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Affluenza bassa e ballottaggi in lombardia per le elezioni locali di maggio 2025

Affluenza sotto il 44% per le elezioni di sindaci e consigli comunali in 18 comuni lombardi, riflettendo disinteresse e crisi politiche. Ballottaggi previsti solo in quattro centri maggiori.

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Le elezioni in 18 comuni lombardi, molte delle quali anticipate per crisi politiche, hanno registrato un’affluenza sotto il 44%, con possibili ballottaggi in quattro centri più popolosi. - Unita.tv

Le elezioni per rinnovare sindaci e consigli comunali in 18 comuni lombardi hanno visto un’affluenza molto ridotta, sotto il 44%. Lo scenario evidenzia un certo disinteresse tra la popolazione, riflesso di amministrazioni sciolte o dimissioni anticipate, piuttosto che di scadenze naturali. Sono chiamati al voto oltre 187mila elettori distribuiti in 210 seggi si concentrano soprattutto in provincia di Milano, ma anche nelle altre province lombarde come Bergamo, Brescia, Varese e Monza Brianza.

Composizione e caratteristiche del voto in lombardia

Queste elezioni rappresentano una tornata di riparazione, configurata dopo le crisi o rinunce che hanno portato alla fine anticipata delle cariche. Il voto riguarda 230.426 residenti complessivi, con 187.686 aventi diritto alla partecipazione nella regione. I cittadini sono chiamati a scegliere sia il nuovo sindaco che un nuovo Consiglio comunale in ciascuno dei 18 Comuni coinvolti.

I 18 comuni lombardi non vedevano scadenze ordinarie: ognuno è arrivato al voto per motivazioni connesse a dissesti politici o dimissioni. Questo fattore sembra aver ridotto l’interesse per la consultazione e determinato la diminuzione dei votanti rispetto ai precedenti appuntamenti elettorali, dove l’affluenza si era attestata intorno al 48% in media. Poco più del 43%, infatti, si è presentato ai seggi, dato rilevato alle ore 23 del giorno di consultazione.

Ballottaggi e comuni più popolosi coinvolti

Il turno di maggio non chiuderà subito il quadro in tutti i comuni. Solo quattro centri con più di 15mila abitanti potrebbero andare al ballottaggio previsto per l’8 e il 9 giugno. Si tratta di Cernusco sul Naviglio e Rozzano, entrambi nel milanese, Desio in provincia di Monza e Brianza, e Saronno nel varesotto. In questi casi, se nessun candidato supererà il 50% dei voti, i due più votati si sfideranno due settimane dopo.

Nel caso di Rozzano il ballottaggio è certo, visto che in corsa sono solo due candidati sindaco. Nelle altre realtà la possibilità del secondo turno è legata al raggiungimento o meno della maggioranza assoluta, e i dati sull’affluenza mostrano un calo evidente rispetto alle consultazioni precedenti. Cernusco sul Naviglio, più popoloso tra questi, ha registrato un’affluenza di poco superiore al 50%, leggermente inferiore al dato precedente.

Esito diretto nei comuni più piccoli

Gli altri 14 comuni al voto decideranno subito il proprio sindaco al termine dello spoglio, senza bisogno di ballottaggi. Qui, per essere eletti basta superare gli avversari anche di un solo voto. Si tratta di realtà di popolazione più contenuta, con numeri di votanti molto più bassi rispetto ai centri maggiori.

In provincia di Bergamo si è votato a Calcinate, Canonica d’Adda e Castione della Presolana, coinvolgendo complessivamente poco meno di undicimila elettori. Brescia conta solo un Comune chiamato al voto, San Felice del Benaco, con circa tremila aventi diritto. Nel Comasco si vota in tre piccoli comuni: Asso, Binago e Cirimido, che insieme raggiungono circa novemila elettori.

Altre realtà più ridotte nelle province di Cremona e Lodi contano meno di duemila elettori ciascuna. Nel Milanese si registra il maggiore numero di votanti in questa consultazione, grazie a quattro comuni tra cui spiccano i nomi di Cernusco sul Naviglio e Rozzano. La provincia di Monza Brianza si limita a Desio, mentre Pavia vede alle urne solo Calvignano, il Comune più piccolo della tornata con appena 107 elettori.

Distribuzione geografica e numero di elettori

La distribuzione dei comuni al voto conferma Milano e provincia come area più animata dal punto di vista elettorale. Qui, 76.351 cittadini sono chiamati a scegliere i propri rappresentanti politici dopo le dimissioni o crisi interne. Seguono Varese con tre amministrazioni al voto, che complessivamente sommano oltre cinquantamila elettori.

Le dimensioni dei comuni chiamati alle urne coprono un range molto ampio, da realtà sotto i cento abitanti a centri sopra i 50mila residenti. Tra le province lombarde coinvolte, quella più piccola in termini di votanti resta Pavia, mentre Bergamo e Brescia presentano diverse località di media e piccola dimensione. Questa varietà mostra una tornata elettorale così frammentata da riflettere situazioni politiche diverse e locali.

In nessuno dei comuni in gioco si è comunque raggiunta una stabilità che consentisse lo svolgimento del voto alla naturale scadenza, e questo è il tratto comune di queste elezioni. L’esito, nelle maggiori città, sarà articolato e potrebbe comportare ripetizioni con i ballottaggi estivi. I pochi dati ufficiali sull’affluenza sottolineano un consenso meno appartenente a un desiderio di partecipazione attiva che a una necessaria scelta politica imposta dagli eventi dei mesi passati.