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Aggressioni continue al personale sanitario nel Carcere Di Teramo minacciano il servizio e la sicurezza

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Aggressioni al personale sanitario nel carcere di Teramo, a rischio sicurezza e servizio. - Unita.tv
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Tra gennaio e luglio 2025, il carcere di Teramo ha registrato almeno 25 episodi di violenza contro operatori sanitari in servizio nella struttura. Le aggressioni riguardano infermieri e medici, coinvolgendo violenza fisica, minacce e atti a sfondo sessuale. La situazione estrema solleva problemi seri sulla capacità della Asl di garantire assistenza sanitaria dentro l’Istituto Penitenziario, visto il progressivo abbandono del personale.

Il bilancio delle aggressioni nel Carcere Di Teramo da inizio anno

Nel semestre appena trascorso, il personale sanitario del carcere di Teramo è stato vittima di numerosi episodi di violenza. La Asl locale ha elencato 25 aggressioni, colpiscono in particolare infermieri e medici. Tra queste, si segnalano un infermiere colpito da un calcio alla schiena, minacce di morte rivolte a un’infermiera e un’aggressione sessuale sempre ai danni di una infermiera. L’ultimo caso risale al 26 luglio, quando un medico donna in servizio nell’ambulatorio penitenziario è stata aggredita.

La ripetizione di queste azioni ostili ha reso l’ambiente di lavoro estremamente difficile, mettendo in discussione la tenuta della rete sanitaria all’interno del carcere. La frequenza e la gravità degli episodi influiscono negativamente sulla tranquillità degli operatori e sulla qualità dell’assistenza fornita ai detenuti.

Le difficoltà nel reperire personale sanitario dopo le aggressioni

La Asl di Teramo sottolinea come la sicurezza precaria abbia causato una crisi nel reclutamento e nella permanenza del personale medico e infermieristico. Da gennaio 2025, 5 operatori sanitari hanno rinunciato al servizio nel carcere, una cifra significativa rispetto al numero complessivo degli addetti.

Questi abbandoni derivano direttamente dal timore di aggressioni, che genera una tensione costante tra chi lavora nelle strutture penitenziarie. Il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, ha spiegato che “ormai diventa estremamente complicato trovare professionisti disposti a operare in questa situazione, con la paura che incidenti simili possano ripetersi durante i turni.”

Questo fenomeno mette a rischio la continuità e la qualità delle cure somministrate, compromettendo anche la dimensione umanitaria del servizio sanitario nei luoghi di detenzione.

La richiesta di interventi urgenti per tutelare il personale e garantire i servizi

La direzione strategica della Asl ha inviato una lettera ufficiale alla direttrice del carcere di Teramo per denunciare la situazione e chiedere azioni immediate. Nel testo, si manifesta la preoccupazione per i continui episodi di violenza che compromettono la sicurezza degli operatori e mettono a rischio il funzionamento del servizio medico.

Nel documento si evidenzia come gli operatori abbiano sempre mantenuto un atteggiamento di responsabilità nell’assistere i detenuti, ma la costante esposizione a minacce e aggressioni mina la serenità necessaria per svolgere il lavoro.

La Asl si riserva di adottare ulteriori provvedimenti qualora non vengano messe in atto misure adeguate di tutela. Il direttore generale Di Giosia ha ribadito la necessità di “garantire l’incolumità degli operatori per evitare che la situazione sfugga completamente al controllo, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del servizio sanitario all’interno del carcere.”

Ultimo aggiornamento il 28 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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