L’Asl di Pescara ha rafforzato l’offerta dell’ambulatorio di Urologia funzionale, per rispondere meglio ai pazienti con disturbi urinari legati a problemi funzionali e neurologici. La struttura si è dotata di strumenti diagnostici avanzati come l’uroflussometria e lo studio urodinamico completo, procedure cruciali per capire la natura dei disturbi e definire percorsi terapeutici mirati. L’idea è mettere al centro il paziente, dalla diagnosi fino al controllo finale dopo il trattamento.
Nuove metodiche diagnostiche per disturbi urinari funzionali e neurologici
L’ambulatorio di Urologia funzionale si è concentrato sul miglioramento dell’iter diagnostico per le disfunzioni urinarie, con particolare attenzione a quei disturbi che derivano da problemi neurologici o funzionali della vescica. La uroflussometria misura la velocità del flusso urinario durante la minzione e fornisce indicazioni preziose sul funzionamento della vescica e dell’uretra. Lo studio urodinamico completo integra questa analisi, valutando la pressione della vescica, la capacità e la risposta dei muscoli pelvici in tempo reale.
Questi esami sono prescritti per valutare pazienti con urgenza minzionale, incontinenza, difficoltà ad urinare o svuotamento incompleto della vescica. L’osservazione precisa di questi parametri permette di individuare la causa esatta del disturbo, imprescindibile prima di definire un trattamento definitivo. La rilevanza di questa fase ha portato a potenziare le apparecchiature e a formare personale specializzato, per garantire esami affidabili e un’interpretazione accurata dei dati.
Trattamenti specifici: botulino vescicale e bulking uretrale per l’incontinenza
Nell’ambito terapeutico, l’ambulatorio propone due metodi di cura, scelti per essere mirati e meno invasivi possibile. Il primo è l’infiltrazione detrusoriale con tossina botulinica, indirizzata ai pazienti con iperattività della vescica, condizione in cui si verificano contrazioni involontarie che causano frequenza urinaria e urgenza. Questo trattamento si offre come alternativa quando il farmaco non dà risultati utili. La tossina botulinica agisce rilassando il muscolo detrusore, migliorando così il controllo sulla vescica.
Il secondo trattamento è quello con agenti volumizzanti, noto come bulking uretrale. Si tratta di una procedura mininvasiva che consiste nell’iniettare sostanze capaci di aumentare lo spessore e la chiusura dell’uretra, per contrastare l’incontinenza urinaria da sforzo nelle donne. Questo tipo di incontinenza si manifesta con perdite involontarie durante attività fisiche o movimenti che aumentano la pressione addominale. Il bulking migliora la continenza senza bisogno di interventi chirurgici estesi.
Entrambe le terapie si inseriscono in un percorso completo che l’ambulatorio garantisce sotto la direzione clinica di Mauro Zefferini. Il percorso parte dalla precisa diagnosi, passa per la corretta scelta terapeutica e si conclude con un controllo post-trattamento che monitora l’efficacia e organizza eventuali ritocchi o chiarimenti. Questo modello assicura attenzione continua e centralità al paziente.
Modalità di accesso e collegamento con la chirurgia mininvasiva per l’ipertrofia prostatica
Per accedere ai servizi dell’ambulatorio di Urologia funzionale è necessario prenotare tramite Cup, presentando l’impegnativa con richiesta di visita urologica da parte del medico di base. Questa procedura facilita la gestione delle visite e assicura un percorso lineare e organizzato per evitare lunghe attese.
Il potenziamento dell’ambulatorio non è un intervento isolato ma si integra con i risultati dell’Unità operativa di Urologia nell’area della chirurgia mininvasiva. Una delle tecniche più richieste riguarda il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna con il metodo Rezum. L’uso del vapore acqueo per ridurre il volume della prostata ha consentito negli ultimi due anni di eseguire più di 280 interventi. Questi risultati hanno fatto sì che la struttura si imponga come punto di riferimento nazionale per questo tipo di interventi.
L’Unità operativa, guidata dal direttore Roberto Renzetti, punta a coniugare nuove tecnologie e metodi poco invasivi. L’ambulatorio funzionale si integra perfettamente con le altre attività, offrendo un approccio globale ai disturbi urologici e dando centralità al paziente lungo tutto il trattamento.
Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Andrea Ricci