Nel carcere di Pescara si è verificato un episodio di violenza che ha coinvolto due agenti della polizia penitenziaria, un uomo e una donna, mentre svolgevano il loro servizio nella sezione detentiva psichiatrica. L’aggressione, avvenuta nella mattinata del 2025, ha causato ai due operatori lesioni con prognosi di sette giorni. A denunciare l’accaduto è stato il sindacato Sappe, che ha sottolineato le difficili condizioni in cui lavorano gli agenti all’interno della struttura.
La dinamica dell’aggressione e le condizioni dei poliziotti penitenziari
L’episodio si è consumato in un contesto delicato, quello della sezione detentiva psichiatrica del carcere di Pescara. Un detenuto ha aggredito i due agenti durante il normale servizio, provocando traumi giudicati guaribili in una settimana. Non sono stati diffusi dettagli specifici sull’identità del detenuto o sulla motivazione dell’aggressione, ma quanto accaduto rappresenta un segnale preoccupante sulla sicurezza interna dell’istituto.
L’intervento immediato del personale sanitario ha permesso un primo soccorso ai due poliziotti, che sono stati trasportati all’ospedale locale. Le loro condizioni, sebbene non gravi, sono comunque motivo di preoccupazione, in quanto rivelano le difficoltà crescenti nel fronteggiare la gestione dei detenuti in situazioni psichiatriche.
Il contesto di sovraffollamento e crisi organizzativa nella casa circondariale di Pescara
Il carcere di Pescara continua a soffrire problemi legati al sovraffollamento. Attualmente ospita oltre 400 detenuti, nonostante la chiusura di un reparto dopo una rivolta avvenuta a febbraio 2025. Tale rivolta aveva portato al trasferimento di quasi 60 persone per motivi di sicurezza. Nonostante queste misure, la capienza resta ampiamente superata e la pressione sul personale è evidente.
Il sindacato Sappe segnala come questa situazione comprometta la sicurezza e renda complesso il lavoro degli agenti. Le carenze di organico penalizzano la gestione quotidiana, mentre la direzione dell’istituto è stata più volte sollecitata a intervenire con scelte organizzative più efficaci. Le difficoltà includono anche la sezione Atsm, dove manca personale sanitario specializzato, aggravando condizioni già critiche.
Le richieste del sappe per migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza
Il sindacato ha espresso con forza la necessità di interventi urgenti da parte delle autorità competenti. Richiede provvedimenti concreti per garantire condizioni di lavoro più sicure e rispettose della dignità degli operatori penitenziari. Gli agenti, immersi in un clima di emergenze continue e risorse ridotte, rischiano di lavorare in condizioni sempre più pericolose.
Il Sappe continua a sollecitare una revisione della gestione interna del carcere, spingendo per un incremento del personale e un potenziamento dell’assistenza sanitaria, specialmente nella sezione psichiatrica e Atsm. La tutela degli agenti assume un ruolo centrale, data la crescente violenza registrata negli ultimi mesi. Tra i sindacati, questa richiesta rappresenta un grido di allarme per evitare ulteriori crisi nella struttura penitenziaria di Pescara.
Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Rosanna Ricci