Apertura della Porta Santa a L’Aquila segna il via alla 731ª Perdonanza Celestiniana e il Giubileo Della Speranza

Apertura della Porta Santa a L’Aquila dà il via alla Perdonanza Celestiniana e al Giubileo - Unita.tv

Luca Moretti

28 Agosto 2025

L’Aquila ha vissuto il momento centrale della 731ª Perdonanza Celestiniana con l’apertura della Porta Santa della basilica di Collemaggio. Questo evento annuale richiama pellegrini da tutta Italia per celebrare l’indulgenza plenaria istituita nel 1294 da Papa Celestino V. Nel 2025, la tradizione si lega al Giubileo della Speranza, richiamando temi di perdono e riconciliazione attraverso una cerimonia simbolica ma carica di senso spirituale e culturale.

Il rito dell’apertura della Porta Santa e il discorso di Parolin

Alle 20:20 del 28 agosto 2025, il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, ha compiuto l’apertura della Porta Santa nella basilica di Collemaggio, segno concreto dell’avvio ufficiale della Perdonanza. Durante l’omelia, Parolin ha ricordato che questo rito si svolge in “questa terra ferita e fedele”, cioè L’Aquila, sottolineando il valore di una tradizione che dura da secoli. La Porta Santa rappresenta un simbolo che parla di perdono e pace, ogni anno rinnova quell’annuncio di grazia e speranza che accompagna questa città.

Parolin ha quindi inserito questa celebrazione dentro il più ampio contesto del Giubileo della Speranza indetto dalla Chiesa, definendo questa apertura “memoria viva, grido e preghiera, promessa di libertà e misericordia”. Il cardinale ha citato anche il Papa Leone XIV che si unisce al ringraziamento per questo tempo sacro e invoca la benedizione del Signore sui fedeli presenti. Infine, Parolin ha messo in guardia dal pensare che varcare semplicemente la Porta Santa sia un gesto magico o superstitioso; l’elemento importante è la conversione interiore e un impegno genuino, non la sola azione esteriore.

Celebrazioni e letture che accompagnano l’evento

Prima della cerimonia nell’interno della basilica, la festa è iniziata con due momenti significativi. Il sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, ha letto la Bolla del Perdono all’esterno di Collemaggio, sotto lo sguardo di migliaia di fedeli e visitatori. Subito dopo, l’arcivescovo Antonio D’Angelo ha preso la parola per declamare l’estratto riguardante la Perdonanza della Bolla di indizione del Giubileo 2025, intitolato “Spes non confundit”, firmata da Papa Francesco. Queste letture hanno offerto uno sfondo storico e spirituale, ricordando le radici profonde di questo rito che affonda le sue origini nella prima indulgenza plenaria della Chiesa.

Questo passaggio pubblico nelle aree antistanti la basilica coinvolge oltre al clero anche rappresentanti delle istituzioni civili, sottolineando l’interconnessione religiosa e sociale della Perdonanza. Il rito proseguirà con l’accesso dei pellegrini attraverso la Porta Santa, che rimarrà aperta fino al tramonto successivo, dando modo a migliaia di persone di partecipare. Il passaggio è un invito alla preghiera e al pentimento, riflesso di un cammino di riconciliazione personale e collettiva che L’Aquila ospita da secoli.

L’importanza della Perdonanza Celestiniana nella tradizione di L’Aquila

La Perdonanza Celestiniana festeggia nel 2025 la sua 731ª edizione. È una tradizione religiosa, che nasce dall’indulgenza plenaria concessa da Papa Celestino V nel 1294 a L’Aquila, prima indulgenza di questo tipo nella storia della Chiesa cattolica. Questo evento ricorda il significato del perdono come strumento per la pace interiore e l’unità tra le persone. È molto più di una celebrazione liturgica, è un appuntamento con la memoria storica e la fede che richiama continuamente valori di riconciliazione.

Nel 2022, Papa Francesco ha conferito a L’Aquila il titolo di “Capitale del Perdono”, riconoscendo così l’importanza spirituale e culturale che questa festa assume non solo per la città ma per tutto il mondo cattolico. Nel 2025, la Perdonanza si inserisce nel Giubileo della Speranza, evento che mette al centro la fiducia in un futuro libero dalla violenza e dal rancore, sottolineando ancor di più il valore spirituale di questa tradizione. Conferenze teologiche, momenti di riflessione e celebrazioni pubbliche accompagnano questo appuntamento annuale, facendolo diventare anche un momento di dialogo e confronto sulla riconciliazione.

La basilica di Collemaggio resta il luogo simbolo, dove la Porta Santa si apre come un invito tangibile a chi desidera mettersi in cammino verso una trasformazione personale. Il flusso di pellegrini, fedeli e turisti che transitano sotto questo arco testimonia l’attualità di una tradizione antica, ancora capace di parlare al cuore della comunità e di chi cerca un segno concreto di perdono.

La Porta Santa simbolo di un impegno spirituale vero

La Porta Santa della basilica non è solo un passaggio fisico ma un richiamo simbolico a un percorso interiore. Varcarla non significa semplicemente compiere un gesto rituale; è un momento che richiede consapevolezza e apertura. Il cardinale Parolin ha insistito sul fatto che non si tratta di un rito magico che garantisce cambiamenti automatici nella vita delle persone.

La Porta Santa invita alla riflessione, al pentimento e a una volontà stabile di conversione. È la testimonianza di una misericordia che si rinnova ogni anno attraverso un impegno concreto. Nel contesto del Giubileo della Speranza, questo simbolo diventa un richiamo a trasformare il perdono in pratica quotidiana, in rapporti più sinceri e condivisione reale nella società. Il passaggio sotto la porta si collega a un disegno più grande di pace e rinnovamento, che si fa comunità, azione e memoria vivente.

Con la chiusura della Porta Santa dopo il tramonto del giorno successivo, si conclude questa edizione della Perdonanza, ma quell’apertura simbolica continua a vivere nei gesti e nelle scelte di chi ha partecipato, nel cuore di L’Aquila e oltre.

Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2025 da Luca Moretti