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Potenziare sicurezza a triage ospedalieri con guardie e barriere per prevenire aggressioni a operatori sanitari

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Sicurezza rafforzata a triage con guardie e barriere contro aggressioni. - Unita.tv
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La crescente preoccupazione per la sicurezza degli operatori sanitari nei reparti di triage degli ospedali ha spinto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Chieti a proporre nuove misure di controllo agli ingressi. L’obiettivo è fermare episodi di violenza che negli ultimi tempi hanno colpito il personale medico e paramedico, proteggendo chi opera nelle zone più delicate, come le aree di pronto soccorso. La richiesta, rivolta al direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, mira a introdurre controlli più stringenti e sistemi di monitoraggio condivisi con le forze dell’ordine locali.

Misure Di Sicurezza rafforzate per l’accesso ai triage in ospedale

Il Comitato provinciale, riunito in Prefettura a Chieti sotto la guida del prefetto Gaetano Cupello, ha evidenziato la necessità di mettere in campo strumenti concreti per vigilare meglio l’accesso alle aree di triage. L’attenzione è puntata su due interventi specifici: la presenza di guardie giurate dedicate alla sorveglianza dei varchi e l’installazione di barriere fisiche, come sbarre, per regolamentare l’ingresso dei veicoli nelle immediate vicinanze del pronto soccorso. Questi accorgimenti dovrebbero creare una separazione netta fra la zona pubblica e quella riservata al personale sanitario, limitando l’ingresso a chi non ha motivi validi per accedervi.

L’idea di presidiare i varchi con personale di sicurezza specializzato nasce da episodi recenti in cui operatori sanitari hanno subito aggressioni verbali o fisiche mentre svolgevano il loro lavoro. Le barriere fisiche sono un ulteriore scudo per controllare l’afflusso di persone e veicoli, evitando che situazioni di alta tensione degenerino in violenze più gravi. L’area del pronto soccorso rappresenta un punto particolarmente delicato, spesso teatro di disordini causati da attese lunghe e frustrazioni di utenti.

Collegamento diretto con le forze dell’ordine per videosorveglianza nei presidi sanitari

Un altro punto emerso durante la riunione riguarda il potenziamento del sistema di monitoraggio video nei presidi sanitari della provincia. Il Comitato ha chiesto che le immagini registrate dai circuiti di videosorveglianza siano accessibili in tempo reale ai comandi delle forze dell’ordine territoriali. Questo collegamento diretto consentirebbe un intervento più rapido e mirato in caso di episodi violenti o comportamenti scorretti di utenti nei pronto soccorso.

Questa misura punta a rafforzare la collaborazione fra personale sanitario e forze dell’ordine, offrendo un controllo più efficace degli spazi ospedalieri. Quando gli agenti possono visionare le immagini di controllo in tempo reale, la possibilità di prevenire o bloccare aggressioni cresce sensibilmente. Inoltre facilita l’identificazione di responsabili e la raccolta di prove utili per le indagini successive. La condivisione delle immagini conferisce un ulteriore elemento di deterrenza nei confronti di chi si comporta in modo aggressivo nelle strutture sanitarie.

Partecipazione delle principali autorità locali nella definizione delle iniziative

La riunione del Comitato ha visto la presenza delle massime autorità locali impegnate nella sicurezza pubblica. Fra i partecipanti figuravano il questore di Chieti, Leonida Marseglia, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Cosimo Damiano Di Caro, il tenente colonnello Vitò Casarella della Guardia di Finanza, il consigliere provinciale Carlo Moro e il sindaco di Chieti, Diego Ferrara. La presenza di queste figure chiave indica la volontà di coinvolgere attivamente più istituzioni nella definizione e attuazione delle misure di sicurezza.

L’incontro in Prefettura ha rappresentato un momento decisivo per affrontare una criticità in crescita nelle strutture sanitarie e per pianificare un intervento condiviso. Le autorità hanno lavorato per individuare modalità efficaci, che garantiscano la tutela del personale ospedaliero senza però stravolgere l’accesso ai servizi per i cittadini. La sfida è bilanciare sicurezza e funzionalità, rispettando tempistiche e risorse a disposizione.

Il confronto ha portato a richieste precise rivolte alla Asl che, secondo il Comitato, deve assumere un ruolo centrale nella gestione di queste nuove misure coordinate, in collegamento stretto con forze di polizia e amministrazioni comunali. Si attendono sviluppi concreti nelle prossime settimane, per uno schema di sicurezza più stringente e controlli più severi ai varchi d’ingresso dei triage ospedalieri della provincia di Chieti.

Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

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