occasione di un’indagine precedente nel 2017, quando quest’ultimo fu archiviato. “Era amico del fratello e quindi anche dal punto di vista dell’età totalmente estraneo alla mia cerchia di amicizie e di conoscenze”, ha spiegato Stasi, evidenziando la sua distanza da Sempio.
Questa evoluzione del caso ha suscitato interrogativi e speculazioni, ma Stasi ha ribadito la sua posizione di apertura nei confronti della verità . La sua affermazione di essere “convinto che non si debba avere paura della verità ” dimostra un atteggiamento proattivo nei confronti delle indagini. Stasi sembra pronto a collaborare affinché ogni aspetto venga esaminato, nella speranza che ciò possa portare a un chiarimento definitivo.
La vita di Stasi in carcere e la sua speranza per il futuro
Nel corso della sua detenzione, Alberto Stasi ha cercato di trovare un senso di normalità . Ha raccontato di aver fatto progressi, iniziando a lavorare all’esterno e avendo la possibilità di trascorrere più tempo con la sua famiglia. Queste esperienze hanno contribuito a migliorare il suo stato d’animo e a dare un nuovo significato alla sua vita in carcere. “Tra pochi mesi potrei essere definitivamente a casa”, ha affermato, evidenziando che non sono i pochi mesi a fare la differenza, ma piuttosto le motivazioni più profonde che lo spingono a continuare a lottare.
Stasi ha paragonato la sua condanna a una diagnosi di cancro, descrivendo la necessità di reagire a una situazione difficile. “Ho quanto meno la leggerezza della coscienza che mi aiuta”, ha dichiarato, suggerendo che la sua convinzione di non essere colpevole lo sostiene nel suo percorso. La sua capacità di affrontare la questione come un incidente grave, ma non insormontabile, è un elemento che emerge chiaramente nel suo racconto.
La questione dell’etichetta di ‘colpevole’
Infine, Stasi ha affrontato la delicata questione dell’etichetta di ‘colpevole’ che lo accompagna. Quando gli è stato chiesto se fosse possibile liberarsi di tale stigma, ha risposto con una certa rassegnazione: “Non so se ce la si può staccare di dosso”. Questa affermazione mette in luce la complessità della sua situazione e il peso che una condanna può avere sulla vita di una persona, anche dopo anni di detenzione.
La sua storia continua a suscitare interesse e dibattito, mentre la nuova indagine potrebbe portare a sviluppi significativi. La speranza di Stasi di vedere emergere la verità rappresenta un elemento centrale di questa vicenda, che continua a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica.