A Milano e provincia un terzo delle imprese vittime di frodi e attacchi informatici nel 2025
La sicurezza delle imprese a Milano, Monza-Brianza e Lodi è minacciata da frodi informatiche e criminalità tradizionale, con un alto tasso di vulnerabilità e necessità di formazione per la prevenzione.

L'articolo evidenzia come le imprese di Milano, Monza-Brianza e Lodi siano vulnerabili a frodi informatiche e crimini tradizionali, sottolineando l'urgenza di rafforzare la sicurezza digitale e urbana in un contesto metropolitano in rapida trasformazione. - Unita.tv
La sicurezza delle imprese nella città metropolitana di Milano, Monza-Brianza e Lodi si conferma un tema delicato anche sul fronte digitale. Quasi quattro aziende su dieci hanno subito tentativi di frode o attacchi informatici, mentre le problematiche legate ai furti e al degrado urbano restano persistenti. Il quadro emerge da una recente indagine che fotografa la vulnerabilità delle imprese contro minacce digitali e criminalità tradizionale.
Diffusione delle frodi informatiche fra le imprese milanesi
Secondo uno studio condotto da Confcommercio Milano, Monza Brianza e Lodi, il 37% degli imprenditori in queste aree ha subito almeno un episodio di frode o attacco informatico. Questi episodi si verificano principalmente durante l’attività professionale nel 63% dei casi, mentre un 37% ha riscontrato problemi nella propria sfera privata.
Il furto di credenziali, dati o denaro tramite clic errati su link ricevuti via mail o sms rappresenta la minaccia più diffusa, colpendo il 36% degli intervistati. Segue il blocco forzato dei sistemi informatici con richiesta di riscatto – il cosiddetto ransomware – denunciato dal 22% delle imprese. Un’altra forma di attacco è l’intrusione con furto di dati sensibili riportata dal 19%, mentre il phishing riguarda il 12%. Questi numeri indicano che gli imprenditori combattono quotidianamente contro tentativi criminali sofisticati, ma spesso in aziende ancora prive di adeguati strumenti di difesa.
Fabio Moroni, consigliere di Confcommercio per la sicurezza, ha evidenziato come sia urgente rafforzare la formazione aziendale per riconoscere e prevenire queste minacce digitali. La rete rappresenta un terreno insidioso: attacchi mirati, distrazioni o mancanza di sistemi di protezione aggiornati favoriscono l’azione di malintenzionati. L’indagine si è concentrata anche sugli altri fenomeni criminali tipici del territorio, mantenendo alto il livello di attenzione verso problemi più tradizionali.
Criminalità e degrado urbano nelle province: furti, atti vandalici e negozi chiusi
Oltre ai pericoli telematici, i reati fisici restano una piaga per il tessuto produttivo e commerciale della zona. Il 31,2% degli imprenditori segnala furti negli esercizi commerciali come problema principale. Questa emergenza si intreccia con il degrado urbano dato dalla presenza di negozi sfitti, indicati dal 30,2% come segnale di insicurezza e abbandono.
Altri fenomeni allarmanti sono gli atti vandalici e i piccoli reati come scippi e borseggi . Nel corso dell’ultimo anno, un’impresa su due ha subito almeno un reato: il 21,3% ha visto danni o furti all’interno della propria attività, il 17,3% ha dovuto affrontare atti vandalici. I furti e i reati contro i clienti, come scippi e borseggi, registrano percentuali più basse ma comunque rilevanti, rispettivamente 9,9% e 6,4%.
Analizzando la situazione per area geografica, è Milano città a registrare il maggior numero di scippi e borseggi , oltre a furti nei negozi e atti vandalici . Nell’hinterland si nota una concentrazione maggiore di negozi abbandonati , vero simbolo di disagio sociale. Monza Brianza segnala in modo marcato questa problematica, con il 50% delle imprese che la indica come un segno del declino commerciale, seguito da furti e danneggiamenti . Restano sfide complesse per garantire la sicurezza e vivibilità delle aree urbane e periferiche.
Rischi alla sicurezza informatica e percezione dell’intelligenza artificiale nelle imprese
Il rapporto mette in evidenza anche quali fattori le imprese indicano come principale minaccia ai propri sistemi informatici. Il rischio più diffuso riguarda gli errori umani nelle pratiche digitali. Il 71% delle aziende concorda sul fatto che l’apertura accidentale di email sospette, l’invio di comunicazioni a indirizzi non sicuri, o l’uso di password vulnerabili rappresentano la prima falla da cui partono gli attacchi.
Oltre a questo, il 41% teme attacchi mirati alla sottrazione di dati, mentre il 27% segnala la connessione a sistemi esterni poco sicuri. Un 26% critica i sistemi di sicurezza interni ritenuti obsoleti di fronte a minacce nuove e complesse. Il parere sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale si divide: il 63% la considera sia un’opportunità sia un rischio. Il 15% percepisce l’IA soprattutto come una chance per la sicurezza, mentre il 22% si concentra più sugli aspetti pericolosi legati alla tecnologia. Questa dicotomia riflette le incertezze di chi sta affrontando un cambiamento tecnologico rapido, senza ancora schemi consolidati di protezione.
L’indagine ha preso spunto dalla giornata nazionale Confcommercio “Legalità, ci piace!”, in cui si sono confrontati esperti e autorità, tra cui il prefetto Claudio Sgaraglia e il questore Bruno Megale, per capire come la sicurezza sia una sfida aperta nelle realtà metropolitane.
La trasformazione di milano e le conseguenze sulla sicurezza
Il questore Bruno Megale ha descritto l’evoluzione di Milano indicando le difficoltà nella pianificazione di azioni a lungo termine. La città sta cambiando con un ritmo così veloce da ridurre l’orizzonte dei programmi a pochi mesi o al massimo un anno.
Negli ultimi anni il capoluogo ha visto un afflusso di turisti mai registrato prima, un numero imponente di nuovi residenti stranieri e una forte espansione economica. Milano oggi ospita oltre 5.000 multinazionali, attraendo investimenti e creando un ambiente commerciale estremamente competitivo. Allo stesso tempo, la presenza di nuove università ha fatto crescere la popolazione studentesca che ora supera i 300.000, aumentando la complessità del contesto urbano.
Questi cambiamenti incidono sul modo in cui si affrontano la criminalità, il degrado e la sicurezza digitale. Le autorità e gli imprenditori si trovano davanti a una realtà in trasformazione che richiede attenzione, strumenti adeguati e risposte rapide per tutelare le attività e chi vive la città ogni giorno.