Una donna non vedente si è trovata senza nessun mezzo per raggiungere la zona degli alberghi a Montesilvano, vicino Pescara, dopo che un tassista le ha negato l’accesso al veicolo con il suo cane guida. Il rifiuto del conducente ha creato una situazione di disagio e di mancato rispetto delle norme che tutelano i diritti delle persone con disabilità visiva. L’episodio, avvenuto a febbraio 2025, mette in luce le difficoltà quotidiane di chi si muove con un cane guida e le lacune ancora presenti nella sensibilità di chi dovrebbe garantire un servizio pubblico.
Rifiuto del tassista e intervento della polizia ferroviaria a Pescara
La scena si è svolta davanti alla stazione ferroviaria di Pescara, dove la donna, originaria del Portogallo ma residente in Emilia-Romagna, arrivava da Bologna con l’obiettivo di raggiungere un hotel a Montesilvano. Quando ha chiesto un taxi, si è trovata di fronte a un netto rifiuto da parte del conducente del mezzo. Il tassista non ha voluto far salire l’animale, ignorando completamente una normativa nazionale che stabilisce il diritto dei non vedenti di viaggiare ovunque con il proprio cane guida, anche a bordo dei taxi.
A questo punto la donna si è rivolta alla polizia ferroviaria presente in loco. Gli agenti hanno tentato di far cambiare idea al tassista, ma senza successo. I poliziotti hanno assistito la donna, organizzandole un altro mezzo per spostarsi e segnalandola questione alla polizia municipale che a Pescara è competente per le sanzioni in casi simili. L’intervento della Polfer si è limitato dunque a questo, perché l’esplicito diniego del servizio da parte del tassista configura una violazione delle regole previste per i passeggeri con disabilità.
Le norme italiane sul trasporto dei cani guida nei mezzi pubblici e nei taxi
La legge italiana tutela i non vedenti consentendo loro di viaggiare senza restrizioni portando con sé il cane guida. Questa misura riguarda tutti i mezzi pubblici, compresi i taxi. Il cane è considerato parte indispensabile del percorso e non si può negare l’accesso al veicolo per questo motivo. La presenza del cane guida contribuisce a garantire la mobilità autonoma e sicura della persona con disabilità visiva, riconoscendo il ruolo fondamentale dell’animale nell’assistenza.
Quando un tassista rifiuta un passeggero con il cane guida, viola i diritti e causa ostacoli che vanno al di là di una semplice disattenzione o mancanza di gentilezza. L’atto si configura come discriminazione. Nel caso di Pescara, dopo gli accertamenti degli agenti di polizia, è stata segnalata la violazione alla polizia locale, che dovrà decidere quale sanzione applicare. Le multe in questi casi sono l’ultima risposta possibile, ma non risolvono il problema della scarsa consapevolezza di alcuni operatori del servizio.
La reazione delle associazioni per i diritti delle persone con disabilità
Il caso ha sollevato reazioni immediate da parte delle associazioni che difendono le persone con disabilità. Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine Determinate, ha definito l’accaduto come “una vera e propria discriminazione” e ha sottolineato il momento “sconcertante” che dimostra come siano ancora lontani i tempi dell’inclusione effettiva.
Per le associazioni, episodi simili richiamano l’attenzione su una realtà che riguarda molti ogni giorno: la difficoltà di far rispettare i diritti nel trasporto pubblico e l’ignoranza su norme semplici ma fondamentali. Le organizzazioni puntano su campagne di sensibilizzazione e formazione per evitare che si ripetano situazioni in cui persone con disabilità vedono negato un servizio spesso considerato comune da chiunque altro.
Implicazioni e prospettive per i servizi taxi e la mobilità accessibile
Questo episodio evidenzia una questione più ampia legata alla mobilità accessibile nelle città italiane. Molti tassisti non sono preparati o informati sul diritto dei non vedenti, il che spinge a riflettere sull’importanza di una formazione obbligatoria per tutti i conducenti. Garantire trasporti senza barriere è una condizione per permettere a tutti di muoversi senza difficoltà.
In alcune città si stanno sperimentando sistemi di controllo più stringenti e segnalazioni dirette per identificare rapidamente chi non rispetta le norme. A Pescara, l’intervento della polizia municipale con una sanzione può rappresentare il primo passo per disincentivare queste pratiche. Intanto, resta il problema di chi ha bisogno di spostarsi ogni giorno e rischia di vedersi negata una semplice corsa per un veto ingiustificato che limita la sua autonomia.
Il viaggio di questa donna non vedente ha messo sotto la lente una realtà che aspetta risposte più concrete nelle città italiane, per garantire a chi usa un cane guida la libertà di spostarsi senza ostacoli e discriminazioni.
Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi