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A Chieti scoperto il trucco delle false partite IVA per ottenere permessi di soggiorno

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Frode delle false partite IVA smascherata a Chieti per permessi di soggiorno. - Unita.tv
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La Guardia di Finanza di Chieti ha smascherato un sistema illegale che vedeva immigrati clandestini aprire partite IVA fasulle. L’obiettivo? Ottenere permessi di soggiorno e vantaggi economici senza fare davvero alcuna attività commerciale. Dietro questa rete ci sono numerosi stranieri e alcuni consulenti fiscali, con un pesante danno per i diritti e le risorse pubbliche.

Partite IVA Fantasma, così si fingeva un’attività commerciale

L’indagine è partita dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Ortona, guidata dal tenente Giancarlo Passeri. Sono stati controllati 74 extracomunitari con partita IVA nella provincia di Chieti. L’obiettivo era capire se le loro imprese fossero vere o solo di facciata.

Attraverso un lavoro incrociato con i dati pubblici e le informazioni raccolte all’Ufficio Stranieri della Questura, è emerso che per 63 di loro le dichiarazioni fiscali erano false o prive di qualsiasi riscontro reale. Mancavano fatture e ricavi concreti, elementi indispensabili per dimostrare che l’attività fosse reale. Quasi tutti i soggetti coinvolti erano originari del Nord Africa e figuravano come titolari “di cartone” delle partite IVA.

Il quadro che è venuto fuori parla chiaro: si trattava solo di una finzione per mantenere i permessi di soggiorno e approfittare dei benefici legati alla presenza sul territorio italiano.

Consulenti fiscali coinvolti, scatta la stretta sulle partite IVA

L’inchiesta ha messo nel mirino anche tre consulenti fiscali, accusati di aver aiutato a presentare dichiarazioni false. Questi professionisti avrebbero facilitato il meccanismo, permettendo l’uso di documenti fiscali inventati.

Grazie alle verifiche, l’Agenzia delle Entrate ha già avviato 54 richieste per chiudere partite IVA risultate inesistenti; 44 di queste sono state già cancellate. L’obiettivo è mettere fine a questo giro illecito che serviva a certificare una presenza legale in Italia sulla base di documenti falsi.

Revocando le partite IVA, si toglie ai coinvolti la possibilità di ottenere certificazioni di reddito usate per motivi migratori e per ottenere sussidi, invalidando così anche i permessi di soggiorno ottenuti con l’inganno.

Cittadinanze e sussidi: il conto salato delle frodi

La Guardia di Finanza ha scoperto che 19 persone indagate avevano ottenuto la cittadinanza italiana in modo irregolare. Inoltre, 52 stranieri percepivano indebitamente assegni e sussidi sociali.

Si parla di reddito di cittadinanza, assegni per il nucleo familiare e reddito di inclusione, per un totale che supera 1,4 milioni di euro. Tutti soldi erogati sulla base di dichiarazioni false e documenti contraffatti.

Questo sistema ha causato un danno non solo economico, ma anche sociale, togliendo risorse a chi ne avrebbe davvero bisogno.

La Guardia Di Finanza non molla: revoca dei permessi e recupero dei fondi

Il colonnello Michele Iadarola, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Chieti, ha sottolineato l’importanza di questa operazione contro il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’intervento non ha toccato solo la parte fiscale, ma ha salvaguardato soprattutto le risorse destinate ai veri beneficiari.

Sono in arrivo le richieste di revoca dei permessi di soggiorno ottenuti illegalmente e l’avvio delle procedure per recuperare i soldi incassati senza diritto. L’obiettivo è mettere ordine e far rispettare le regole sull’immigrazione e sugli aiuti sociali.

L’operazione di Chieti è un chiaro segnale della capacità delle forze dell’ordine di tenere sotto controllo e combattere fenomeni complessi che toccano diversi aspetti della legalità.

Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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