A Milano, nei laboratori di Mind, roBee ha mostrato come la robotica cognitiva possa entrare nel mondo del restauro. La dimostrazione si è svolta nella Scuola di restauro di Botticino, dove studenti e docenti hanno potuto osservare come questo robot umanoide esegua analisi di manufatti antichi e interagisca grazie alla sua intelligenza artificiale. L’evento riflette il collegamento tra tecnologia avanzata e preservazione del patrimonio culturale, un campo ancora poco abituato all’automazione.
Formazione e ruolo della scuola di restauro nell’innovazione tecnologica
La partecipazione di roBee all’Innovation Week di Mind sottolinea l’importanza di inserire la tecnologia robotica in ambiti formativi specializzati. Fabio Puglia, presidente di Oversonic, ha sottolineato che “la robotica cognitiva si presenta come uno strumento al servizio del progresso tecnico e umano, trovando nuove applicazioni in ambienti dove la tradizione sembra dominante.”
Salvatore Amura, amministratore delegato di Valore Italia, ha spiegato come la scuola di restauro punti a fornire agli studenti strumenti aggiornati che vanno oltre le tecniche tradizionali. L’intelligenza artificiale e la robotica sono già integrate nei percorsi di studio, accogliendo tecnologie che le nuove generazioni devono saper usare con competenza e consapevolezza. L’approccio formativo mira a trasformare queste conoscenze in un ventaglio di soluzioni pratiche per il futuro, senza perdere di vista il valore dell’esperienza umana.
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La dimostrazione tecnica di roBee e l’interazione con gli studenti
Durante l’esibizione all’interno di Mind, roBee ha svolto un’analisi dettagliata su un capitello composito, rilevando una crosta nera, segno tipico di degrado delle superfici in pietra esposte all’esterno. La capacità di riconoscere questo tipo di danno è frutto della combinazione tra sistemi di computer vision e algoritmi di intelligenza artificiale. Dopo l’analisi, il robot ha interagito con gli studenti della Scuola di restauro, rispondendo a domande specifiche sul tipo di pulitura appropriata per gli interventi di conservazione.
I ragazzi hanno potuto apprezzare come roBee riconosca oggetti e persone, nonché sostenga una conversazione partecipata. Il sistema integrato consente al robot di collaborare con gli umani, offrendo risposte puntuali basate sulle osservazioni compiute. Questa dimostrazione indica come l’intelligenza artificiale possa affiancare esperti umani in ambiti non tradizionalmente legati alla robotica.
Mind e la convergenza tra innovazione scientifica e valorizzazione culturale
Secondo Stefano Minini, direttore generale di Federated Innovation @Mind, la presenza di roBee nella Scuola di restauro è un esempio di come Mind unisca ricerca, formazione e tecnologia in ambiti tradizionalmente distanti dalla robotica. Il distretto milanese ospita realtà che sviluppano soluzioni tecnologiche capaci di trasformare settori come la conservazione del patrimonio.
L’evento alla scuola di Botticino dimostra che l’innovazione può creare nuovi scenari, dando strumenti più precisi ed efficaci a chi lavora per mantenere vivi i segni del passato. Progetti come questo confermano l’importanza di mettere in dialogo discipline e competenze diverse per affrontare sfide culturali e scientifiche.
La collaborazione tra tecnologia, arte e medicina per la diagnostica di opere d’arte
Il progetto coinvolge una partnership che unisce Valore Italia e l’Irccs Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio, coordinata dal professor Luca Maria Sconfienza. L’iniziativa sfrutta le tecnologie di diagnostica per immagini in medicina applicandole al restauro artistico. Giuseppe Banfi, direttore scientifico dell’Irccs e ambasciatore scientifico di Mind, ha evidenziato come “la tecnologia, la robotica e l’intelligenza artificiale usate in ambito medico trovino ora spazio nella conservazione artistica.”
L’approccio scientifico che integra discipline diverse risponde a una necessità concreta: combinare sistemi automatizzati con l’esperienza tecnica degli operatori. Questa sinergia permette di migliorare l’accuratezza delle analisi e di estendere gli strumenti tecnici disponibili per il patrimonio artistico, valorizzando ogni intervento di restauro.