Il parco nord di milano ospita dal 31 maggio all’8 giugno la 19ª edizione del festival della biodiversità. L’evento compie quest’anno 50 anni e si concentra su un tema molto attuale: il rapporto tra intelligenza naturale e artificiale. Attraverso spettacoli, laboratori, installazioni e incontri si vuole stimolare una riflessione sul ruolo dell’essere umano davanti a queste due forme di intelligenza che convivono e si influenzano a vicenda. Il parco stesso, con mezzo secolo di storia, rappresenta un esempio concreto di intelligenza naturale che si sviluppa e rigenera senza sprechi, mentre il mondo digitale cresce assorbendo sempre più energia.
Il festival e il tema di quest’anno: intelligenze naturali e artificiali
Il festival della biodiversità torna con un titolo che fa riflettere: “intelligenze naturali e artificiali”. Marzio Marzorati, presidente del parco nord milano, spiega che il parco ha accumulato una grande esperienza nel creare spazi in cui la natura si rinnova e consuma meno energia. Questa intelligenza è diffusa nei diversi elementi dell’ambiente, dalle radici al suolo, alle piante che popolano il parco. Al contrario, l’intelligenza artificiale, per funzionare, richiede grandi data center, che consumano quantità enormi di energia e risorse. L’obiettivo è capire dove sta il valore e il ruolo degli esseri umani in questo equilibrio, visto che le due intelligenze ci appartengono entrambe e si influenzano a vicenda.
Questa riflessione prende forma in eventi dedicati a illuminare sia il potenziale sia i limiti dell’intelligenza artificiale rispetto alla natura. Si mette in scena un confronto vivo, che guarda al futuro senza tralasciare le radici della vita e i modi con cui la natura si autodetermina. Si cerca un punto di incontro fra continuità biologica e innovazioni tecnologiche.
Evento inaugurale e protagonismo dei giovani
La cerimonia di apertura si tiene alla cascina di via Clerici, cuore pulsante del parco nord. Tomaso Colombo, direttore del festival, sottolinea come quest’anno i giovani abbiano avuto un ruolo centrale. Il loro sguardo sulle nuove tecnologie e sull’intelligenza artificiale ha portato a risultati concreti che accompagnano tutta la durata della kermesse. Cinque gruppi di ricerca del Politecnico di milano hanno esplorato i costi nascosti dell’IA, mettendo in luce l’impatto ambientale spesso ignorato o sottovalutato.
Altri spazi, come i bunker bredda, sono stati trasformati mettendo insieme intelligenza artificiale e lavori audiovisivi, creando ambienti immersivi che pongono domande precise al pubblico. Queste iniziative mostrano come la tecnologia possa essere osservata con occhi critici ma anche con creatività e partecipazione attiva. Il coinvolgimento delle nuove generazioni è strategico per favorire una consapevolezza che si traduce in azioni concrete a difesa della natura.
Eventi e laboratori immersivi nei diversi angoli del parco nord
Il festival si svolge su tutta l’ampia area del parco nord, passando per luoghi simbolici come oxygen, balossa, la cascina, il bosco urbano e gli orti. Ogni spazio propone attività legate a temi ecologici e tecnologici. Ad esempio, gli attori propongono teatro in bicicletta all’hangar balossa, creando un’atmosfera di partecipazione attiva e mobilità sostenibile. Ricercatori di suMo esplorano tecniche di paesaggio sonoro, dai metodi tradizionali fino a dispositivi nuovi, anche con applicazioni legate all’intelligenza artificiale.
L’artista Boris Veliz rende omaggio al bosco universale con installazioni che immergono i visitatori in paesaggi sonori e visivi, mentre laboratori immersivi e aperitivi vegetali permettono di combinare esperienze sensoriali con momenti di confronto e relax immersi nella natura. Le conferenze spaziano su temi ambientali con expertize diverse, mentre ballate ecologiche consentono di portare in giro i suoni della natura, diffondendo attenzione e cura per l’ambiente.
Chiusura con uno spettacolo dedicato all’intelligenza nascosta nel suolo
Il gran finale del festival è affidato a uno spettacolo dal titolo “lo sciopero del suolo”, firmato dalla cantautrice Erica Boschieri e dall’urbanista Paolo Pileri. L’evento raccoglie l’invito a scoprire ciò che avviene sotto i nostri piedi, in un’intelligenza sotterranea che sostiene la vita e che spesso resta invisibile. La scelta riconferma l’interesse del festival per forme di intelligenza diverse da quella artificiale, ma ugualmente fondamentali per il nostro futuro.
Marzio Marzorati ricorda che l’intelligenza artificiale nasce dall’ingegno umano e che la sfida è capire come si possa progettare in modo da rispettare la felicità e i diritti delle persone, aiutando il benessere generale come fa la natura. Nel cuore della discussione resta la domanda su un equilibrio sostenibile che metta in dialogo conoscenze antiche e nuove tecnologie.