La proposta di introdurre un biglietto d’ingresso per la cerimonia di apertura della Perdonanza Celestiniana, in programma il 23 agosto a L’Aquila, ha scatenato un acceso dibattito tra esponenti politici e cittadini. La manifestazione, che celebra una tradizione antica legata al perdono e alla coesione sociale, si trova al centro di critiche riguardo la decisione di renderne a pagamento la prima serata. Questo articolo approfondisce le posizioni dei principali protagonisti coinvolti nelle polemiche, evidenziando i motivi delle contestazioni e le possibili soluzioni allo scontro in atto.
Le ragioni del sindaco Biondi sulla necessità di misure di sicurezza alla Perdonanza
Pierluigi Biondi, sindaco de L’Aquila e presidente del Comitato Perdonanza, ha motivato l’ipotesi di introdurre il pagamento per l’ingresso alla serata inaugurale citando questioni legate alla sicurezza. Nelle recenti edizioni infatti si sono verificati episodi di tensione, con proteste e movimenti di folla che hanno messo a rischio l’incolumità dei partecipanti e la regolarità della manifestazione. Le difficoltà legate ai controlli e alla gestione degli accessi hanno spinto l’amministrazione a considerare la bigliettazione come uno strumento per regolare gli ingressi e assicurare un ambiente più controllato.
La scelta, comunque, non è stata definita in via definitiva, ma è oggetto di discussione pubblica. Biondi ha sottolineato come l’obiettivo sia evitare disordini e garantire lo svolgimento tranquillo dell’evento, senza tuttavia perdere lo spirito che caratterizza la Perdonanza da secoli. Il sindaco ha riconosciuto le preoccupazioni della popolazione ma ha insistito sulla necessità di trovare un equilibrio tra sicurezza e rispetto della tradizione.
Le critiche del Pd e dell’opposizione sulle conseguenze di una bigliettazione
L’ipotesi di far pagare l’ingresso ha diviso soprattutto la politica locale, con esponenti del Pd e di altri gruppi d’opposizione che hanno espresso dure riserve. Stefania Pezzopane, consigliera comunale del Pd, ha definito la Perdonanza un rito civile e popolare, nato attorno al principio che il perdono non si misura con un prezzo. Per questo motivo la proposta è vista come una deviazione dallo spirito originario dell’evento, con il rischio di escludere parte del pubblico e trasformare una tradizione condivisa in un’occasione riservata a pochi.
Pezzopane ha inoltre posto l’accento sul fatto che non si dovrebbe nemmeno far pagare particolari momenti simbolici quali l’accensione del fuoco sul Morrone o gli interventi dell’arcivescovo. Il messaggio è chiaro: ogni tentativo di introdurre barriere economiche rischia di offuscare il valore simbolico della Perdonanza e di generare malcontento. Anche Paolo Romano di Italia Viva si è schierato contro la misura, chiedendo coerenza e invitando a un atteggiamento più equo: secondo lui le autorità dovrebbero rinunciare ai posti riservati, evitando privilegi che aumentano la distanza tra istituzioni e cittadini.
Romano ha pure avanzato la proposta di destinare a benefici sociali l’eventuale incasso, senza però limitare l’accesso con aree riservate. Questo, a suo parere, rappresenterebbe un segnale di responsabilità e trasparenza, capace di recuperare rispetto e fiducia verso l’organizzazione della manifestazione.
Un’appello al dialogo e a soluzioni condivise dalla Commissione Cultura
Tra le critiche meno aspre, è possibile citare l’intervento di Enrico Verini, consigliere d’opposizione e capogruppo del gruppo che unisce Azione, Noi al Centro e L’Aquila Viva e Forte. Verini ha invitato a non trasformare la Perdonanza in un motivo di scontro politico, sostenendo che l’evento rappresenta un bene della comunità che necessita rispetto e confronto. In questa direzione, ha proposto di affrontare la questione in Commissione Cultura, il luogo dove trovare soluzioni pratiche che mantengano la manifestazione libera da barriere economiche, ma che permettano pure di garantire la sicurezza senza sacrificare la partecipazione.
Secondo Verini, le misure di controllo possono essere concepite in modo da non impedire l’accesso ai cittadini, magari attraverso modalità diverse dalla bigliettazione standard. Il suo invito principale è quello a un dialogo aperto e costruttivo, in grado di salvaguardare tanto il valore simbolico della Perdonanza quanto le esigenze legate alla sicurezza e al buon ordine pubblico.
Gli aspetti in gioco mostrano come l’introduzione di un biglietto per la serata inaugurale della Perdonanza Celestiniana abbia già diviso l’opinione pubblica e la classe politica aquilana. Tra motivazioni legate all’ordine pubblico e richieste di garantire un evento aperto a tutti si sviluppa un confronto che riflette le tensioni tra tradizione e gestione contemporanea degli eventi pubblici. Le prossime settimane saranno decisive per definire il modello di accesso all’edizione 2025 della Perdonanza, evento dalla lunga storia e forte valore simbolico per L’Aquila.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Serena Fontana