Il Primograno Tour è tornato a richiamare l’attenzione sulle origini della pasta Rustichella d’Abruzzo, un marchio che dal 1924 rappresenta l’Abruzzo in più di 70 Paesi. Questa iniziativa coinvolge ospiti da diversi continenti per raccontare, attraverso visite e degustazioni, le materie prime e le tradizioni che danno vita a una pasta 100% abruzzese.
Una tradizione di oltre dieci anni per promuovere il territorio abruzzese nel mondo
Il tour nasce da un’idea di Gianluigi e Maria Stefania Peduzzi, titolari del pastificio Rustichella d’Abruzzo, che da più di dieci anni ospitano importatori, chef e giornalisti sia italiani che stranieri per far conoscere la terra d’origine del grano alla base della loro produzione. Questo progetto si concretizza in esperienze sul territorio che uniscono cultura, gastronomia e artigianato locale, consentendo agli ospiti di vivere più a fondo la storia e le bellezze della regione. La valorizzazione del primo raccolto dell’anno rimane l’elemento centrale, un’occasione per ribadire l’identità abruzzese in un mercato globale.
Il viaggio degli ospiti tra campi di grano e antiche varietà abruzzesi
In questa edizione del Primograno Tour, arrivati dall’Australia, Cina, Singapore e Corea, i partecipanti hanno preso parte alla trebbiatura in un ambiente rurale sull’altopiano delle Cinque Miglia, vicino a Rocca Pia. Qui è stato mostrato il “marzuolo”, una varietà di grano antico coltivata nella zona, che rappresenta uno dei punti di forza della linea Primograno. La conoscenza delle tecniche di raccolta e delle caratteristiche di questa materia prima ha accompagnato gli ospiti nella riscoperta di tradizioni agricole quasi dimenticate, importanti per mantenere vive pratiche legate alla filiera corta e alla genuinità del prodotto finale.
L’esplorazione dell’olio extravergine attraverso il frantoio d’Annibale di pianella
Altro momento centrale dell’evento è stata la visita al frantoio d’Annibale, a Pianella, dove gli ospiti hanno potuto approfondire la produzione dell’olio extravergine di oliva. Qui, una lezione pratica ha illustrato le diverse varietà di olive presenti in Abruzzo, svelando i metodi di spremitura a freddo e le proprietà sensoriali che caratterizzano ogni tipologia di olio. Questo segmento del tour ha offerto un’immersione totale nell’enogastronomia locale, evidenziando come la qualità dell’olio dipenda dalla scelta delle olive e dalle fasi di lavorazione, fattori decisivi per il successo di piatti tipici regionali e per la loro diffusione sui mercati esteri.
Serata a chilometro zero con sapori abruzzesi e musica live alla tenuta san pellegrino
Venerdì 22 marzo, alla Tenuta San Pellegrino, si è svolta una cena a chilometro zero che ha raccontato con gusto il territorio abruzzese. Ogni elemento del menù era legato alla tradizione locale: dai formaggi della Tenuta del Proposto ai salumi dell’Azienda Agricola Di Mascio, passando per il pane realizzato nel forno di via Venezia e i panini del Panificio Linda. La porchetta Nobilio di Loreto Aprutino, le noccioline calde, dolci tipici e sottaceti locali hanno completato la proposta culinaria, garantita dal lavoro del team dell’Hotel Ristorante “La Bilancia”. Il vino è stato rappresentato da prodotti della Cantina Ciavolich, con etichette come Cococciola, Cerasuolo e Montepulciano d’Abruzzo, condivisi con la presenza di Chiara Ciavolich, produttrice e volto noto della viticoltura regionale.
La rivisitazione estiva della pasta e fagioli con lo chef Max Mariola e musica dal vivo
La serata si è arricchita dello show cooking condotto dallo chef Max Mariola, che ha preparato una versione estiva della tradizionale pasta e fagioli. Il piatto è stato rivisitato usando pomodori a pera e il grano Tondino del Tavo, ingredienti simbolo del territorio. Questa proposta ha messo in luce la capacità di rinnovare ricette classiche senza perdere il legame con la cucina abruzzese. La musica dal vivo ha accompagnato la cena: un quartetto jazz diretto da Vincenzo Di Nicolantonio ha offerto sonorità adatte a un pubblico internazionale. Il concerto della Banda di Celano ha aggiunto elementi di tradizione e modernità, rappresentando un ponte tra generazioni diverse.
La chiusura con la pupa e l’attrice franca minnucci
Il punto culminante è stato l’arrivo della Pupa, figura tradizionale delle feste popolari abruzzesi. La danza sotto le stelle, accompagnata dalla Banda di Celano, ha regalato un finale suggestivo e ricco di emozioni. Le storie che parlano dell’Abruzzo sono state raccontate anche dall’attrice Franca Minnucci, che ha intrattenuto il pubblico con aneddoti e parole cariche di significato culturale. L’evento ha coniugato enogastronomia, musica e tradizioni, mostrando l’anima di una regione che mantiene vive le proprie radici in un contesto sempre più globale.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Andrea Ricci