A milano lo spettacolo “a che ora torni?” riflette sulle tragedie nei cantieri e sulla sicurezza sul lavoro
Lo spettacolo “A che ora torni?” a Milano affronta la sicurezza nei cantieri, sensibilizzando il pubblico su incidenti reali e promuovendo una responsabilità collettiva attraverso un laboratorio teatrale con operatori del settore.

Lo spettacolo teatrale “A che ora torni?”, ispirato a una tragedia reale in cantiere, sensibilizza sulla sicurezza sul lavoro attraverso un racconto autentico e partecipato da operatori del settore, promuovendo la prevenzione e la responsabilità collettiva. - Unita.tv
Lo spettacolo “a che ora torni?”, andato in scena a milano, ha preso vita da una tragica vicenda realmente accaduta in un cantiere. L’evento teatrale si propone di sensibilizzare pubblico e addetti ai lavori sulla prevenzione degli incidenti e il rispetto delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro, temi spesso trascurati nonostante le conseguenze gravi e drammatiche. La rappresentazione ha coinvolto persone che quotidianamente si confrontano con il tema della sicurezza, portando in scena emozioni vere e riflessioni profonde sulla necessità di tutelare vite umane.
La promozione e le prossime repliche dello spettacolo gratuito a milano
Lo spettacolo è stato promosso da Esem-Cpt, ente bilaterale per la formazione e sicurezza in edilizia, con il patrocinio di Ats milano città metropolitana, la collaborazione della stessa città e la partecipazione creativa dell’associazione Le Compagnie Malviste Ets. L’iniziativa punta a raggiungere non soltanto il pubblico generale ma anche i giovani studenti, gli operatori del settore e chi si prepara a entrare nel mondo del lavoro.
“A che ora torni?” tornerà in scena il 6 giugno alle 20.30, sempre nella sala di via Ulisse Dini 7 a milano. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. L’evento si propone come momento di riflessione aperto alle scuole, ai centri di formazione e a chiunque voglia comprendere più a fondo la drammaticità delle condizioni di lavoro nei cantieri. Così un’esperienza concreta viene raccontata con estrema precisione, riaffermando l’importanza della tutela delle vite nelle imprese edili.
Leggi anche:
La narrazione di una tragedia e il coinvolgimento emotivo nel teatro civile
La rappresentazione ruota intorno alla storia di una famiglia e dei colleghi segnati da una morte sul lavoro. La scelta di un linguaggio asciutto e diretto ha permesso di evitare retoriche e sentimentalismi, restituendo invece tutta la durezza del dolore e la fragilità dell’esistenza. Questo approccio ha catturato l’attenzione di un pubblico che, in sala pacta-dei teatri a milano, ha potuto misurarsi con una vicenda troppo spesso minimizzata nel dibattito pubblico.
Il teatro civile, come in questo caso, ha una funzione importante: dare voce a chi non c’è più, mantenere viva la memoria di episodi che non devono essere dimenticati. Gli organizzatori sottolineano che la sicurezza sul lavoro è prima di tutto responsabilità collettiva e umanità, non solo una serie di regole da rispettare. Questo messaggio emerge con chiarezza da uno spettacolo che ha riscosso grande successo, esaurendo rapidamente i posti disponibili.
La genesi dello spettacolo: un laboratorio teatrale tra operatori della sicurezza
“A che ora torni?” non è un semplice spettacolo ma il frutto di un laboratorio di due mesi che ha unito differenti figure professionali legate al mondo della sicurezza in edilizia. Imprenditori, formatori, responsabili del servizio di prevenzione e protezione , tecnici della prevenzione di Ats milano, liberi professionisti e dipendenti dell’ente bilaterale Esem-Cpt hanno lavorato insieme per costruire un racconto autentico. Nessuno di loro è attore professionista: portano in scena la loro esperienza diretta, rivelando con chiarezza emozioni e pensieri legati sia al lavoro sia al vissuto personale che coinvolge la sicurezza.
Il laboratorio ha permesso a queste persone di trasformare una tragedia silenziosa, spesso ignorata o ridotta a numeri, in un messaggio concreto. Il percorso ha coinvolto la condivisione di storie realmente accadute, riflessioni sulla responsabilità collettiva e hanno reso il linguaggio teatrale uno strumento per aprire un dialogo più umano e diretto. L’obiettivo è superare il semplice “adempimento” normativo, mostrando la sicurezza come un tema che riguarda tutti, ogni giorno.