Una giovane di 19 anni ha vissuto un pomeriggio drammatico a Mirano quando il suo ex ragazzo l’ha minacciata con forbici, riprendendo tutto con il cellulare. L’aggressione, scaturita da una relazione segnata da violenze e gelosie, è stata fermata in tempo grazie al rapido intervento della famiglia e delle forze dell’ordine. Il giovane, che aveva pubblicamente dichiarato ammirazione per l’assassino di giulia cecchettin, è finito in manette.
Un pomeriggio tranquillo che si è trasformato in una minaccia vera
La vicenda è accaduta a maggio a Mirano, un paese tranquillo in provincia di Venezia. La vittima, una ragazza di 19 anni, aveva deciso di interrompere un rapporto sentimentale durato un anno. Dal racconto emerge che la relazione era fortemente problematica, segnata da episodi di gelosia e intimidazioni continue. Quel pomeriggio, il ragazzo l’ha raggiunta in una zona isolata vicino a casa, dove l’ha minacciata con un paio di forbici. Non si è fermato qui: mentre la minacciava le ha ordinato di bloccare i contatti con amici e compagni di scuola, senza lasciare via d’uscita. Addirittura il giovane ha registrato con il proprio smartphone l’intera scena, probabilmente per avere un’ulteriore forma di controllo sulla ragazza.
Pressione e isolamento
Questo episodio si è svolto in pochi minuti, con la giovane completamente sotto pressione. La scelta di un luogo appartato ha reso quell’incontro ancora più inquietante. Tutto sembrava volgere al peggio, e le preoccupazioni per un possibile esito tragico richiamano subito la memoria di un caso analogo e più drammatico che ha colpito la cronaca recente.
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La fuga e la pronta reazione della famiglia hanno scongiurato il peggio
Quando la situazione sembrava senza via d’uscita, la ragazza ha colto un momento di distrazione del suo aggressore per inviare un messaggio urgente alla famiglia. “Ha trasmesso la sua posizione via telefono e in pochi istanti si è messo in moto un coordinato intervento familiare e delle autorità.” Lo zio della giovane ha seguito la posizione, mantenendo un contatto costante mentre allertava i carabinieri.
Questo intervento tempestivo ha permesso di identificare e raggiungere il ragazzo in poco tempo. I carabinieri sono intervenuti con prontezza, bloccando il giovane proprio mentre aveva ancora con sé gli oggetti con cui aveva minacciato la ragazza: le forbici e anche un grosso sasso, a testimonianza dell’aggressività dell’episodio. Il tempestivo soccorso della famiglia ha evitato una possibile tragedia, offrendo un’esempio pratico di come un rapido gesto possa salvare una vita in situazioni di pericolo.
L’ossessione per filippo turetta dietro la violenza a mirano
Uno degli aspetti più inquietanti di questo episodio riguarda il motivo che avrebbe spinto il ragazzo in un gesto di violenza estrema. Il giovane si sarebbe in effetti ispirato a un caso famoso e recente di cronaca nera: quello di filippo turetta, che due anni fa uccise brutalmente la fidanzata giulia cecchettin, 22 anni.
Secondo quanto trapelato, il ragazzo arrestato avrebbe condiviso post sui social in cui definiva turetta un “esempio modello” di comportamento. Questo legame, documentato dalle forze dell’ordine durante l’arresto, ha acceso nuovi riflettori sul pericolo dei modelli di violenza che possono alimentarsi tra i giovani attraverso la diffusione morbosa e la glorificazione di fatti criminali. La presenza delle forbici e del sasso, insieme alla registrazione dell’aggressione da parte dell’aggressore, confermano la volontà del ragazzo di mettere in scena una violenza programmata e controllata, quasi come un gesto da filmare e mostrare altrove.
Il legame con un omicidio conosciuto in tutta Italia suggerisce un fenomeno più ampio che coinvolge questioni di cultura, educazione e prevenzione nei confronti delle violenze sulle donne.
Riflessioni sul fenomeno culturale
La vicinanza simbolica e l’imitazione di figure criminali riflettono una problematica che tocca profondamente la società, soprattutto nel mondo giovanile, e pone sfide importanti per istituzioni e comunità.
La risposta delle forze dell’ordine e il futuro della giovane vittima
I carabinieri hanno arrestato il ragazzo al momento dell’intervento e lo hanno portato in caserma per l’identificazione. Le autorità stanno ora approfondendo la posizione del giovane, valutando eventuali aggravanti legate all’ispirazione a casi di omicidio già accaduti. La presenza degli strumenti di minaccia al momento dell’arresto indica un pericolo concreto e immediato nei confronti della vittima.
Nel frattempo, la giovane di 19 anni ha ricevuto assistenza e supporto dalle istituzioni locali competenti. Sono in corso anche azioni di protezione per evitare ulteriori contatti o aggressioni. Il caso di Mirano si inserisce in una serie di episodi di cronaca che mettono in luce ancora una volta i rischi legati a rapporti violenti e controlli ossessivi tra giovani coppie.
“Questo episodio ha fatto emergere sia le criticità nel riconoscere e prevenire la violenza domestica, sia la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo all’impatto che certi modelli criminosi possono avere nella mentalità di alcuni ragazzi.” Le forze dell’ordine mantengono alta l’attenzione e continuano a intervenire per proteggere le vittime e interrompere le catene di violenza.