A nove anni dalla scomparsa di Maria Chindamo la battaglia contro la ‘ndrangheta nelle terre di vibo valentia

Il decimo anniversario della scomparsa di Maria Chindamo sarà commemorato a Limbadi con eventi simbolici, tra cui una scultura e un giardino, per onorare la sua memoria e combattere la criminalità.
L’articolo racconta il decimo anniversario della scomparsa di Maria Chindamo, simbolo di lotta contro la 'ndrangheta in Calabria, evidenziando iniziative commemorative, l’impegno della comunità e il sostegno delle istituzioni nella promozione della legalità e della memoria. - Unita.tv

La figura di maria chindamo rimane un punto di riferimento nella lotta contro la criminalità organizzata in calabria. La sua vicenda, iniziata con la sparizione nel 2016, si è trasformata in un simbolo di resistenza civile e voglia di giustizia. Nel giorno anniversario della sua scomparsa, associazioni, istituzioni e studenti si uniscono per ricordarla e riaffermare il rifiuto della violenza che ha segnato questa terra.

Iniziative e commemorazioni nel decimo anniversario

Il 6 maggio 2025, a Limbadi, si svolgeranno una serie di eventi in ricordo di maria chindamo, con la presenza della sottosegretaria di Stato all’Interno, Wanda Ferro, e altre autorità locali. Le associazioni che compongono il comitato “Controlliamo noi le terre di Maria” installeranno una scultura commemorativa oltre a un giardino progettato dagli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore di Vibo Valentia.

Queste iniziative non hanno solo una funzione simbolica. Il giardino, infatti, rappresenta un progetto tangibile di impegno civico e di elaborazione educativa. Gli studenti coinvolti hanno partecipato attivamente alla creazione di uno spazio che unisce memoria e rinascita. Durante la cerimonia verrà presentato anche un estratto dello spettacolo teatrale “Se dicessimo la verità”, firmato da Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, che racconta la storia di maria e mette a fuoco il rapporto tra singolo cittadino e comunità in lotta contro la criminalità.

Il contesto della scomparsa di maria chindamo

Maria chindamo, imprenditrice agricola a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, è stata vittima di un sequestro presumibilmente legato alla ‘ndrangheta‘ il 6 maggio 2016. Da quel giorno il suo corpo non è mai stato ritrovato, lasciando una ferita aperta nel territorio e nelle famiglie che hanno assistito all’espandersi dell’influenza mafiosa. La sua azienda agricola rappresentava un modello di imprenditoria indipendente, in contrasto con le regole imposte dai clan.

La vicenda di maria ha messo a nudo la pressione esercitata da gruppi criminali su territori dove spesso la forza e il silenzio sono armi usate per mantenere il controllo. La società civile della zona ha però iniziato a reagire, usando la memoria di questa donna come grido di denuncia e spinta per il cambiamento. Così, a distanza di anni, si è consolidata una rete che non si limita al ricordo, ma punta a ridisegnare la realtà di quei luoghi.

L’impatto sociale e culturale del caso maria chindamo in calabria

La storia di maria chindamo ha inciso in modo profondo sulla società calabrese. Non solo in termini di giustizia, ma anche sul modo in cui le comunità locali affrontano temi come la violenza di genere, la criminalità organizzata e le dinamiche di potere tradizionali. Il caso ha contribuito a creare una spinta collettiva verso la presa di coscienza e al superamento di antiche strutture di potere.

Attraverso manifestazioni, iniziative culturali e momenti di studio, la vicenda di maria viene raccontata come esempio di resistenza e cambiamento. Nelle scuole, negli spazi pubblici, nelle piazze il suo nome richiama un impegno ampio, che coinvolge diverse generazioni. Il ricordo diventa elemento di mobilitazione per chi vuole una Calabria diversa e libera dalle minacce di ‘ndrangheta‘.

Questi fatti evidenziano quanto la memoria delle vittime possa diventare leva per costruire nuova socialità, spingere a gesti concreti e stimolare riflessioni. Il fenomeno di solidarietà che si è sviluppato attorno alla figura di maria spinge a guardare avanti, verso un futuro che sappia difendere le vittime e proteggere i viventi.

Il ruolo dello Stato e del ministero della giustizia nel ricordo di maria

Nel messaggio inviato agli organizzatori, il ministro della giustizia Carlo Nordio ha ribadito l’impegno dello Stato nel sostenere le famiglie delle vittime e l’intera comunità di vibo valentia. Ha voluto sottolineare che la memoria di maria chindamo rappresenta un elemento di coesione e di lotta contro il patriarcato violento e le culture mafiose radicate nel territorio.

Le parole del ministro tracciano un messaggio chiaro: “lo Stato non vuole limitarsi a commemorazioni simboliche ma vuole affiancare concretamente chi, anche dopo anni, continua a resistere al potere imposto dai clan.” Le istituzioni, dunque, si presentano con un ruolo attivo nella battaglia per il rispetto della legalità e per il recupero di territori segnati dalla sopraffazione.