La sanità in Abruzzo torna sotto i riflettori del Consiglio regionale. Il presidente Marco Marsilio risponde alle critiche sul deficit di bilancio e mette in fila i numeri per smontare alcuni allarmismi. Mentre molte Regioni italiane arrancano con i conti in rosso, l’Abruzzo mostra dati che raccontano una realtà diversa. Marsilio cita uno studio nazionale che piazza la sanità abruzzese tra le migliori d’Italia e sottolinea l’impegno sul fronte della gestione delle risorse e della stabilizzazione del personale.
Bilanci In Rosso? La situazione abruzzese non è un caso isolato
Il problema del deficit sanitario non riguarda solo l’Abruzzo. Lo scontro sui conti riguarda quasi tutte le Regioni, a prescindere dal colore politico che le governa. Marsilio ha ricordato che anche la Lombardia, una delle regioni più ricche con 22 miliardi di finanziamenti, ha chiuso il bilancio in pareggio, senza gli avanzi degli anni scorsi. Insomma, il problema è diffuso, non solo qui. E l’Abruzzo, pur avendo qualche difficoltà, non è tra le peggiori.
Il presidente ha voluto mettere un punto: parlare di cattiva gestione in Abruzzo significa non solo generalizzare, ma anche sminuire il lavoro del personale medico. Ha invitato a mantenere un clima di rispetto nel dibattito politico, evitando polemiche che finiscono per danneggiare chi ogni giorno garantisce i servizi sanitari.
Il bilancio 2024: qualche passo avanti, ma resta il rosso
I dati più recenti parlano chiaro. Nel secondo trimestre del 2024, il deficit sanitario abruzzese era di 46 milioni di euro, con una previsione che porta il passivo a circa 70 milioni entro fine anno. Un miglioramento rispetto al 2023, quando allo stesso periodo si registrava un buco da 75 milioni, salito poi a 100 milioni a fine anno.
Marsilio ha sottolineato che il superamento del bilancio resta sotto il 3%, ben lontano dalla soglia del 5% che scatenerebbe il commissariamento da parte dello Stato. Ha bollato come “bufale” le voci che parlano di un rischio imminente, accusandole di creare inutili paure tra cittadini e operatori sanitari.
Non è mancata una frecciata al centrosinistra, accusato di aver “fatto quadrare i conti con corsie vuote e ospedali chiusi” in passato, una strategia che avrebbe portato ai problemi attuali e che l’Abruzzo sta ancora pagando.
Più personale e servizi migliori: la scommessa della Regione Abruzzo
Marsilio ha poi parlato degli sforzi fatti per aumentare il numero di medici, infermieri e altre figure sanitarie: duemila nuove assunzioni e la stabilizzazione dei precari. L’obiettivo è chiaro: migliorare la qualità dei servizi, sia sul territorio che negli ospedali.
Ha portato all’attenzione uno studio del Centro per la Ricerca economica applicata in Sanità, “Crea Sanità”, che sarà presentato a settembre. Secondo questa ricerca, la sanità abruzzese si piazza al secondo posto in Italia per qualità, efficienza e assistenza. Un risultato che riconosce le scelte fatte dalla Regione.
Marsilio ha evidenziato che tenere aperti ospedali e posti letto costa, ma è la strada giusta. Meglio assicurare una copertura reale piuttosto che tagliare servizi e ridurre l’offerta, come successo in passato.
La partita politica sui fondi: Abruzzo chiede equità
A chiudere il suo intervento, Marsilio ha puntato i riflettori sulla distribuzione dei fondi statali per la sanità. Ha detto che l’Abruzzo sta lavorando duro nella Conferenza Stato-Regioni per far valere le proprie ragioni e ottenere una ripartizione più equa.
La questione è centrale, visto che molti bilanci regionali dipendono proprio da come vengono assegnati i soldi del fondo sanitario nazionale, con forti disparità tra territori. Il governo regionale chiede un adeguamento che permetta di mantenere i servizi essenziali e di evitare tagli che peserebbero sui cittadini.
Il confronto tra Regioni e governo non si ferma, con la sanità sempre al centro. Perché, alla fine, da qui dipende la qualità della vita di milioni di italiani.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Rosanna Ricci