La morte di un bambino di un anno a Vasto resta avvolta nel mistero. Il piccolo è stato portato in ospedale già in arresto cardiaco e, nonostante i tentativi di rianimazione, non ce l’ha fatta. Ora l’autopsia e gli esami medici cercano di capire cosa sia successo.
Nessun segno di traumi o malattie gravi: l’autopsia al momento non dà risposte
La Procura di Vasto ha disposto l’autopsia sul corpo del bambino, deceduto il 10 agosto. L’esame è stato eseguito al policlinico di Chieti dal medico legale Pietro Falco. Finora non sono emersi traumi esterni o lesioni che possano spiegare la morte. Nessun segno di violenza o alterazioni importanti nei tessuti analizzati. Anche l’ipotesi di un soffocamento, per ora, sembra esclusa.
Durante l’autopsia, il medico ha controllato ogni dettaglio per escludere cause esterne o malattie evidenti. Questo passaggio è fondamentale perché indica che la morte non è stata provocata da eventi traumatici visibili o da patologie acute riconoscibili subito. Tutto lascia pensare a cause più interne e non immediatamente evidenti.
Morte Improvvisa Del Lattante, l’ipotesi che si fa largo
Tra le possibili cause sul tavolo degli esperti c’è la Sids, la cosiddetta “Sudden Infant Death Syndrome”, ovvero la morte improvvisa del lattante. Questo fenomeno colpisce bambini sotto l’anno di vita e si presenta senza cause chiare all’autopsia. È un evento ancora poco conosciuto e in parte imprevedibile.
La Sids resta una delle ipotesi principali, soprattutto perché il piccolo è arrivato in ospedale con un arresto cardiaco e senza segni esterni di traumi o malattie. Resta comunque da chiarire in quali circostanze sia avvenuto il decesso, un nodo ancora tutto da sciogliere.
Ora si aspettano gli esami tossicologici e istologici per fare luce
Dopo i primi accertamenti, ora si guarda ai risultati degli esami tossicologici e istologici. Questi test approfonditi serviranno a scoprire se ci sono sostanze dannose nel corpo o alterazioni microscopiche nei tessuti, magari invisibili a un primo sguardo.
Il medico legale ha chiesto fino a 60 giorni per completare il rapporto e consegnare alla Procura i dati definitivi. Solo allora sarà possibile capire se fattori esterni o condizioni rare abbiano giocato un ruolo nella tragedia. Con questi esami si potrà confermare o scartare definitivamente l’ipotesi della Sids o scoprire altre cause nascoste.
Il caso resta aperto e sotto stretta osservazione. Le autorità seguono ogni passo delle indagini, in attesa di risposte più precise sulla morte del piccolo.
Ultimo aggiornamento il 12 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi