A roma migliaia in piazza contro il decreto sicurezza e a favore della resistenza antifascista
La manifestazione a Roma contro il decreto sicurezza del governo Meloni ha unito diverse voci, da studenti a movimenti sociali, esprimendo dissenso e solidarietà per la Palestina.

A Roma una grande manifestazione ha protestato contro il decreto sicurezza del governo Meloni, unendo sindacati, studenti e movimenti sociali in un corteo pacifico con forti richiami antifascisti, ambientalisti e internazionali. - Unita.tv
La capitale ha visto una grande mobilitazione contro il decreto sicurezza voluto dal governo Meloni. La manifestazione, organizzata da diversi gruppi e sindacati, ha raccolto una pluralità di voci che si sono radunate per esprimere il proprio dissenso contro quella che definiscono una stretta liberticida. La protesta ha percorso strade simboliche della città, con slogan espliciti e richiami a temi sociali e internazionali.
Corteo da piazza vittorio a piazzale ostiense e gli slogan contro il governo
Il corteo è partito da piazza vittorio emanuele con in testa lo striscione “Alziamo la testa contro lo stato di paura”. La manifestazione ha attraversato il centro storico, toccando luoghi emblematici come il colosseo. Tra slogan scanditi con forza, si sono sentiti: “Manganelli fallimento di stato” e “Se loro fanno il fascismo, noi faremo la resistenza”. Il messaggio chiarisce la tensione contro le scelte del governo Meloni definite autoritarie da chi protesta.
Partecipazione e stime in piazza
La partecipazione ha raccolto diverse organizzazioni, tra cui la Cgil, l’Avs con i leader Bonelli e Fratoianni, il Pd con una delegazione guidata da Francesco Boccia e il Movimento 5 stelle. Dal megafono è arrivato un annuncio che sottolineava la grande affluenza: gli organizzatori parlavano di 150mila persone, mentre la questura di roma ha stimato circa diecimila manifestanti nella parte più affollata del percorso. L’intervento di Gianluca Peciola ha ribadito il confronto diretto con la premier, definita come sfidante da una marea di persone.
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Diverse anime della protesta: studenti, movimenti per l’abitare e ambiente
La manifestazione ha unito voci diverse tra cui gli studenti dell’università La Sapienza, mobilitati da piazzale Aldo Moro con richieste precise: “Fermiamo il decreto liberticida, razzista e repressivo”. Questi gruppi sono scesi in piazza con l’obiettivo di opporsi a una legge che, a loro dire, restringe diritti e libertà. L’ampio fronte ha raccolto anche movimenti per l’abitare e ambientalisti che hanno contribuito a dare tono pacifico e partecipato all’evento.
Momento di tensione e reazioni della piazza
Il corteo è stato pacifico durante il tragitto, intervallato da musica ed interventi al microfono, un momento necessario dopo i disordini avvenuti il 26 maggio scorso quando l’assessore del terzo municipio Montesacro, Luca Blasi, rimase ferito. Solo in via Labicana, all’altezza del Colosseo, si è verificato un episodio di tensione quando una bandiera della X Mas è comparsa brevemente. La reazione dei manifestanti è stata immediata, con cori antifascisti a ribadire l’orientamento della piazza. L’autore del gesto è stato identificato assieme a trenta attivisti di Extinction Rebellion fermati per controlli.
Solidarietà alla palestina e azioni di boicottaggio in vista del giro d’italia
La manifestazione ha riservato attenzione anche alla crisi internazionale, nello specifico al conflitto in Palestina. Il percorso del corteo era decorato con immagini molto forti, in particolare la foto di una bambina con il volto ferito e la scritta “Guarda cosa mi hai fatto Leonardo”, riferita all’azienda oggetto di boicottaggio. Questo segnale ha sottolineato la solidarietà con la popolazione di Gaza e ha cercato di richiamare all’azione.
Azioni e frammentazioni nel corteo
Nel corso della manifestazione, le forze dell’ordine hanno fermato un gruppo di dieci persone che si stavano avvicinando al ministero delle infrastrutture. Nel frattempo alcuni gruppi studenteschi, come Osa e Cambiare Rotta, insieme a USB e realtà dei movimenti per l’abitare, si sono staccati dal corteo principale per organizzare un accampamento a piazza Numa Pompilio. L’intento è dare vita a un boicottaggio della tappa romana del Giro d’Italia, schierandosi contro la partecipazione della squadra israeliana.
Questa protesta riflette il clima di opposizione verso le politiche del governo Meloni e la volontà di mantenere la mobilitazione aperta su più fronti, dall’Italia fino ai conflitti internazionali. La piazza appare animata da contenuti antifascisti, ambientalisti e transfemministi, con una presenza che ha superato ogni aspettativa, malgrado la differenza nei numeri stimati dagli organizzatori e dalla questura.