
Milano fatica a garantire spazi verdi accessibili, con solo il 37% delle aree residenziali entro 5 minuti a piedi da un parco, aggravando i problemi di inquinamento e salute pubblica. - Unita.tv
Milano fatica ad assicurare aree verdi accessibili ai suoi abitanti. Una recente ricerca racconta di come poco più di un terzo della popolazione residenziale possa raggiungere un parco o uno spazio verde con una breve passeggiata. In una città alle prese con livelli preoccupanti di inquinamento, questo scenario solleva questioni sulla salute pubblica e sulla qualità della vita. I dati, provenienti da studi scientifici e segnalati da associazioni di consumatori, evidenziano un quadro urbano dove la natura fa fatica a farsi spazio.
Dati e metodologia dello studio sui parchi a milano
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista “Land”, specializzata in pianificazione territoriale e ambiente, ed è stato curato da un gruppo di ricerca del Politecnico di Milano, con esperti dell’architettura e della bioingegneria. La ricerca ha considerato non solo il Comune di Milano ma l’intera area metropolitana, comprendente 133 comuni e oltre 3,2 milioni di abitanti su una superficie di 1.575 km². Un territorio densamente popolato e particolarmente esposto a problemi ambientali.
Dettaglio sull’analisi dell’accessibilità
L’analisi si è focalizzata sulla possibilità di accedere a un’area verde entro 5 minuti a piedi, corrispondenti a circa 300 metri, indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità come distanza massima per garantire benefici alla popolazione. Il risultato è stato preoccupante: a Milano solo il 37% delle superfici residenziali soddisfa questo requisito. In pratica, la maggior parte degli abitanti si trova lontana da spazi verdi, un limite che pesa soprattutto in una metropoli soggetta a inquinamento atmosferico elevato.
L’emergenza inquinamento e i dati di legambiente
Milano affronta da tempo livelli elevati di inquinanti come le polveri sottili e il biossido di azoto. Nel 2025 i superamenti dei limiti di legge per le polveri sottili hanno già superato i 27 giorni nei primi quattro mesi, una situazione confermata anche dall’ultimo rapporto Mal’Aria di Legambiente. Nel 2024 la città ha registrato continui picchi di Pm10 sopra i valori normativi di 50 microgrammi per metro cubo, presenti in molte stazioni di rilevamento.
L’esposizione prolungata a questi inquinanti aumenta il rischio di problemi respiratori, malattie cardiovascolari e alterazioni del sistema nervoso. L’associazione ambientalista precisa che in Italia l’inquinamento atmosferico causa circa 50.000 decessi prematuri ogni anno. A Milano si osservano effetti precisi sulla salute pubblica legati a questo problema, accentuando la necessità di spazi verdi che possano mitigare almeno in parte questi danni.
Riflessioni sui danni alla salute
“L’esposizione prolungata a questi inquinanti aumenta il rischio di problemi respiratori, malattie cardiovascolari e alterazioni del sistema nervoso.” sottolinea Legambiente.
Benefici degli spazi verdi sulla salute e il clima urbano
Gli esperti coinvolti nello studio hanno evidenziato l’importanza di trascorrere almeno 90 minuti alla settimana in ambienti naturali per ridurre la pressione arteriosa, abbassare i livelli di cortisolo e rafforzare il sistema immunitario. La natura ha un ruolo diretto nel miglioramento dei parametri biologici legati allo stress e al benessere generale.
Dal punto di vista della città, gli alberi contribuiscono a contenere il calore. La presenza del verde può abbassare i costi di raffreddamento degli edifici fino al 15%, fornendo ombra e contrastando l’effetto del calore prodotto dall’asfalto e dalle superfici cementate. Tuttavia, per essere efficaci contro l’isola di calore urbano, questi spazi dovrebbero coprire almeno il 40% dei quartieri, un dato ancora lontano dalla realtà milanese.
Consumo di suolo e criticità urbanistiche secondo ispra
L’Ispra ha segnalato un consumo di suolo costante a Milano tra il 2015 e il 2023. Sono stati cementificati 71 ettari, pari a più di 7 campi da calcio, con un’espansione edilizia che ha occupato gran parte del territorio comunale. Oggi il 60% del suolo cittadino risulta edificato, riducendo ulteriormente la disponibilità di aree verdi libere.
Questo progressivo consumo di terra implica meno spazi naturali a disposizione delle persone, compromettendo anche la capacità della città di assorbire l’inquinamento e di offrire luoghi di svago salutari. La cementificazione prosegue senza soste, alimentando un circolo vizioso che riduce il benessere urbano.
Impatto ambientale e urbanistica
“Il consumo di suolo costante a Milano riduce la disponibilità di aree verdi libere e compromette la capacità della città di assorbire l’inquinamento.” evidenzia l’Ispra.
La richiesta di interventi del codacons lombardia
Codacons Lombardia ha richiamato l’attenzione dell’amministrazione comunale sulla necessità di una pianificazione che dia priorità agli spazi verdi in città. Il richiamo è preciso: occorre promuovere la piantagione di alberi e ampliare gli spazi naturali disponibili, puntando a migliorare la qualità dell’aria e a valorizzare il ruolo ecologico e sociale del verde urbano.
Marco Maria Donzelli, presidente del Codacons lombardo, ha sottolineato come interventi rapidi possano garantire una migliore vivibilità e contrastare gli effetti negativi dell’inquinamento. La priorità è trasformare la città in un luogo che protegga la salute pubblica, offrendo a tutti l’accesso a giardini e parchi entro distanze brevi e facilmente percorribili.
“Interventi rapidi possono garantire una migliore vivibilità e contrastare gli effetti negativi dell’inquinamento.” ha affermato Donzelli.