I dati più recenti sull’imposta di soggiorno in Abruzzo mostrano una crescita significativa dei ricavi raccolti dai comuni. Tra il 2023 e il 2024, l’incremento ha superato il 30%, segnalando una ripresa costante delle presenze turistiche nelle località più richieste della regione. Questa tendenza si riflette su un periodo di cinque anni che conferma la vitalità del turismo, soprattutto lungo la costa abruzzese. Il confronto tra i diversi centri della regione mette in evidenza variazioni importanti, con alcune aree in netto rialzo e altre in calo, in particolare nei centri montani.
Andamento quinquennale dei ricavi derivanti dall’imposta di soggiorno in Abruzzo
Dal 2020 al 2024, la somma totale delle imposte di soggiorno versate nelle casse comunali abruzzesi ha subito un’evoluzione marcata. Nel 2020, il totale ammontava a poco più di 2,2 milioni di euro. Da allora, anno dopo anno, i ricavi sono cresciuti passando a circa 2,5 milioni nel 2021, a 3,3 milioni nel 2022 e 3,5 milioni nel 2023. Il dato più recente del 2024 registra 4,6 milioni, con un incremento di più di un milione rispetto all’anno precedente. Su tutto il quinquennio il guadagno netto è stato di 2,4 milioni di euro, pari a un aumento del 108%. Questo trend riflette la ripresa e l’espansione del turismo regionale, sostenuto anche dalla ripresa post-pandemia e dall’intensificazione di eventi e attività attrattive in molte località.
Località costiere leader nell’aumento dei ricavi da imposta di soggiorno
Le città situate sulla costa abruzzese si confermano epicentro del turismo più remunerativo. Tra queste, Martinsicuro si distingue per un ritorno economico più che raddoppiato in quattro anni, passando da 218 mila a 473 mila euro, seguita a poca distanza da San Vito Chietino che cresce del 113%, arrivando a quasi 55 mila euro. Tortoreto svetta con un incremento dell’84%, raggiungendo 539 mila euro. Altre località come Francavilla al Mare, Pineto e Alba Adriatica vedono crescite che vanno dal 20% al 70%. Silvi, Roseto e Pescara registrano invece incrementi più contenuti, tra il 2% e il 20%. Questi dati evidenziano come l’offerta balneare abruzzese continui ad attrarre flussi turistici ampi, sostenuti sia da strutture ricettive consolidate che da iniziative e manifestazioni che ampliano il tempo di permanenza o aumentano il volume degli arrivi nelle stagioni chiave.
Contrasti evidenti con le località di montagna e alcune eccezioni sul territorio
Diversi centri montani abruzzesi riportano un calo dei ricavi legati all’imposta di soggiorno. Ovindoli, per esempio, ha visto scendere le sue entrate del 28%, fermandosi a 10 mila euro. Roccaraso, con 129 mila euro, perde il 9%, mentre Pescasseroli cala leggermente a 98 mila euro. La situazione di Roccaraso merita attenzione, soprattutto dopo i problemi di sovraffollamento registrati in inverno 2024, durante un’ondata di arrivi improvvisi documentati su TikTok, scaricando sui servizi locali un impatto pesante ma non segnalato come efficace per migliorare i ricavi da tassa di soggiorno. Nel resto del territorio le variazioni sono minori o poco significative, con Torino di Sangro in calo del 27% e Vasto che perde un 3%. In controtendenza, Castel del Monte scala un 56% in più, seppur da cifre molto basse, mentre Santo Stefano di Sessanio alterna una crescita limitata. La nuova introduzione dell’imposta a Castel di Sangro a partire da aprile 2024 porta a una cifra iniziale di 49 mila euro.
Interventi e strategie delle amministrazioni secondo Federalberghi Abruzzo
Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo, interpreta i dati come segno di un lavoro mirato a sviluppare il turismo, specialmente in alcuni comuni, attraverso eventi, proposte di intrattenimento e una programmazione che copre più mesi l’anno, non solo la stagione estiva. Località dotate di attrazioni naturali, culturali e paesaggistiche riescono a mantenere un afflusso di visitatori stabile o crescente. Nei comuni con risultati negativi, secondo Giovannelli, mancano probabilmente queste iniziative. La tassa di soggiorno diventa così un indicatore utile per capire l’andamento reale delle presenze turistiche, ma anche per guidare le scelte sulla promozione territoriale. Le strategie sviluppate in certe aree cercano di allargare la stagione turistica, offrendo eventi distribuiti o attrazioni che si protraggono nel tempo, andando oltre il semplice afflusso estivo.
L’andamento dell’imposta di soggiorno in Abruzzo delinea così spaccati diversi tra costa e montagna, tra località consolidate e altre emergenti. Il confronto tra i dati restituisce una fotografia precisa del turismo locale, utile alle amministrazioni per pianificare investimenti e attività future.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Rosanna Ricci