Nel piccolo borgo montano di Villalago, in Abruzzo, il senatore della Lega Claudio Borghi ha acceso il dibattito sul ruolo della sovranità come strumento per difendere culture e tradizioni locali. L’incontro ha offerto uno spunto per riflettere sull’identità delle comunità di montagna e sull’autonomia amministrativa vista come arma per proteggere il territorio.
Villalago, tra natura e radici da salvaguardare
Villalago, nell’entroterra dell’Aquila, è un esempio di convivenza tranquilla tra uomo e natura. Nel centro del paese si vedono spesso cervi e cerbiatti che girano liberi tra le vie. Un’immagine che ha attirato turisti e fotografi, affascinati da questo rapporto rispettoso tra abitanti e fauna selvatica. Nel passato, nei dintorni, si muoveva anche l’orsa Amarena, famosa per aver avuto cuccioli nel 2020 e purtroppo uccisa nel 2022 durante un’operazione di controllo faunistico a San Benedetto dei Marsi.
Il borgo si presenta come un luogo dove tradizioni e natura si intrecciano, mettendo in luce l’importanza di mantenere vive le radici montane. Proprio qui si è svolto l’incontro promosso da Claudio Borghi, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di proteggere le comunità di montagna attraverso forme di sovranità locale.
Borghi: “Nei piccoli borghi la sovranità è concreta”
Il senatore ha descritto i piccoli borghi come realtà in cui la sovranità non è un concetto astratto, ma un valore concreto che protegge identità e legami sociali. Per Borghi, riconoscere questa sovranità significa salvaguardare tradizioni e coesione nelle comunità, territori dove i rapporti sono forti e radicati.
Secondo lui, l’autonomia amministrativa è la chiave per mettere in pratica questa sovranità. Ha preso come esempio il Trentino, una regione che gestisce direttamente le proprie risorse e regola le dinamiche locali. Un modello, ha detto, che potrebbe ispirare anche molte zone dell’Abruzzo, dove l’autonomia potrebbe aiutare a coniugare sviluppo e tutela culturale.
Tra cervi, orsi e politiche: il nodo della convivenza
Durante l’incontro, un episodio ha colpito l’attenzione: nel parcheggio vicino all’aula polivalente di Villalago, Borghi si è trovato circondato da cervi e cerbiatti, animali che fanno parte della vita quotidiana del borgo. Il senatore ne ha approfittato per scattare qualche foto, con un sorriso che tradiva il piacere di quella scena così naturale.
Parlando di fauna, non poteva mancare un riferimento alle scelte fatte in altre regioni, come il Trentino, dove il presidente Fugatti ha preso una posizione dura sulla gestione dell’orso bruno. Borghi ha detto chiaramente che ogni territorio deve poter decidere da sé. «Se lui vuole eliminarli, è una sua scelta – ha spiegato – ma l’Abruzzo deve poter gestire in modo indipendente la convivenza con gli animali selvatici». Ha poi aggiunto che l’orso bruno marsicano, specie protetta e simbolo della regione, non è una minaccia per le comunità locali, mostrando un approccio più pacato rispetto ad altre strategie regionali.
L’appuntamento di Villalago ha messo in luce temi importanti legati alla sovranità territoriale, all’identità locale e al rapporto con l’ambiente. Un confronto che ha evidenziato sensibilità diverse su come piccoli borghi e montagne possano mantenere la loro specificità dentro un quadro più ampio di politiche regionali e nazionali.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Serena Fontana