Adam, unico sopravvissuto di dieci fratelli a un attacco in Israele, è arrivato a Milano per cure speciali. Il suo percorso di recupero è appena iniziato e richiederà tempo e tanta attenzione.
Un piccolo guerriero tra i giochi e il dolore
Adam ha solo pochi anni ma ha già vissuto un’esperienza terribile. È l’unico dei dieci fratelli a essere sopravvissuto a un raid israeliano che ha colpito la sua famiglia. Ora si trova all’ospedale Niguarda di Milano, dove medici e specialisti stanno cercando di aiutarlo a superare le ferite fisiche e psicologiche.
Questa mattina l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha visitato Adam. Ha raccontato che il bambino stava giocando con i Lego, costruendo una Ferrari usando solo la mano destra perché la sinistra è completamente bloccata. “Non sarei stato capace di farlo con quella velocità”, ha detto Bertolaso con ammirazione.
Traumi nascosti e sfide neurologiche da affrontare
Adam non mostra solo ferite visibili: “Secondo me nasconde ancora buona parte del trauma che ha subito”, spiega Bertolaso. Il piccolo ha assistito in diretta alla tragedia che ha colpito i suoi fratelli e il papà, eventi difficili da dimenticare.
Questa stessa mattina Adam è stato visitato da un neuropsichiatra infantile con interpreti e mediatori per aiutarlo a esprimere ciò che prova. Sarà necessario molto tempo e molta prudenza per far emergere tutto quello che è successo nella sua vita recente.
L’esplosione ha lasciato tracce evidenti sul corpo di Adam: “È pieno di vetri”, spiega l’assessore lombardo. Durante l’attacco si sono frantumate finestre o porte, spargendo schegge ovunque.
Fortunatamente i vetri sono superficiali ma numerosi, quindi dovranno essere rimossi piano piano per evitare ulteriori problemi o infezioni.
Adam sta affrontando una sfida enorme ma dimostra già una forza incredibile nel suo modo di reagire alle difficoltà. Il suo percorso sarà lungo ma non sarà solo: medici, familiari e amici lo accompagneranno passo dopo passo verso la guarigione completa.
Le condizioni cliniche del piccolo Adam
Dal punto di vista medico, Adam presenta una frattura al radio del braccio sinistro e problemi neurologici legati al nervo radiale o al plesso brachiale. Questi aspetti sono ancora sotto studio dai medici dell’ospedale.
Bertolaso racconta anche che Adam gli ha detto di avere ancora dolore al braccio mentre giocava: “Gli ho promesso che tornerò domani per fare una piccola gara… ma niente Ferrari stavolta, magari una bicicletta”.
La famiglia intorno ad Adam: affetto da ogni angolo del mondo
Accanto ad Adam c’è la mamma, sempre presente durante le cure ed estremamente grata per l’aiuto ricevuto finora. La sorella più grande è arrivata ieri sera dal Canada per stare vicino al fratellino.
Un altro fratello vive in Irlanda ed è già riuscito a spedire uno scatolone pieno di giocattoli per rallegrare le giornate difficili del piccolo Adam.
Bertolaso sottolinea anche come molti benefattori si siano fatti avanti spontaneamente: “Se servisse qualcosa arriveranno subito altri aiuti”. L’affetto della famiglia allargata e della comunità internazionale sembra essere un sostegno importante in questo momento così delicato.