Roma da mesi affronta una situazione critica riguardo la gestione dei suoi spazi verdi pubblici. La mancanza di personale per aprire e chiudere i cancelli delle ville storiche e dei parchi ha lasciato molte aree esposte a fenomeni di degrado e insicurezza. I bandi rivolti alle associazioni di volontariato sono andati deserti, mentre le soluzioni temporanee messe in campo dal Comune coprono solo una parte del vasto patrimonio verde cittadino.
Il fallimento dei bandi per la custodia del verde pubblico a roma
Da tempo ormai Roma non riesce a trovare chi si occupi quotidianamente dell’apertura e della chiusura dei cancelli nelle sue principali aree verdi. Il Comune aveva promosso un bando pubblico rivolto alle associazioni di volontariato, ma nessuno ha risposto all’appello. Anche una successiva ricognizione per individuare nuovi candidati non ha portato risultati concreti.
Il problema principale è legato al compenso previsto: troppo basso rispetto all’impegno richiesto. Molte realtà che in passato garantivano questo servizio hanno deciso di rinunciare perché i rimborsi arrivano con ritardi lunghi o non coprono nemmeno le spese vive come benzina o trasporti condivisi. Questo disinteresse lascia scoperti molti parchi importanti, con conseguenze evidenti sul controllo del territorio.
La carenza di personale addetto alla custodia porta ad un aumento delle situazioni fuori controllo: accampamenti abusivi notturni, feste improvvisate con fuochi rischiosi e bottiglie abbandonate sono diventati frequenti soprattutto nelle zone periferiche della città dove l’attenzione è minore rispetto al centro storico.
Intervento temporaneo di risorse per roma sui principali parchi storici
Per far fronte all’emergenza scesa in campo dal 7 maggio scorso Risorse per Roma, società partecipata dal Comune che si occupa della gestione urbana. L’azienda ha preso in carico alcune delle ville più frequentate come villa Borghese, villa Ada e villa Pamphilj oltre ai parchi Centocelle e piazza Vittorio.
Questi interventi però riguardano solo una parte limitata del patrimonio verde romano che supera i 43 chilometri quadrati distribuiti su decine di quartieri diversi nella Capitale. Le aree rimaste senza sorveglianza continuano quindi ad essere vulnerabili agli attacchi vandalici o all’abuso da parte di gruppetti organizzati o singoli malintenzionati.
Le testimonianze raccolte dai comitati locali descrivono uno scenario preoccupante: tende piantate abusivamente durante la notte nei giardini pubblici al Torrino oppure feste rumorose nel parco Corto Maltese lasciano segni evidenti come rifiuti sparsi ovunque o restacci carbonizzati lasciando gli abitanti esasperati dalla situazione fuori controllo.
L’esperienza interrotta delle associazioni volontarie nel presidio urbano
In passato molte associazioni no profit avevano assunto un ruolo centrale nella cura quotidiana degli spazi verdi romani garantendo anche supporto alle forze dell’ordine nelle situazioni delicate che potevano emergere nei quartieri più difficili della città.
Earth Odv è stata tra queste realtà attive soprattutto nei municipii V, VII e IX dove operava da dieci anni consecutivi assicurando apertura cancelli ma anche monitoraggio contro vandalismi ed episodi sospetti lungo i sentieri urbani dentro le ville storiche romane.
La presidente Valentina Coppola racconta perché oggi queste organizzazioni hanno deciso definitivamente di uscire da questa attività: “Non partecipiamo più ai bandI – dice – aspettavamo ancora rimborsi arretrati degli ultimi sei mesi; inoltre le nuove condizioni imposte erano insostenibili”. Tra queste vi era il divieto assoluto d’utilizzo delle auto private senza compensazione adeguata per mezzi alternativI sharing mentre i rimborsi previsti non bastavano neanche a coprire la benzina consumata durante i turnI sul territorio urbano.
Questo abbandono lascia scoperti quei servizi fondamentali che vanno ben oltre l’apertura fisica dei cancellI ma comprendono anche funzioni preventive contro degrado sociale ed ambientale dentro gli spazi pubblicI cittadini.
Nuove strategie istituzionali per ampliare la sorveglianza sui parchi romani
Davanti alla crisi crescente Giammarco Palmieri, presidente della commissione ambiente capitolina, ha annunciato misure mirate entro luglio prossimo. Risorse per Roma dovrebbe estendere progressivamente il servizio custodiale anche agli altri grandi polmonI verdi rimasti privI d’assistenza umana diretta.
Nel frattempo nel municipio IX si sperimenta un modello alternativo integrando direttamente nella manutenzione ordinaria del verde anche la funzione custode. Augusto Gregori, vicepresidente municipale, specifica che “entro fine mese partirà questo nuovo sistema affidandolo alla stessa ditta incaricata già della cura vegetazionale”.
Questa soluzione temporanea potrebbe rappresentare una risposta efficace almeno fino a quando non verranno trovate condizioni economiche più sostenibili capacI d’attirare nuovamente il volontariato. Per ora però gran parte degli spazi aperti resta priva d’una presenza costante capace d’intervenire tempestivamente sulle criticità emergentI.
Gli effetti negativIi ricadono direttamente sulla qualità della vita quotidiana degli abitanti: famiglie, bambini, anziani trovano sempre meno sicuri luoghi finora destinatI al relax o allo svago sotto tutela comunale.