L’attenzione alla sicurezza informatica nel mondo della farmacia e della ricerca medica ha raggiunto una nuova tappa decisiva. A Milano, ieri, è stato siglato un protocollo d’intesa tra il Centro operativo sicurezza cibernetica della polizia postale e Dompé farmaceutici, con un obiettivo chiaro: difendere dati e sistemi da attacchi cyber, sempre più frequenti in un ambito tanto delicato. Questa alleanza punta a condividere risorse e strategie per prevenire intrusioni che potrebbero danneggiare la ricerca, la produzione e la distribuzione di farmaci.
Il significato dell’accordo firmato a milano
Il documento siglato ieri a Milano ha visto la partecipazione del questore Bruno Megale, della dirigente Manuela De Giorgi e del presidente esecutivo di Dompé farmaceutici, Sergio Dompé. Il protocollo stabilisce un percorso di cooperazione per monitorare, prevenire e rispondere a tentativi di intrusione informatica. Si tratta di un raccordo diretto tra una struttura della polizia specializzata nella sicurezza cibernetica e una realtà industriale che opera in ambito farmaceutico, un settore cruciale per la salute pubblica.
Punti chiave dell’intesa
Questo tipo di intesa consente uno scambio rapido di informazioni su minacce in atto, vulnerabilità riscontrate e iniziative per rafforzare le difese. Le attività potranno includere anche esercitazioni congiunte, protocolli di intervento in caso di attacco e formazione del personale di sicurezza aziendale. L’accordo sottolinea la necessità di una risposta coordinata e tempestiva per evitare danni ingenti e interrompere tempestivamente gli attacchi.
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Il contesto delle minacce informatiche nel settore farmaceutico
Il settore farmaceutico sta diventando uno dei bersagli preferiti dai criminali informatici. Le aziende raccolgono e gestiscono dati altamente sensibili, tra cui ricerche cliniche, formule farmaceutiche e informazioni sui pazienti. Un attacco informatico può bloccare interi processi produttivi o compromettere dati fondamentali per nuove cure. Nel 2025, gli attacchi ransomware e il furto di dati sono aumentati di numero e pericolosità, spingendo aziende come Dompé a cercare collaborazioni con le autorità.
Gli episodi recenti hanno dimostrato come nessun comparto sia immune. La polizia postale ha intensificato le sue attività di monitoraggio ma la collaborazione con realtà private diventa ormai essenziale per reagire rapidamente e ridurre i rischi. Questo protocollo nasce proprio da questa necessità, per mettere assieme competenze tecniche e operative in un unico intento concreto.
Il ruolo della polizia postale e del centro operativo sicurezza cibernetica
Il Centro operativo sicurezza cibernetica della polizia postale ha il compito di sorvegliare e contrastare le minacce digitali al sistema Paese, agendo sia su infrastrutture pubbliche che private. Questa struttura raccoglie segnalazioni, conduce indagini e mette a disposizione competenze informatiche avanzate per identificare gli attaccanti e neutralizzare i rischi.
Nel caso di Dompé, la collaborazione rappresenta un modello replicabile anche in altri campi industriali. Le risorse del centro operativo permetteranno di monitorare le reti e i sistemi dell’azienda, di intercettare attività sospette e di intervenire rapidamente in caso di tentativi di intrusione. La polizia postale continua a rafforzare la sua presenza nel confronto con le sfide della criminalità telematica, valorizzando alleanze con soggetti privati.
Strumenti e strategie adottati
Il lavoro congiunto prevede anche un aggiornamento continuo delle tecnologie impiegate, esercitazioni simulate e un protocollo di comunicazione diretta in caso di emergenze per garantire rapidità d’intervento e mitigazione del rischio.
L’impegno di Dompé farmaceutici nella sicurezza digitale
Dompé farmaceutici, con sede a Milano, ha dichiarato di vedere nella protezione informatica un elemento che influisce direttamente sulla sua capacità di innovare e garantire prodotti affidabili. La vulnerabilità digitale può mettere a rischio non solo l’azienda ma anche i pazienti finali, a causa della possibile manipolazione di dati o interruzioni della catena di approvvigionamento.
Sergio Dompé ha sottolineato l’importanza di una collaborazione che superi la semplice difesa e generi una cultura condivisa della sicurezza tra pubblico e privato. L’azienda sta sviluppando procedure interne più stringenti e investendo in tecnologie di cybersorveglianza per restare un passo avanti rispetto ai cybercriminali. In questa direzione, il protocollo con la polizia postale rappresenta un tassello fondamentale.
La crescente necessità di collaborazioni tra pubblico e privato contro il crimine digitale
Il fenomeno della criminalità informatica assume dimensioni globali, richiedendo un coordinamento che superi i confini tra settori e organizzazioni. La firma di questo accordo è un esempio di come istituzioni e imprese possano unire forze per tenere testa ai rischi e allo stesso tempo tutelare settori fondamentali per la società.
L’esperienza maturata da quest’intesa potrebbe essere replicata in ambiti diversi, come l’energia o la gestione delle infrastrutture essenziali. L’obiettivo resta quello di intercettare tempestivamente ogni minaccia e prevenire danni, che in ambito sanitario potrebbero avere conseguenze anche sulla salute dei cittadini.
Gli accordi tra polizia postale e aziende sono quindi una risposta concreta a una sfida che cresce. La capacità di reagire rapidamente, di condividere informazioni cruciali e di mettere in sicurezza dati e sistemi rappresenta un passaggio ormai imprescindibile per proteggere le attività strategiche di un Paese.