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Il Parco Nazionale D’Abruzzo condanna la pubblicazione di foto con cuccioli di lupo disturbati

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Parco Nazionale d’Abruzzo critica la diffusione di foto di cuccioli di lupo disturbati. - Unita.tv
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Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha duramente criticato la crescente tendenza di fotografi, appassionati e semplici curiosi a postare immagini di lupi e orsi sui social, soprattutto quando questi scatti riguardano cuccioli in situazioni delicate. L’ente sottolinea come, anche se le foto sembrano scattate da lontano, la presenza umana può causare disturbi importanti al benessere degli animali, con conseguenze sulla loro sopravvivenza nei mesi critici della stagione riproduttiva.

Il rischio di disturbo agli animali selvatici nei periodi di riproduzione

Durante la primavera e l’inizio dell’estate, specie come il lupo sono particolarmente vulnerabili, perché si trovano ad accudire i cuccioli appena nati. Il Parco segnala che la tranquillità di questi gruppi familiari va tutelata con rigore assoluto. Anche un semplice avvicinamento, benché apparentemente rispettoso delle distanze, può generare una fonte di stress che ha effetti negativi sul comportamento della madre e dei piccoli. Negli ultimi tempi, numerosi fotografi naturalisti hanno frequentato determinate aree note per la presenza di lupi con cuccioli, alcune addirittura molto accessibili. Sono proprio queste incursioni che mettono a rischio la serenità degli animali, potenzialmente allontanandoli dalle tane o influendo sulla loro routine di alimentazione e cura.

La presenza umana, per motivi di visibilità social o di semplice passione, si trasforma così in un elemento di disturbo che il Parco non può accettare. La situazione si aggrava ulteriormente quando queste immagini vengono condivise pubblicamente, perché rischiano di incentivare pratiche di avvicinamento eccessivo da parte di altri visitatori, meno preparati o attenti alle conseguenze.

La denuncia del parco sul comportamento degli appassionati e fotografi

Il Pnalm ha espresso un giudizio netto sull’atteggiamento di molti appassionati che, pur dichiarando di amare la natura, mettono in atto azioni contrarie alla sua tutela. Chi produce e diffonde immagini di animali selvatici con i cuccioli, spesso giustifica la propria presenza affermando di aver mantenuto le distanze per non arrecare disturbo. Il Parco definisce questa giustificazione insufficiente e inadeguata, perché la sola distanza fotografica non basta a garantire il rispetto dell’ambiente naturale e della fauna. Il fenomeno è legato a una visione antropocentrica, dove l’interesse personale prevale sulla salvaguardia delle specie.

Secondo il Parco, l’egoismo e la superficialità di molti fotografi e spettatori della natura si manifestano nel momento in cui invece servirebbe un approccio più responsabile e consapevole. L’ente denuncia una scarsa capacità di responsabilità, evidenziando come molti si professano amanti della natura senza in realtà comprenderne i bisogni e i limiti di interferenza. La pubblicazione di queste immagini sui social può addirittura rappresentare un boomerang, incoraggiando altre persone a ripetere lo stesso comportamento, con conseguenze negative per gli animali.

La necessità di rispetto e prudenza nella frequentazione delle aree protette

Il Parco ricorda che alcune zone, frequentate abitualmente da fotografi naturalisti, sono ambienti sensibili dove la presenza umana deve mantenersi al minimo indispensabile. In particolare nei periodi in cui i lupi e gli altri animali accudiscono i piccoli, ogni forma di disturbo rischia di compromettere la stabilità del gruppo familiare. La quiete degli habitat protetti rappresenta una condizione indispensabile per la sopravvivenza di specie importanti per l’ecosistema.

Gli operatori del Pnalm invitano tutti i frequentatori a mostrare rispetto e senso di responsabilità quando si trovano in ambienti naturali. È fondamentale seguire regole precise e adottare un comportamento professionale, soprattutto quando si ha a che fare con immagini o documentazioni fotografiche da pubblicare. La tutela dell’equilibrio naturale richiede infatti attenzione e collaborazione di chiunque entri a contatto con la fauna selvatica.

Il richiamo del Parco intende sensibilizzare il pubblico su un tema che riguarda la conservazione diretta delle specie e la correttezza nell’approccio verso gli animali più vulnerabili. La natura non è un palcoscenico per lo scatto social, ma un ambiente da proteggere con rigore e rispetto.

Ultimo aggiornamento il 27 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi

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Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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