Un antico palazzo del borgo abruzzese di Scanno ha ispirato la costruzione di una casa negli Stati Uniti. Una storia che parla di legami profondi tra passato e presente, tra radici italiane e vita americana. È la storia di una famiglia, della sua memoria e della sua identità, che si è rinnovata in occasione di un matrimonio celebrato tra due culture diverse.
Palazzo Di Rienzo, da Scanno al Kentucky: un pezzo d’Abruzzo oltre oceano
Nel cuore di Scanno, piccolo paese noto per i suoi paesaggi montani e l’artigianato, si trova Palazzo Di Rienzo. La sua facciata imponente è segnata da due colonne di marmo levigato che incorniciano un portone in legno finemente intarsiato. Un ingresso che racconta secoli di storia e che è diventato un modello da seguire, persino a migliaia di chilometri di distanza.
Phil Tarullo, imprenditore italoamericano con radici profonde a Scanno, ha voluto portare un pezzo del suo paese nella casa di Louisville, nel Kentucky. Anni fa ha mostrato una foto del palazzo di famiglia al suo architetto, chiedendo di rifare lo stesso stile. Il risultato è una copia fedele, che richiama il borgo abruzzese anche oltre oceano.
Non si tratta solo di un gusto estetico. Per Tarullo è un omaggio sincero ai nonni emigrati, un modo concreto per ringraziare chi ha lasciato l’Italia in cerca di un futuro migliore. Oggi, a capo di un’azienda che produce materiali per superfici, vede in questa “casa-gemella” un modo per tenere vive le radici e ricordare i valori di fatica e dedizione che hanno segnato la sua famiglia.
Il matrimonio di Elena: tradizioni abruzzesi e bosniache si incontrano a Scanno
Nel weekend Scanno ha ospitato una festa che ha unito culture e generazioni. Elena Tarullo, figlia di Phil, ha celebrato il suo matrimonio proprio nel borgo da cui proviene la sua famiglia materna. Ha scelto di indossare l’abito tradizionale scannese, fatto di trecce di seta bianca, un “cappellitto” decorato e una “mantera” ricamata. Un vestito che arriva da una sua antenata e che racconta una storia che si tramanda da decenni.
Elena e il marito Mirza, giovane bosniaco che vive in Kentucky, hanno voluto mettere insieme le loro radici scegliendo Scanno come tappa principale delle nozze. Il borgo, ai piedi del Parco Nazionale d’Abruzzo, ha creato un’atmosfera ricca di tradizione e senso di appartenenza. Tra i vicoli, celebri per le foto di maestri come Cartier-Bresson e Giacomelli, la sposa ha camminato tra residenti e turisti, molti dei quali si sono fermati a scattare selfie e a condividere la festa.
Quel giorno non è stato solo un evento familiare. È stata la prova che, anche a distanza, le identità tengono stretto il filo delle proprie origini. La musica scannese, le canzoni italiane classiche e i brani americani hanno trasformato la festa in un dialogo di culture diverse ma vicine.
Tradizione viva: un’eredità che si rinnova con le nuove generazioni
A pochi giorni dalla scomparsa di una delle ultime donne di Scanno a indossare il costume tradizionale ogni giorno, la presenza di Elena ha avuto un peso speciale. Il suo gesto ha emozionato gli abitanti, mostrando che il legame con il passato non è solo nostalgia, ma un modo vero di mantenere viva la memoria.
L’abito, lavorato e ricamato a mano, racconta una storia di pazienza e di artigianato antico. Indossarlo in un momento così importante ha confermato quanto il passato possa ancora radicare e dare forma alle identità, anche lontano dal luogo di origine.
Ora gli sposi sono ripartiti per la Bosnia, accompagnati dalla famiglia di Louisville, pronti a continuare i festeggiamenti nelle terre di Mirza. Un viaggio che attraversa paesi e culture, rafforzando passo dopo passo il senso di appartenenza alle proprie radici.
Un ponte tra continenti, costruito con un palazzo, un abito e una festa. Una dimostrazione di come tradizioni e storie di famiglia possano vivere lontano da casa e attraversare i decenni.
Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi