Negli ospedali di Teramo e Giulianova è partito un progetto mirato per contenere la presenza invasiva dei piccioni, specie che nei mesi hanno creato problemi sia strutturali che sanitari. L’iniziativa, affidata a una ditta specializzata, si articola in interventi regolari e ripetuti, coinvolgendo diversi padiglioni e zone esterne individuate come punti caldi per i volatili. Lo scopo è controllare la situazione senza danni agli animali, preservando la sicurezza degli ambienti ospedalieri e la salute di pazienti e personale.
Le criticità legate alla presenza dei piccioni negli ospedali di Teramo e Giulianova
La presenza dei piccioni negli ospedali rappresenta un problema sotto più aspetti. I volatili depositano il guano sulle superfici, causando deterioramento di strutture, terrazze e attrezzature, come condizionatori e grondaie. Il guano, inoltre, è portatore di agenti patogeni capaci di trasmettere malattie anche gravi, rappresentando una minaccia reale per chi vive o lavora nei presidi sanitari.
Gli ospedali di Teramo e Giulianova hanno individuato, dopo un primo rilievo, diverse zone critiche dove i piccioni si annidano o sostano abitualmente. Spesso, questi uccelli sono attratti da fonti di cibo involontarie: rimasugli lasciati dai visitatori o da personale nelle aree esterne alimentano la popolazione volatile. Per questo è necessario intervenire non solo con dispositivi dissuasivi, ma anche occupandosi degli aspetti che rendono questi ambienti accoglienti per i piccioni.
Il comportamento dei piccioni è piuttosto abitudinario, restano negli stessi luoghi se percepiscono di trovare rifugi sicuri. Pertanto, la strategia di controllo va oltre il semplice allontanamento: si punta a modificare in modo graduale la loro presenza, alterando le condizioni che li invitano a restare.
Mappatura e analisi delle aree più vulnerabili nei due ospedali abruzzesi
Il progetto si è sviluppato partendo da un’osservazione dettagliata della presenza dei volatili. Il primo passo ha riguardato la mappatura delle aree in cui i piccioni si concentrano maggiormente, identificando punti esterni come terrazze, giardini, balconi e zone di servizio.
A Giulianova, le strutture ospedaliere presentano conformazioni che facilitano la colonizzazione dei piccioni. Condizionatori e spazi riparati fungono da rifugi ideali. Inoltre, alcuni comportamenti umani, come lasciare alimenti come il grano o cibo per gatti in aree aperte, hanno contribuito ad aumentare la presenza dei volatili in modo significativo.
A Teramo, invece, il monitoraggio si è focalizzato su tre aree specifiche, definite “lotti”, dove sono state osservate colonie con nidi attivi, specialmente nei giardini incolti e nelle grondaie. I piccioni tendono a stazionare sui tetti e vicino ai bar all’aperto, ambienti che offrono rifugio e occasioni di cibo.
La vegetazione circostante, composta prevalentemente da pini, ha inoltre creato condizioni favorevoli alla nidificazione. Gli aghi caduti diventano materiale da costruzione per i nidi, rendendo l’habitat stabile e duraturo.
Tecniche e tecnologie impiegate per allontanare i piccioni senza danneggiare la fauna
Gli interventi prevedono l’uso di strumenti pensati per influire sul comportamento dei volatili senza provocar loro danni. In campo sono stati impiegati droni equipaggiati con ultrasuoni, termocamere, flash luminosi, spume e gel innocui per gli animali. Questi mezzi modificano le condizioni di comfort dei piccioni, rendendo meno appetibili le aree di sosta e nidificazione.
L’attenzione si concentra particolarmente su balconi e aree d’attesa esterne, dove si interviene per impedire la creazione di nidi e per ridurre gli odori del guano, che stimolano la presenza dei volatili. Le applicazioni sono programmate per avvenire 3-4 volte al mese e si protrarranno per un anno, in modo da garantire una dissuasione progressiva e duratura.
Questi metodi permettono di vivere in un contesto più pulito e sicuro senza ricorrere a pratiche invasive o pericolose per gli animali. L’obiettivo è far capire ai piccioni che quegli spazi non rappresentano più una scelta favorevole per fermarsi o riprodursi.
Monitoraggio continuo e possibili integrazioni con la presenza di rapaci come deterrenti naturali
Il numero di piccioni rilevato finora si attesta tra 20 e 50 esemplari per sito, ma il controllo proseguirà con ulteriori verifiche per seguire l’evoluzione e l’efficacia del progetto. Qualora necessario, verranno modificate le strategie per ottenere risultati più incisivi.
Una possibile evoluzione del piano include l’ingresso di rapaci come falchi e poiane, attualmente oggetto di valutazione attraverso la collaborazione con un falconiere professionista. L’azione naturale di questi predatori può rendere l’ambiente ancora meno ospitale per i piccioni, agendo in modo più diretto sulla loro presenza.
L’introduzione di falchi è un’opzione che punta a un equilibrio sostenibile, rispettando il ciclo naturale senza ricorrere a interventi drasticamente impattanti. Resta da osservare come questa integrazione si svilupperà nei prossimi mesi.
Impegno della Asl Di Teramo per garantire igiene e sicurezza negli ambienti ospedalieri
La Asl di Teramo ha sottolineato l’importanza del progetto nella tutela della salubrità e del decoro dei luoghi di cura. Il direttore generale Maurizio Di Giosia ha definito il bird control un’attività fondamentale per mantenere ambienti sicuri per pazienti, visitatori e personale.
L’iniziativa unisce lavoro tecnico, innovazione e attenzione alla convivenza tra spazi umani e natura. Nel corso dell’anno verranno svolte nuove ispezioni, con eventuali interventi mirati per rendere progressivamente meno attraenti gli ospedali per i piccioni.
Lo scopo è proteggere le strutture sanitarie, ridurre i rischi igienico-sanitari e mantenere ambienti puliti, accoglienti e funzionali senza escludere forme di rispetto verso la fauna locale.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi