La crisi del settore automobilistico investe l’Abruzzo, mettendo in evidenza le difficoltà del mercato dei veicoli elettrici, specialmente nel comparto dei furgoni. L’attenzione si concentra sullo stabilimento Stellantis di Atessa, teatro di incertezza e richieste di intervento. Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha espresso preoccupazioni sulla rigidità delle norme europee che impongono quote obbligatorie di veicoli elettrici, senza considerare la reale domanda di mercato. In un recente incontro presso la sede regionale de L’Aquila, si è discusso dei possibili scenari futuri per salvaguardare la produzione locale e rilanciare l’economia abruzzese.
Marsilio denuncia l’impatto delle norme europee sulle produzioni locali di veicoli elettrici
Il presidente Marsilio ha criticato duramente la decisione europea di imporre alle aziende un obbligo numerico di vendita di veicoli elettrici, in particolare per i furgoni, un segmento ancora poco richiesto dal mercato. Secondo il suo giudizio, questa imposizione rappresenta una “follia” visto che obbligare le imprese a raggiungere obiettivi artificiali potrebbe tradursi in multe e penalizzazioni, senza tenere conto della reale domanda dei consumatori. La preoccupazione nasce dalla crisi globale dell’industria automotive, che coinvolge molti attori e rischia di provocare ricadute pesanti sul tessuto produttivo di territori come l’Abruzzo.
Marsilio ha evidenziato come l’autonomia decisionale venga compromessa da queste normative, che potrebbero spingere aziende strategiche al fallimento o alla chiusura. Ha sottolineato che nemmeno le elevate capacità produttive dimostrate dallo stabilimento di Atessa durante la pandemia hanno potuto impedire un calo di prospettive. Questa pressione normativa, imposta senza un’adeguata riflessione sulle reali condizioni di mercato, rischia di minare la presenza industriale nel territorio abruzzese, con conseguenze sull’occupazione e l’economia locale.
Il dialogo con governo e multinazionale punta a modifiche urgenti nelle regole europee
Marsilio ha ribadito di mantenere un confronto costante con il governo nazionale, mettendo in evidenza l’impegno del ministro Urso, impegnato in visite a Parigi e Berlino per trattare con i colleghi francesi e tedeschi. L’obiettivo è presentare una richiesta rigorosa alla Commissione europea, volta a modificare regole considerate sfavorevoli per l’industria italiana. Queste azioni diplomatiche puntano a rivedere le quote obbligatorie per veicoli elettrici, cercando interventi più sostenibili per le imprese strettamente legate a produzioni storiche come quelle di Atessa.
La crisi del settore, estesa a livello globale, esige un adattamento normativo che rispetti le peculiarità dei singoli mercati e la capacità produttiva locale, senza introdurre restrizioni punitive. La Regione Abruzzo si trova a rappresentare un territorio dalla forte tradizione industriale che rischia di subire un declino, se le condizioni rimarranno rigide. Stanziamenti e modifiche nelle regole potrebbero invece salvaguardare il lavoro e la produzione, tutelando un polo industriale che, negli anni, è stato un punto di riferimento per il Paese.
La richiesta di investimenti mirati e la difesa della filiera corta in Abruzzo
In occasione dell’incontro con Stellantis, i sindacati e gli assessori regionali, Marsilio ha chiesto chiarimenti e segnali concreti di investimento a lungo termine nel sito di Atessa e in Abruzzo. Ha sottolineato che, in una fase di instabilità internazionale, è cruciale difendere le produzioni locali e la filiera corta, evitando di dipendere da componenti importati da Paesi lontani come l’India. L’idea è che la sicurezza di un territorio stabile contribuisce a rendere più solida l’industria, mantenendo alta la qualità e la continuità del lavoro.
Gli investimenti devono guardare oltre le difficoltà attuali, puntando a riconfermare l’area come fulcro produttivo nazionale. Marsilio ha indicato che la produzione locale rappresenta una risorsa strategica che può garantire affidabilità e rapidità nei processi industriali, elementi fondamentali in un mondo sempre più imprevedibile. Proteggere il lavoro e rafforzare la presenza territoriale sono obiettivi prioritari per evitare una fuga di stabilimenti o la delocalizzazione di pezzi critici della catena produttiva.
L’ipotesi di un polo su economia circolare e ricerca a sostegno della fabbrica del futuro
Durante l’incontro è stata evidenziata la necessità di ampliare le attività di ricerca e sviluppo nel territorio abruzzese per dare slancio allo stabilimento di Atessa. Marsilio ha suggerito l’idea di realizzare un impianto dedicato all’economia circolare, destinato a gestire la riconversione e il recupero dei veicoli una volta terminato il loro ciclo di vita. L’obiettivo è trasformare l’impianto in un punto di riferimento per il riciclo dei materiali e la produzione di seconde materie prime.
Questa proposta guarda all’evoluzione della fabbrica verso modelli più sostenibili, capaci di ridurre gli sprechi e valorizzare le risorse. L’economia circolare potrebbe dare nuova linfa all’area, aumentando l’occupazione e inserendo l’industria abruzzese nel circuito globale dell’innovazione green. Mettere in campo iniziative di questo tipo offrirebbe un percorso per superare le difficoltà attuali, garantendo un futuro più stabile a tutto il distretto locale.
Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2025 da Andrea Ricci