Il fenomeno della dispersione universitaria rappresenta una sfida significativa per il sistema accademico italiano. Per affrontare questo problema, l’università degli studi di Bergamo, l’università degli studi di Brescia e la fondazione Cdp hanno avviato un progetto congiunto. L’obiettivo è sostenere gli studenti durante la transizione dalla scuola all’università e migliorare l’esperienza formativa, così da aumentare il numero dei laureati nelle province di Bergamo e Brescia.
Nascita del progetto speed: un patto contro l’abbandono universitario
Il 2025 segna una tappa importante con la firma dell’accordo che dà vita al progetto “Sistema integrato di prevenzione e contrasto alla dispersione universitaria”, noto come Speed. La cerimonia si è svolta nella sede dell’ateneo bresciano ed ha visto protagonisti Giovanni Gorno Tempini, presidente della fondazione Cdp; Francesco Castelli, rettore dell’università di Brescia; Piera Molinelli, prorettrice vicaria dell’università di Bergamo.
L’intesa prevede un percorso triennale che prenderà il via con l’anno accademico 2025-2026. Il modello elaborato dovrà essere replicabile anche in altre realtà territoriali per offrire risposte concrete al problema del drop-out universitario. La collaborazione tra atenei pubblici e fondazioni mira a mettere a punto strumenti condivisi capaci di intercettare le difficoltà degli studenti fin dai primi mesi.
Fasi operative del programma: tutoraggio, metodo studio e supporto psicologico
Speed si articola in quattro fasi principali pensate per accompagnare lo studente lungo tutto il percorso formativo universitario. Prima fase: attività di tutoraggio affidata a studenti senior che già conoscono le dinamiche accademiche e possono fornire consigli pratici ai nuovi iscritti.
Seconda fase riguarda il sostegno nell’apprendimento attraverso corsi specifici sul metodo studio adatto ai diversi indirizzi universitari. Questo aspetto punta a colmare lacune formative emerse durante la scuola superiore o generate dal passaggio brusco verso modalità didattiche più autonome.
Terza fase prevede servizi mirati come mentoring e coaching individuale o in piccoli gruppi per stimolare motivazione personale ed orientamento professionale consapevole.
Ultimo step coinvolge consulenze psicologiche dedicate al benessere emotivo dello studente perché spesso problemi personali influiscono sulla capacità di affrontare lo studio con serenità.
Analisi dati statistici ed economia del rischio abbandono
Un elemento chiave nel progetto Speed consiste nell’analizzare dati statistici riguardanti i tassi d’abbandono delle due province coinvolte per identificare pattern ricorrenti o specifiche criticità legate ai corsi o categorie sociali particolari.
Parallelamente verrà sviluppato un modello economico capace d’individuare rapidamente gli studenti potenzialmente a rischio abbandono grazie all’incrocio delle informazioni raccolte su rendimento scolastico precedente, condizioni socio-economiche ed eventuale isolamento sociale.
Questa metodologia permetterà alle università d’intervenire tempestivamente tramite i servizi previsti dal programma senza attendere segnali evidenti da parte dello studente stesso ma anticipando possibili difficoltà gestionali o motivazionali prima che diventino insormontabili ostacoli alla prosecuzione degli studi.