
Le autorità piemontesi confermano che l’acqua potabile è sicura e priva di rischi, grazie a rigorosi controlli e a una normativa innovativa per ridurre l’inquinamento da Pfas e altre sostanze industriali. - Unita.tv
L’acqua potabile in Piemonte è al centro di molte discussioni legate alla qualità e alla presenza di sostanze inquinanti. Le autorità regionali hanno recentemente fornito chiarimenti sui dati disponibili, ribadendo l’assenza di rischi per l’acqua pubblica. A Torino, durante la presentazione della relazione sullo stato dell’ambiente 2025, l’assessore Matteo Marnati ha illustrato le misure adottate per gestire l’inquinamento delle acque, con particolare attenzione ai composti chimici Pfas.
Qualità dell’acqua potabile e sicurezza per la popolazione
L’assessore Matteo Marnati ha sottolineato che l’acqua distribuita in Piemonte mantiene standard elevati di purezza e sicurezza per i cittadini. Secondo i dati ufficiali raccolti e analizzati, non emergono criticità riguardo la salubrità dell’acqua potabile. Questa affermazione serve a confutare timori diffusi su possibili contaminazioni derivanti da inquinanti chimici. L’acqua pubblica quindi resta affidabile per il consumo quotidiano senza particolari restrizioni o precauzioni da parte degli utenti.
I controlli effettuati interessano vari parametri chimici e biologici, con particolare riguardo a sostanze pericolose come i Pfas. Tali analisi confermano che le concentrazioni di questi composti nell’acqua potabile sono entro limiti stabiliti, tutelando la salute pubblica. La costanza nei monitoraggi rappresenta un elemento chiave nel mantenimento della qualità idrica e nella prevenzione di eventuali emergenze.
Normativa regionale e misure adottate
Il fenomeno degli scarichi industriali rappresenta la principale fonte di preoccupazione per la tutela ambientale in Piemonte. Il governo regionale ha risposto con una legge specifica, unica in Italia, che mira a regolamentare e ridurre l’impatto di tali rilasci nelle acque superficiali e sotterranee. Questa normativa è stata pensata per affrontare casi critici come quello di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria, noto per le contaminazioni provocate dalla Solvay.
La legge introduce obblighi severi per le imprese, incentivando la riduzione degli scarichi pericolosi e imponendo controlli stringenti. Le aziende sono accompagnate in un percorso progressivo volto a diminuire l’emissione di sostanze dannose, in particolare i composti Pfas conosciuti per la loro resistenza e persistenza nell’ambiente. Il provvedimento regionale si distingue per la sua concretezza, adeguando la regione a standard di prevenzione e tutela ambientale più rigorosi.
Strategia per la riduzione dei pfas e prospettive future
La presenza diffusa di Pfas nelle matrici ambientali ha spinto il Piemonte a definire una strategia che mira a limitare la produzione e l’uso di queste sostanze. L’assessore ha confermato che il percorso di diminuzione del consumo di Pfas è già tracciato e coinvolgerà un arco temporale pluriennale. Le iniziative includono supporto tecnico e incentivi per le imprese, con l’obiettivo di sostituire questi composti con alternative meno tossiche.
Sebbene il processo richieda tempo, il piano prevede tappe precise per una progressiva riduzione dei Pfas nei cicli produttivi e negli scarichi. L’impegno pubblico si concentra sulla salvaguardia dell’ambiente e della salute, evitando che queste sostanze si accumulino nelle falde e nei corsi d’acqua. La strategia prevede inoltre un monitoraggio costante per verificare l’efficacia delle misure adottate e prevenire nuovi casi di contaminazione.
Le autorità insistono sul fatto che, allo stato attuale, l’acqua pubblica non presenta problemi legati ai Pfas e ad altri inquinanti di origine industriale. Le azioni intraprese rappresentano un passo significativo nella gestione sostenibile delle risorse idriche in Piemonte, ponendo la regione all’avanguardia nella tutela ambientale rispetto ad altre zone italiane.