a milano e salerno nasce un centro di riabilitazione robotica dopo 70 anni dal sogno di don carlo gnocchi

Il centro di riabilitazione di don Carlo Gnocchi, inaugurato a Milano e Salerno, integra robotica e ricerca per migliorare la vita delle persone fragili e contrastare il divario sanitario nord-sud.
Il progetto di don Carlo Gnocchi si realizza oggi con centri di riabilitazione robotica a Milano e Salerno, unendo innovazione, ricerca e assistenza per superare il divario nord-sud e migliorare la vita delle persone con disabilità. - Unita.tv

Il progetto di don carlo gnocchi ha preso forma a distanza di sette decenni, con l’apertura di un centro di riabilitazione che utilizza la robotica come strumento principale. Nel cuore di milano e salerno, due città simbolo di un impegno sociale esteso a lungo termine, la fondazione guidata da don vincenzo barbante sta portando avanti questa idea che era già nel cassetto del beato don gnocchi sin dal dopoguerra. Da un’installazione di base in un edificio dismesso, è stato allestito un centro all’avanguardia che mette insieme ricerca, assistenza e innovazione, con un occhio particolare rivolto alle persone fragili e ai bambini disabili.

La realizzazione del progetto tra storia e tecnologia

Il sogno originario di don carlo gnocchi non era soltanto un’opera di solidarietà, ma un’idea che anticipava i tempi riguardo al ruolo della tecnologia a beneficio della disabilità. Il centro che si inaugura oggi rappresenta la concretizzazione di questo progetto antico ma attuale. Don gnocchi immaginava infatti due poli pilota, a milano per il nord e a salerno per il sud, con il coinvolgimento di scienza e robotica nella riabilitazione, offrendo una risposta concreta alle necessità sanitarie di allora e di oggi.

Eccellenza nella ricerca e assistenza

Questa nuova struttura inaugura un percorso di eccellenza non solo nell’offrire prestazioni sanitarie ma anche nella ricerca. La robotica qui non è solo una risorsa tecnologica ma un mezzo per migliorare quotidianamente la vita di chi affronta la disabilità. Il centro rappresenta un punto di partenza importante per colmare un divario territoriale nel campo sanitario, un divario che spesso costringe molte persone a lunghi spostamenti per accedere a cure specializzate.

Contrastare il divario nord-sud nella sanità con la ricerca e la cura

Il fenomeno dei viaggi della speranza, già noto per interventi chirurgici, si ripropone anche nel campo della riabilitazione. È proprio questa disparità che don carlo gnocchi voleva superare attirando a salerno professionisti e strumenti all’avanguardia. Il centro di riabilitazione robotica nasce con lo scopo di offrire un’alternativa valida a chi vive nel sud italia. L’obiettivo è trasformare questa realtà non solo in un luogo di cura ma anche in un polo di ricerca scientifica di livello elevato.

Collaborazione con le autorità locali

La collaborazione con le autorità locali è stata fondamentale per dare impulso a questo progetto, che oggi si propone come un modello replicabile per altre aree del paese. Salerno, così, si trasforma in un riferimento per la riabilitazione, capace di rispondere alle esigenze di molte famiglie e pazienti senza costringerli a spostamenti troppo lunghi e dispendiosi.

L’espansione dell’opera di don carlo gnocchi in italia e nel mondo

Don carlo gnocchi partì dal piccolo: accolse i primi bambini mutilati nella struttura di arosio, un luogo destinato a grandi invalidi di guerra. Da lì il lavoro si è sviluppato rapidamente, fino all’acquisizione del centro a pessano con bornago e alla villa di inverigo. Questi luoghi divennero un punto di riferimento per bambini colpiti dalla guerra e per malati di polio, situazioni che richiedevano assistenza mirata e continua.

Oggi la fondazione conta più di cinquanta centri distribuiti in nove regioni italiane. L’intervento sul territorio nazionale è capillare e va di pari passo con una rete internazionale che si estende in diversi paesi come bolivia, ecuador, myanmar, cambogia, ucraina, bosnia, filippine e da poco anche il togo. All’estero non vengono costruiti nuovi centri ma vengono attivate collaborazioni dirette con strutture locali per trasferire competenze e formazione ai professionisti del luogo. In questo modo, si assicura un percorso di autonomia che permette alle comunità beneficiarie di gestire in autonomia i servizi ricevuti.

Il legame stretto con le università per ricerca e formazione

Don carlo gnocchi aveva chiara l’importanza della formazione e della ricerca scientifica, per questo ha voluto collaborare a stretto contatto con istituti e università sin dagli inizi. Una di queste partnership di rilievo nasce con il politecnico di milano, centro d’eccellenza per la ricerca tecnologica. Questa alleanza ha permesso di mettere a disposizione dei pazienti soluzioni innovative, soprattutto nel campo della robotica applicata alla riabilitazione.

Un connubio tra accademia e pratica clinica

La costante interazione tra ricercatori, medici e tecnici contribuisce a far evolvere le tecniche di cura e riabilitazione. L’approccio non è statico ma modulato sulle esigenze di pazienti con disabilità motorie o cognitive. Il connubio tra conoscenza accademica e pratica clinica garantisce un continuo scambio che arricchisce entrambi i mondi, potenziando l’efficacia degli interventi.

Il progetto di don carlo gnocchi continua così ad avanzare, con una rete che unisce tradizione, tecnologia e cooperazione locale e internazionale. Cinquant’anni dopo la sua morte, il suo impegno trova nuovi impulsi nel rispetto delle sue idee originarie e nella valorizzazione delle risorse scientifiche e umane oggi disponibili.