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A rho inaugurati quattro alloggi ristrutturati per famiglie in difficoltà con progetto di custode sociale

A Rho, quattro alloggi comunali ristrutturati in via Torino offrono supporto a famiglie in difficoltà economica, grazie ai finanziamenti del Pnrr e al progetto di housing sociale.

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A Rho sono stati inaugurati quattro alloggi comunali ristrutturati in via Torino 18, destinati a famiglie in difficoltà, grazie a finanziamenti PNRR e a un progetto di housing sociale che offre supporto abitativo e accompagnamento verso l’autonomia. - Unita.tv

A rho prende forma un intervento concreto per famiglie senza una sistemazione stabile. Nella palazzina di via Torino 18, ieri mattina hanno aperto le porte quattro alloggi comunali ristrutturati. Questo intervento si inserisce nel Servizio di Housing Sociale del territorio rhodense e punta ad offrire un’abitazione temporanea e un percorso di accompagnamento verso l’autonomia per nuclei familiari in difficoltà economica.

Finanziamenti Pnrr e modello di housing sociale nel rhodense

Il progetto ha trovato copertura finanziaria grazie a un bando Pnrr che ha assegnato 210 mila euro per la gestione delle famiglie e 500 mila euro per la ristrutturazione degli spazi abitativi. Giuseppe Cangialosi di SerCoP ha spiegato come questi fondi abbiano permesso non solo l’intervento su via Torino ma anche su altre strutture nel comune di Lainate. Qui, infatti, sono stati accolti persone con disabilità e anziani in contesti simili, compresa la riqualificazione di una villa sequestrata alla criminalità.

Nel complesso, tra via Torino e Lainate, sono stati recuperati otto o nove alloggi destinati ad accogliere persone in situazioni di difficoltà sociale. Le famiglie di via Torino, tutte con minori, sono inserite in un percorso che dura circa un anno e mezzo, con l’intento di accompagnarle verso forme di autonomia abitativa e di vita quotidiana più stabili. I programmi riguardano anche il lavoro, con interventi di supporto attivo, e la gestione economica domestica, evitando che le emergenze abitative diventino croniche.

Il progetto degli alloggi comunali e il sostegno alle famiglie in difficoltà

Gli appartamenti rinnovati sono stati destinati a quattro famiglie provenienti da Rho, tutte in situazioni di fragilità abitativa e legate a sfratti esecutivi recenti. Ogni nucleo riceverà un percorso di tutoring abitativo, un supporto pensato per facilitare la gestione della casa e l’inserimento sociale. Il progetto dura un anno, sostenuto dai finanziamenti del Pnrr che coprono l’affiancamento e le attività di accompagnamento.

L’obiettivo è spingere le famiglie verso una sistemazione stabile e consolidare l’autonomia personale, passando attraverso un sostegno mirato al lavoro e all’educazione finanziaria. Quando i nuclei accedono a una soluzione abitativa più duratura, gli alloggi tornano a disposizione per altri interventi di housing sociale, creando un ciclo di opportunità nel territorio. Tutto questo avviene all’interno di un contesto che punta a dare risposta immediata e reale, senza soluzioni temporanee oggi insufficienti.

Il ruolo del custode sociale per il rilancio del condominio di via torino

L’intero condominio di via Torino 18 beneficia di una sperimentazione innovativa nell’ambito dell’housing sociale. La cooperativa La Cordata gestisce il ruolo di custode sociale, una figura che ha il compito di accompagnare le relazioni tra gli abitanti e favorire una mediazione efficace tra vicini, riducendo i conflitti tipici nelle comunità condominiali.

Marco Ulivi e Fabio Marcato, custodi sociali operativi nel progetto, hanno spiegato che “l’obiettivo è costruire un tessuto di relazioni solide, un supporto diretto che aiuti le persone a trovare un equilibrio comunitario.” Questo lavoro quotidiano e di prossimità punta a riaffermare l’importanza della convivenza e dell’aiuto reciproco in un contesto urbano sfidante.

Un patrimonio abitativo storicamente legato all’industria e alle migrazioni del nord milano

Il condominio di via Torino è uno degli esempi di edilizia pubblica costruita dal Comune di Rho nei primi anni Cinquanta. Fu progettato per accogliere le migrazioni dal sud italia attratte dall’industria chimica e dalla crescita economica del nord milano. Oggi, dopo oltre settant’anni, quel patrimonio si ritrova a dover affrontare nuove emergenze abitative.

Il sindaco Andrea Orlandi ha ricordato come questa apertura segni “un ritorno alle radici della politica abitativa del territorio.” Il tema della casa ritorna prioritario nel dibattito pubblico e nella gestione amministrativa, con la necessità di risposte concrete per chi si trova in stato di emergenza o precarietà. La lotta contro il disagio abitativo passa anche attraverso il recupero di strutture esistenti e l’attivazione di servizi di supporto per chi rischia di perdere la propria abitazione.