A Pioltello torna teatro in classe con giovani attori dai 6 ai 19 anni per la 35esima edizione

La rassegna “Teatro in classe” a Pioltello, dal 13 al 23 maggio, coinvolge studenti dai 6 ai 19 anni in spettacoli che esplorano emozioni e diversità, celebrando una tradizione di 35 anni.
A Pioltello torna "Teatro in classe", rassegna trentacinquennale che coinvolge studenti dai 6 ai 19 anni in spettacoli teatrali educativi e inclusivi, promuovendo creatività e socialità. - Unita.tv

La città di Pioltello si prepara ad ospitare una nuova edizione di “Teatro in classe”, una rassegna teatrale che coinvolge studenti dai 6 ai 19 anni. Per dieci giorni, le sale consiliari si animano di storie che raccontano amore, amicizia, paure e diversità, tutte messe in scena da ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori. L’evento rappresenta una tradizione consolidata che dura ormai da 35 anni.

Una tradizione teatrale che si rinnova da 35 anni

Dal 13 al 23 maggio, “Teatro in classe” riporta in vita una delle iniziative culturali più longeve di Pioltello. Nato alla fine degli anni ‘80 grazie all’allora assessore Franco Marras, il progetto ha resistito al passare del tempo, mantenendo intatta la sua forza educativa e sociale. L’evento si svolge nella sala consiliare, luogo che ha visto crescere tante generazioni di giovani attori, con molti genitori che oggi applaudono i figli dopo aver partecipato a loro volta all’iniziativa.

L’assessora all’Istruzione Jessica D’Adamo sottolinea il valore unico della rassegna, ancora oggi una delle poche realtà di questo tipo rimaste in Lombardia. L’edizione speciale di quest’anno celebra non solo il passato ma anche la forza di un progetto che tiene insieme creatività, inclusione e diritto allo studio. Così, la comunità scolastica si apre al territorio offrendo uno spazio dove i ragazzi possono esprimere emozioni e raccontare se stessi.

Il valore educativo e sociale del teatro per i giovani

Il cuore di “Teatro in classe” sta nel coinvolgimento diretto dei ragazzi nelle diverse fasi di produzione di uno spettacolo. Gli studenti non si limitano a recitare, ma si occupano della realizzazione completa dei lavori, dalla scrittura al montaggio. L’esperienza aiuta a sviluppare capacità come la creatività, la fiducia in se stessi e il lavoro di gruppo.

Il progetto promuove anche l’inclusione sociale: il palco diventa un luogo dove spogliarsi delle proprie insicurezze e indossare ruoli diversi, favorendo l’empatia verso le diversità. Questo approccio contribuisce a creare un ambiente scolastico più accogliente e attento ai bisogni emotivi dei ragazzi, lontano da un modello basato solo sul profitto scolastico. Attraverso il teatro, gli studenti affrontano temi importanti come fragilità, amicizia e sogni personali.

La regia e la direzione artistica giocano un ruolo fondamentale. L’anno scorso Antonio Basilisco ha preso il posto di Maurizio Barbarello, che aveva guidato per anni la rassegna. La continuità nella direzione ha garantito la coerenza del progetto e la sua qualità nel tempo.

Il programma della 35esima edizione tra spettacoli e giovani protagonisti

La serata d’apertura è fissata per il 13 maggio alle 20.30 con “Le tre sorelle”, a cura della compagnia “Ex Makia” sotto la direzione di Mario D’Avino. Lo spettacolo inaugura un calendario fitto di rappresentazioni realizzate interamente dai ragazzi. Tra le performance più attese, spicca “La valigia dei sogni”, che chiuderà la rassegna il 23 maggio e sarà interpretata dalle classi seconde e terze medie dell’Istituto Iqbal Masih.

Tutti gli spettacoli si svolgono nella sala consiliare, uno spazio che si trasforma per l’occasione in un vero teatro. L’ingresso è riservato principalmente alle famiglie, che seguono con attenzione i progressi dei giovani attori. Per molti spettatori, assistere ai lavori rappresenta anche un momento di confronto e ricordo, dato che la rassegna interessa ormai diverse generazioni.

Cultura e comunità unite dal teatro

Il progetto conferma il valore culturale del teatro come strumento educativo, in grado di tenere stretto il legame tra scuola e comunità. Il successo di questa iniziativa dimostra quanta attenzione può nascere dal mettere i ragazzi al centro con i loro talenti e le loro storie. “È un’occasione unica per crescere insieme e imparare dai propri errori”, sottolinea un insegnante coinvolto nel progetto.